L'apertura dei mercati

Il crollo degli ordini dell’industria tedesca manda in rosso le Borse europee

Avvio di seduta negativo per i listini europei dopo il netto calo degli ordini industriali tedeschi, che segue il rallentamento dell’export. Mercati concentrati anche su Cina e andamento del prezzo del petrolio

di Antonio Cardarelli 6 Settembre 2023 09:14

financialounge -  Borse europee mercati Piazza Affari
Partenza in rosso per i listini europei, che seguono l’andamento negativo di Wall Street. Appesantite dalle preoccupazioni per l’economia tedesca, Milano e Francoforte aprono in rosso  dello 0,4%. A Piazza Affari il titolo Mediobanca cede lo 0,4% dopo le indiscrezioni di stampa sulla richiesta di Delfin (holding della famiglia Delvecchio) di nominare 10 nuovi componenti del cda entro fine ottobre sui 15 totali.

OCCHI SUL PREZZO DEL PETROLIO


L’andamento del prezzo del petrolio torna a preoccupare i mercati. Il Brent rimane intorno ai 90 dollari al barile mentre il Wti vale 86 dollari al barile. L’aumento del prezzo del petrolio è stato determinato dai tagli alla produzione confermati dall’Opec+ e ciò ha determinato nuovi timori su possibili ripercussioni sull’inflazione. Infatti, finora il calo dell’inflazione nelle economie avanzate era stato determinato principalmente dall’andamento dei prezzi delle materie prime energetiche.

CROLLANO GLI ORDINI INDUSTRIALI IN GERMANIA


L’aumento del prezzo del petrolio giunge in una fase economica non brillante, come dimostrano gli ultimi dati degli ordini industriali in Germania, crollati dell’11,7% su base mensile a luglio 2023 contro stime di un calo del 4%. Un altro dato che segnala la debolezza dell’economia tedesca dopo il calo delle esportazioni registrato sempre nel mese di luglio. Tuttavia, negli Usa Goldman Sachs ha abbassato le probabilità di una recessione negli Stati Uniti dal 20% al 15%, citando il rallentamento dell'inflazione e un mercato del lavoro ancora resiliente come motivo per essere ancor più ottimisti sulla situazione economica del Paese.

CINA, SORPASSO SUGLI USA RIMANDATO


Ma l’attenzione dei mercati resta puntata sulle difficoltà della Cina. Secondo Bloomberg Economics, bisognerà attendere la metà degli anni 2040 affinché il Pil cinese possa superare quello degli Stati Uniti. Una revisione delle previsioni che parlavano di un sorpasso imminente, che confermano il crollo di fiducia verso il Paese asiatico. Intanto le Borse cinesi, nella seduta odierna, si avviano a chiudere intorno alla parità. Seduta positiva, invece, per la Borsa di Tokyo con l’indice Nikkei che guadagna lo 0,62% mentre la banca centrale nipponica si prepara a intervenire per sostenere lo yen rispetto al dollaro, ai minimi da novembre scorso (elemento che ha sostenuto l’export dell’industria giapponese).

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