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Lo scenario

Verso autunno caldo per il governo sui mercati?

Il blitz della tassa sui profitti bancari ha creato tensioni sui mercati e in Europa (Meloni diserta Cernobbio proprio per evitare i banchieri?). E ora c’è pure la partita del Patto di Stabilità e di una manovra tra promesse mirabolanti e mancanza di fondi. Serve diplomazia, non lo scontro

di Controredazione 1 Settembre 2023 08:00

financialounge -  banche Contrarian governo mercati tassa extra profitti
Il “blitz”, parecchio improvvisato, della tassa sugli extra profitti bancari. Il conseguente nervosismo della Bce che pare non fosse stata informata, e ci sono regole europee in questo senso. Una certa sbandierata vocazione “dirigista” sui mercati, come nella partita con le compagnie aeree, con lo scontro con Ryanair che si è rivolta proprio all’Europa. Alcuni affondi di testate economiche internazionali che a taluni sono suonati come “messaggi”. Se si prova a mettere tutti in fila questi elementi, inevitabilmente in questa estate calda in tutti i sensi c’è stata sempre più la sensazione che, forse, sta crescendo sotto traccia una tensione tra Italia, nel senso di governo italiano, e autorità e poteri economici d’Europa. In un momento ora in cui si aprono le partite, collegate, della manovra e del Patto di Stabilità.

Sarebbe una dinamica già vista, un film già visto, verrebbe da dire, per il nostro Paese. Perché l’Italia è parte dell’Unione Europea con annessi e connessi, quindi ovvio e giusto che bisogna fare i conti con regole e usanze continentali. E perché, come sappiamo bene, siamo un Paese con un altissimo debito che va costantemente rifinanziato, con titoli di stato che vengono sempre piazzati in buona parte all’estero. Può non piacere, può irritare le nostre pulsioni nazionaliste di pancia (di pancia appunto…), ma siamo un Paese inchiodato all’ormai famigerato spread. Quindi, mettendo tutto insieme, ci vuole sempre molta diplomazia e molto tatto quando si governano gli affari economici del sistema Italia e dei suoi complessi rapporti con l’Europa.

TASSA SU EXTRA PROFITTI BANCARI SBAGLIATA NEI MODI


La tassa sugli extra profitti bancari è stata in questo senso una forzatura, non tanto nell’idea e in fondo anche nella sostanza, ma soprattutto nella forma. Quella di un blitz a sorpresa, senza informare il settore bancario o le autorità europee, senza un preventivo dialogo, dando idea del “così è deciso e così si farà”. I mercati la hanno vissuta male, basta vedere la immediata reazione della Borsa, perché i mercati non amano il dirigismo di Stato e in meno di un giorno di fatto hanno obbligato il governo a trattare su modifiche.

MELONI DISERTA CERNOBBIO PER EVITARE I BANCHIERI?


Questo weekend ci sarà il solito Forum Ambrosetti a Cernobbio. E fa notizia l’assenza del premier Meloni. Non ci sarà. Il ministro Giorgetti sarà presente, ma pare sia stata cancellata la partecipazione del Presidente del Consiglio. E molti ipotizzano che questa assenza possa essere proprio un modo per sottrarsi alle inevitabili critiche sulla operazione della tassa sui profitti bancari. Perché se vai a Cernobbio incontri per forza i banchieri

LA PARTITA DEL PATTO DI STABILITÀ


E, dopo appunto altre tensioni, come per la partita del caro-voli o per quella della benzina, ora si è aperta tutta la questione di una manovra per cui mancano i soldi. Il taglio cuneo fiscale, la rimodulazione dell’Irpef fino al Ponte sullo Stretto: tante sono state le mirabolanti promesse e ora si torna alla realtà, quella di pochi fondi a disposizione. E quindi si apre la partita in Europa del Patto di stabilità. Oltre a quella già aperta del Pnrr. L’Italia ha come al solito bisogno di soldi e quindi di flessibilità, che vuol dire deficit. E torniamo quindi al tema della diplomazia e della negoziazione. Si aspetta anche oltretutto ancora il giudizio finale sulla tassa degli extra profitti.

NON SERVONO I BLITZ, MA DIPLOMAZIA E PRAGMATISMO


Insomma, come si dice lo “storytelling” conta. Se il governo vuole continuare con una linea che suona dirigista, nazionalista e poco orientata a sedersi al tavolo dei mercati, rischia di avere problemi con i mercati stessi, rischia l’”autunno caldo”. E l’Italia non ha di certo bisogno di tensioni sui mercati. Meglio sicuramente tornare a una linea moderata, “trattativista” e diplomatica, come era sembrata in partenza. Una linea che appunto è stata estremizzata in una estate calda. Meglio cancellare e dimenticare l’estate calda per evitare un autunno caldissimo…

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