Turismo

Anche in Italia in arrivo la legge che limita gli affitti brevi Airbnb

Dopo la stretta a New York sugli affitti brevi, il governo prepara un nuovo regolamento che prevede un codice identificativo nazionale legato alla casa da affittare e sanzioni fino a 5mila euro per chi non rispetta le regole

di Fabrizio Arnhold 7 Settembre 2023 10:11

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Dopo New York, la stretta sugli affitti brevi arriva anche in Italia. È pronta la nuova bozza del Ministero del Turismo per mettere un freno agli affitti Airbnb nelle città turistiche. Milano continua a chiedere una limitazione del numero di giorni e del numero di appartamenti, mentre a Firenze arriva lo stop agli affitti brevi nell’area Unesco.

LA STRETTA A NEW YORK


Nella Grande Mela entra in vigore la nuova normativa sugli affitti brevi. Quelli inferiori a 30 giorni saranno consentiti solo se l’host è presente durante il soggiorno e solo nel caso non ci siano più di due ospiti. Chi vuole affittare una stanza o un appartamento dovrà prima registrarsi presso un apposito registro dell’ufficio del sindaco per l’applicazione delle legge speciali, ottenendo così una “certificazione di conformità”. Previste multe fino a 5mila dollari per chi non rispetta la regole.

UE CONTRO GLI AFFITTI BREVI?


In Europa, la Commissione europea sembra voler intraprendere la stessa strada di New York. Al Parlamento europeo, infatti, va avanti una nuova proposta di regolamento. Gli Stati membri vorrebbero che le piattaforme, Airbnb in primis, creassero un “punto di ingresso digitale unico” nazionale per la trasmissione dei dati tra le piattaforme online e le autorità pubbliche. Ogni casa in affitto dovrebbe essere dotata di un numero di registrazione, in modo che le autorità possano identificare l’ospite.

LA SITUAZIONE IN ITALIA


In Italia sembra che il confronto prosegua, dopo le richieste al governo dei sindaci. Il nuovo regolamento ha il fine di fornire una disciplina “uniforme a livello nazionale nonché di contrastare il fenomeno dell’abusivo nel settore”. Quindi il governo vuole sì ridurre il rischio di un turismo di massa in località che avrebbero difficoltà ricettive nel gestirlo, ma anche quello di intervenire fiscalmente nel settore degli affitti brevi che sfuggono al controllo dello Stato.

FINO A 5MILA EURO DI SANZIONI


Chi affitterà una casa per una sola notte rischia una sanzione fino a 5mila euro. Nel nuovo testo viene ribadito l’obbligo di un codice identificativo nazionale, il CIN, che sostituisce di fatto quello regionale, che viene collegato all’immobile. Da capire, in attesa del testo definitivo, se questo CIN possa essere richiesto solo dal proprietario dell’immobile o anche da un gestore. Il CIN dovrà essere esposto in ogni annuncio, diversamente si rischia una multa da 500 fino a 5mila euro, oltre alla rimozione dell’annuncio. Il proprietario che non richiederà il CIN rischia fino a 8mila euro di sanzione.

NORMATIVA ANTINCENDI COME NEGLI HOTEL


Nella bozza del testo, tra i requisiti delle case che possono essere affittate, il governo ha introdotto anche la richiesta di Federalberghi, ossia sottoporre interamente l’immobile destinato all’affitto breve alla stessa disciplina degli alberghi in termini di normativa antincendi, di strumentazione per la rilevazione del monossido di carbonio e con impianti a norma.

LE CRITICHE


Su Facebook il ministro del Turismo, Daniela Santanchè ha precisato che la proposta normativa vuole fornire “soluzioni efficaci ed efficienti che possano essere altamente condivise”. Per l’Associazione italiana gestori affitti brevi, l’Aigab, le restrizioni sono dirette a “rendere meno conveniente il ricorso a questo strumento”, con un testo che sembra accogliere soprattutto le richieste del mondo alberghiero, con nuovi adempimenti per gli immobili da affittare.

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