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Per La Financière de l’Échiquier è in atto un cambio di rotta nell’azionario

Adesso i mercati, dopo un lungo periodo nel quale erano rimasti focalizzati sull’unico tema dell’intelligenza artificiale, non ignorano affatto il contesto macroeconomico e monetario

di Leo Campagna 4 Settembre 2023 18:30

financialounge -  azionario Enguerrand Artaz La Financière de l'Echiquier mercati
L’andamento del titolo NVIDIA in Borsa dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali che hanno superato di gran lunga le già elevate aspettative ha fornito un segnale preciso agli investitori azionari: probabilmente è in atto un cambio di rotta rispetto all’ultimo anno. Ne è convinto Enguerrand Artaz, gestore di La Financière de l’Échiquier.

LA TRIMESTRALE DI NVIDIA


“Il titolo NVIDIA, nella seduta successiva alla pubblicazione della sua trimestrale, ha gradualmente cancellato tutti i guadagni realizzati all’apertura, chiudendo vicino ai livelli precedenti. Non solo. I suoi eccellenti risultati non hanno alimentato l’euforia intorno all’intelligenza artificiale, come era successo nel caso dei dati del primo trimestre, al punto che si è visto addirittura un calo generalizzato dei titoli del settore tecnologico” spiega Artaz.

SEMBRA CHE I MERCATI ABBIANO CAMBIATO ROTTA


Secondo il quale, sembra che i mercati abbiano cambiato rotta dopo un lungo periodo nel quale erano rimasti focalizzati sull’unico tema dell’intelligenza artificiale, ignorando il contesto macroeconomico e monetario. Forse anche perché, a differenza di un primo semestre sorprendentemente resiliente, l’orizzonte economico appare nettamente meno chiaro. A cominciare dalla crisi immobiliare in Cina, che vede coinvolti alcuni degli operatori di settore considerati più solidi. Una situazione che mette in discussione la crescita potenziale del Paese e che fa temere, nel peggiore dei casi, un contagio più ampio attraverso il canale dello shadow banking.

GERMANIA E PAESI BASSI SONO ORMAI IN RECESSIONE


“Nell’Eurozona” aggiunge il gestore di La Financière de l’Échiquier “ i dati macroeconomici continuano a deludere e a peggiorare. Gli ultimi indici PMI, in particolare, hanno ritoccato i minimi – esclusi i periodi di lockdown per la pandemia – dalla crisi del debito sovrano del 2011-2012. Senza dimenticare che diversi Paesi principali dell’area, come Germania e Paesi Bassi, sono ormai in recessione”.

LA SITUAZIONE NON È ROSEA NEMMENO NEGLI STATI UNITI


La situazione non è rosea nemmeno negli Stati Uniti, dove la spesa per i consumi, tra i maggiori contributori al PIL del Paese, potrebbe subire un notevole rallentamento nei prossimi mesi. Il surplus di risparmio accumulato durante la crisi dovuta alla pandemia è ora completamente esaurito per i consumatori americani che, inoltre, per quasi due anni non sono riusciti a creare nuove riserve come evidenziato dalla debolezza nel tasso di accumulo di risparmi.

PRESTITO STUDENTESCO DA RIPAGARE


“Preoccupa anche la conclusione della moratoria sul debito universitario, durata quasi tre anni: inoltre la Corte Suprema ha respinto il piano di cancellazione parziale proposto dal Presidente Biden. Pertanto, dal 1° settembre 2023, 43 milioni di americani ricominceranno a ripagare il loro prestito studentesco in rate mensili con un impatto significativo sui bilanci familiari” puntualizza Artaz che poi segnala un altro aspetto critico: la ripresa dei consumi trainata dal credito sta cominciando a dare segnali di sofferenza.

I TASSI DI INTERESSE SULLE CARTE DI CREDITO OLTRE IL 22%


“I tassi di interesse sulle carte di credito hanno registrato un balzo oltre il 22%, determinando un rapido aumento delle insolvenze sui prestiti al consumo a breve termine. Un fenomeno i cui effetti sulle vendite cominciano a manifestarsi, come evidenziato dalla catena di grandi magazzini Macy’s in occasione della pubblicazione dell’ultima trimestrale” specifica il gestore di La Financière de l’Échiquier.

UNA PANORAMICA PIÙ AMPIA SUL CONTESTO MACRO E MONETARIO


In pratica, dopo quasi un anno di rally, alimentato principalmente da un aumento delle valutazioni e dall’incredibile solidità di alcuni giganti nel settore tecnologico, i mercati azionari stanno spostando il proprio punto di osservazione per avere una panoramica più ampia del contesto macroeconomico e monetario complesso finora ampiamente ignorato.

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