L'apertura dei mercati
Borse europee deboli, Apple giù a Wall Street dopo il lancio del nuovo iPhone 15
I prezzi dei nuovi iPhone, rimasti invariati, non sembrano aver convinto gli investitori. Oggi attesa per il dato sull’inflazione Usa, decisivo per la decisione sui tassi della prossima settimana
di Antonio Cardarelli 13 Settembre 2023 09:06
Avvio in rosso per le Borse europee nel giorno della pubblicazione del dato sull’inflazione Usa. Piazza Affari cede lo 0,3% insieme a Parigi, mentre Francoforte perde lo 0,4% nelle prime battute.
A Wall Street ieri seduta in calo dopo la presentazione del nuovo iPhone 15 e del Watch Series 9, che non sembra aver convinto gli investitori. Il titolo Apple ha ceduto l’1,57% (il peggiore dell’indice Dow Jones). Apple ha lanciato due nuovi smartphone con la scocca in titanio (iPhone 15 Pro e iPhone 15 Max) mentre l’intera gamma iPhone 15 avrà una scocca più sottile e connettore Usb-C. I nuovi prodotti sono già in pre-ordine e a stupire è stato il prezzo, che almeno in Italia è più basso rispetto agli iPhone 14. Per un iPhone 15 128GB, per esempio, serviranno 979 euro contro i 1.029 euro del 14. Probabilmente la scelta sul prezzo, rimasto uguale negli Usa per la versione base (799 dollari), ha deluso gli investitori.
A pesare sul comparto tecnologico americano è stata anche la performance di Oracle, che sul Nasdaq ha ceduto il 13,5% dopo ricavi e una guidance sui ricavi al di sotto delle attese. Ma gli occhi degli investitori sono puntati su un altro dato che arriverà nel pomeriggio italiano dagli Usa: quello sull’inflazione, decisivo per le prossime scelte della Federal Reserve sui tassi la prossima settimana. L'attesa è per un dato core in raffreddamento al 4,3% dal 4,7% precedente, mentre gli elevati costi dell'energia dovrebbero mantenere il dato complessivo al 3,6%.
Domani sarà invece il turno della Banca centrale europea, con gli osservatori combattuti tra una possibile pausa – dopo il taglio delle prospettive di crescita economica in Europa e le difficoltà della Germania – e un aumento di 25 punti base. L’andamento del prezzo del petrolio non fa ben sperare per l’inflazione, visto che nei mesi scorsi i costi energetici erano stati una delle componenti principali del carovita. Il greggio si mantiene infatti sempre vicino ai massimi da 10 mesi, con il Brent sopra i 92 dollari e il Wti sopra gli 89 dollari, un elemento che preoccupa in chiave inflazionistica.
Chiusura fiacca per la Borsa di Tokyo in un quadro piuttosto debole per tutti i listini asiatici. L'indice Nikkei ha terminato le contrattazioni con un calo dello 0,21% a 32.706,52 punti, mentre il premier giapponese Fumio Kishida ha dato vita a un ampio rimpasto nel governo che guida dall'ottobre 2021 che ha determinato la crescita del numero di donne (da 2 a 5) nel governo sul totale di 9 ministri. Sui mercati asiatici i fornitori di Apple hanno registrato un andamento misto. Hong Kong, a poco dalla chiusura, è intorno alla parità mentre Shanghai cede lo 0,4%. Preoccupa ancora il quadro economico generale della Cina.
PRESENTAZIONE NUOVO IPHONE15
A Wall Street ieri seduta in calo dopo la presentazione del nuovo iPhone 15 e del Watch Series 9, che non sembra aver convinto gli investitori. Il titolo Apple ha ceduto l’1,57% (il peggiore dell’indice Dow Jones). Apple ha lanciato due nuovi smartphone con la scocca in titanio (iPhone 15 Pro e iPhone 15 Max) mentre l’intera gamma iPhone 15 avrà una scocca più sottile e connettore Usb-C. I nuovi prodotti sono già in pre-ordine e a stupire è stato il prezzo, che almeno in Italia è più basso rispetto agli iPhone 14. Per un iPhone 15 128GB, per esempio, serviranno 979 euro contro i 1.029 euro del 14. Probabilmente la scelta sul prezzo, rimasto uguale negli Usa per la versione base (799 dollari), ha deluso gli investitori.
OGGI L’INFLAZIONE USA
A pesare sul comparto tecnologico americano è stata anche la performance di Oracle, che sul Nasdaq ha ceduto il 13,5% dopo ricavi e una guidance sui ricavi al di sotto delle attese. Ma gli occhi degli investitori sono puntati su un altro dato che arriverà nel pomeriggio italiano dagli Usa: quello sull’inflazione, decisivo per le prossime scelte della Federal Reserve sui tassi la prossima settimana. L'attesa è per un dato core in raffreddamento al 4,3% dal 4,7% precedente, mentre gli elevati costi dell'energia dovrebbero mantenere il dato complessivo al 3,6%.
DOMANI TOCCA ALLA BCE
Domani sarà invece il turno della Banca centrale europea, con gli osservatori combattuti tra una possibile pausa – dopo il taglio delle prospettive di crescita economica in Europa e le difficoltà della Germania – e un aumento di 25 punti base. L’andamento del prezzo del petrolio non fa ben sperare per l’inflazione, visto che nei mesi scorsi i costi energetici erano stati una delle componenti principali del carovita. Il greggio si mantiene infatti sempre vicino ai massimi da 10 mesi, con il Brent sopra i 92 dollari e il Wti sopra gli 89 dollari, un elemento che preoccupa in chiave inflazionistica.
TOKYO IN ROSSO
Chiusura fiacca per la Borsa di Tokyo in un quadro piuttosto debole per tutti i listini asiatici. L'indice Nikkei ha terminato le contrattazioni con un calo dello 0,21% a 32.706,52 punti, mentre il premier giapponese Fumio Kishida ha dato vita a un ampio rimpasto nel governo che guida dall'ottobre 2021 che ha determinato la crescita del numero di donne (da 2 a 5) nel governo sul totale di 9 ministri. Sui mercati asiatici i fornitori di Apple hanno registrato un andamento misto. Hong Kong, a poco dalla chiusura, è intorno alla parità mentre Shanghai cede lo 0,4%. Preoccupa ancora il quadro economico generale della Cina.
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