Cosa cambia

Su Twitter (X) arrivano le videochiamate

La possibilità di chiamare e videochiamare sarà garantita anche senza un numero di telefono associato. Questa è solo l’ultima novità introdotta da Elon Musk da quando ha comprato Twitter per 44 miliardi di dollari lo scorso novembre

di Stefano Silvestri 1 Settembre 2023 14:41

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Il popolo di X ogni giorno di sveglia e si pone una domanda: cosa annuncerà oggi Elon Musk? In quali altri modi cambierà uno dei social network di maggior successo? Dall’acquisizione avvenuta lo scorso ottobre (per 44 miliardi di dollari) a oggi, infatti, il miliardario sudafricano è divenuto l’indiscusso deus ex machina di Twitter, capace con semplice tweet di modificare nome, strategie, funzionalità tecniche e politiche per i consumatori della celebre piattaforma di microblogging. E i cambiamenti sono tali e tanti che, in occasione dell’ultimo annunciato ieri (e che elencheremo per ultimo), sentiamo il bisogno di fare il punto della situazione per ricordarli tutti.

TWITTER 2.0


Lo scorso novembre, subito dopo l’acquisizione, Musk ha parlato di Twitter 2.0, riposizionando così il servizio nel segmento delle “ultra-app” alla WeChat, che oltre alla messaggistica offrono servizi quali videochiamate e chiamate vocali. L’obiettivo, oltre al succitato colosso cinese, è di andare a fare concorrenza a realtà quali Facebook, Instagram e WhatsApp. E il recente lancio di Threads, di Meta, conferma la bontà di questa strategia.

MIGLIAIA DI LICENZIAMENTI


Ma l’ingresso di Musk nella ex società di Jack Dorsey è stato di quelli a gamba tesa, con la pesante ristrutturazione del personale, tradottasi in migliaia di licenziamenti. Stando alle dichiarazioni di Musk, infatti, Twitter perdeva 4 milioni di dollari al giorno e gli inserzionisti si facevano sempre meno numerosi. CNBC, lo scorso gennaio, riportava che dal momento dell’acquisizione, Twitter aveva perso circa l'80 percento dell’originaria forza lavoro.

TWITTER BLUE


Lo scorso dicembre Twitter ha rilanciato Twitter Blue, trasformandolo in un abbonamento a pagamento. Con $8 al mese gli iscritti non solo ottengono la spunta blu, a indicare che sono utenti verificati, ma ricevono funzionalità riservate quali la modifica dei tweet, la possibilità di caricare video a 1080p, la modalità lettura e la possibilità di postare tweet lunghi fino a 25mila caratteri. I prezzi variano dagli 8 dollari per le persone fisiche ai $1.000 per le organizzazioni, più $50 al mese per ogni dipendente o account affiliato.

SOCIAL NEL CAOS


Il 18 dicembre verrà invece ricordato come il giorno in cui Musk ha gettato il mondo dei social nel caos annunciando il ban per gli account di Twitter che avessero linkato gli altri social network, tra i quali Facebook, Instagram, Mastodon, Truth Social, Tribel, Post e Nostr. TikTok, curiosamente, non era incluso. Tempo 48 ore ed ecco arrivare la marcia indietro di Elon, con tanto di pubblica ammenda… ovviamente su Twitter.

L’AUTENTICAZIONE A DUE FATTORI


A febbraio Musk ha dichiarato che avrebbe fatto pagare l’utilizzo dell'autenticazione a due fattori (2FA), mentre ad aprile ha annunciato che avrebbe permesso agli editori di far pagare gli utenti per ogni articolo a partire da maggio. Chi non volesse sottoscrivere un abbonamento mensile, si troverà a pagare un prezzo superiore quando vogliono leggere un articolo occasionale. A fine aprile, poi, Musk ha precisato che Twitter prenderà una quota del 10% sugli abbonamenti dopo il primo anno.

L’USO DELL’AI


A marzo Musk ha dichiarato che l'azienda si sarebbe avvalsa dell'intelligenza artificiale per combattere la manipolazione dell'opinione pubblica sulla propria piattaforma e, stando alle indiscrezioni di The Information, del tutto si sarebbe occupato Igor Babuschkin, che nel frattempo aveva lasciato DeepMind AI di Google. Le prossime presidenziali americane ci daranno un riscontro.

TWITTER OPEN SOURCE


Aprile è stato anche il mese in cui Musk ha annunciato l’intenzione di rendere Twitter open source, come parte del suo impegno per promuovere la trasparenza sulla piattaforma, così da permettere al pubblico di accedere al sorgente del software del social network. Ciò dovrebbe anche consentire agli sviluppatori di presentare le loro idee su come modificare il sorgente di Twitter, se non di utilizzarne l'algoritmo nelle loro applicazioni. Sempre ad aprile, infine, Twitter è stato fuso con X Corp., società sempre di Musk.

LE FONTI DI REDDITO


Lo scorso giugno, invece, Linda Yaccarino è diventata amministratrice delegata di Twitter. Precedentemente responsabile della pubblicità presso NBC Universal, alla top manager è stato affidato il compito di dare nuova linfa le fonti di reddito di Twitter. Nell’assumere questo incarico ha sostituito lo stesso Musk, le cui dimissione erano state richieste dalla maggioranza degli utenti di Twitter in un sondaggio che condotto a dicembre.

IL LIMITE DI POST DA LEGGERE


Veniamo così all’inizio di 1° luglio, con Musk che annunciava che Twitter avrebbe ridotto il numero di tweet che le persone possono leggere in un giorno. I limiti sono 10.000 post al giorno per gli utenti verificati, 1.000 per gli utenti non verificati e 500 post al giorno per i nuovi utenti non verificati. Ora la piattaforma di social media richiede anche che gli utenti abbiano un account e siano loggati per visualizzare i profili e i tweet degli utenti, una mossa che secondo Musk dovrebbe impedire il fenomeno dello scraping da parte di software di terze parti, come ad esempio Tweetdeck.

IL NUOVO NOME


Ma il cambiamento più importante è avvenuto verso la fine del mese, ossia il 24 luglio, quando Musk ha svelato nuovo logo della piattaforma, annunciando il pensionamento del celebre uccellino e il cambio di nome della piattaforma di microblogging in X. Il 29 luglio invece è stato reso effettivo il programma di condivisione dei ricavi pubblicitari con i creatori di contenuti, annunciato lo scorso febbraio.

PIÙ TRASPARENZA


In un ulteriore tentativo di mantenere la promessa di rendere la piattaforma più trasparente, lo scorso 17 agosto Musk ha invece dichiarato l’imminente soluzione del problema dello “shadow banning”, pratica che permette di limitare o restringere l'attività e il reach di un utente, anziché bandirlo apertamente e senza informarlo.

LOTTA ALLE FAKE NEWS


Conosciuta anche come ghost banning, stealth banning e comment ghosting, è una pratica dalla duplice finalità: frenare la disinformazione e le fake news, così come limitare la visibilità degli utenti ritenuti indesiderati. Il 18 agosto Musk ha infine annunciato che la funzione "blocco" su X non sarà più disponibile per gli utenti, a eccezione dei messaggi diretti.

ARRIVANO LE VIDEOCHIAMATE


Arriviamo così a ieri, quando Musk ha confermato la volontà di trasformare X in un’app alla WeChat annunciando le videochiamate e le chiamate audio in X. Pur non avendo fornito una tempistica per il lancio di questa feature, ha precisato che gli utenti non avranno bisogno di un numero di telefono per usare queste nuove funzionalità. Chissà cosa annuncerà domani Elon Musk…

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