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BNY Mellon IM: “Quello della Bce potrebbe essere l’ultimo aumento dei tassi”

Sebastian Vismara, Financial economist di BNY Mellon Investment Management, analizza la decisione della Banca centrale europea sui tassi di interesse

di Antonio Cardarelli 15 Settembre 2023 08:00

financialounge -  BCE BNY Mellon Investment Management mercati Sebastian Vismara
Nella riunione del 14 settembre la Banca centrale europea ha aumentato i tassi di interesse principali di 25 punti base. Si è trattato del decimo rialzo consecutivo per la Bce, ancora alle prese con un’inflazione sopra l’obiettivo.

PUÒ ESSERE L’ULTIMO AUMENTO


“In linea con le nostre aspettative, la Bce ha rialzato i tassi di altri 25 punti base, portando il tasso depositi al 4%. Ha anche suggerito che questo potrebbe essere l’ultimo aumento, a meno che l’economia o l’inflazione sorprendano al rialzo”, ha commentato Sebastian Vismara, Financial economist di BNY Mellon Investment Management. Coerentemente con le recenti comunicazioni di altre banche centrali, la dichiarazione della Bce ha spostato l’enfasi sulla necessità di mantenere i tassi al livello attuale per un periodo di tempo “sufficientemente lungo” da consentire all’inflazione di tornare stabilmente al 2%.

QUADRO COMPLESSO PER L’EUROZONA


L’esperto di BNY Mellon IM pone poi l’accento sulle proiezioni macroeconomiche illustrate dalla Bce, che hanno delineato “un quadro complesso per l’Eurozona” e hanno influenzato le decisioni sui tassi d’interesse. Infatti, gli economisti di Francoforte hanno rivisto al ribasso le stime di crescita dal 2023 al 2025 mentre l’inflazione totale è più robusta di quanto si pensasse precedentemente, e resta al di sopra dei livelli obiettivo per l’orizzonte temporale di riferimento.

IL MANDATO DELLA BCE


“Le politiche monetarie resteranno dipendenti dai dati. Pensiamo che questo potrebbe essere l’ultimo rialzo del ciclo attuale, ma vediamo anche rischi in aumento nel breve termine. Nonostante la debolezza della crescita, le pressioni inflattive restano forti. Il mercato del lavoro è resiliente e stretto dal lato dell’offerta”, spiega Vismara. Va ricordato, in queste circostanze, che la Bce non ha rinunciato al mandato di riportare l’inflazione al 2% in modo tempestivo, “ma al tempo stesso le previsioni di medio termine la collocano al di sopra dell’obiettivo”, commenta l’esperto.

PRIMO TAGLIO NELLA SECONDA METÀ DELL’ANNO


“Crediamo che eventuali tagli dei tassi non avranno luogo prima della seconda metà dell’anno - più tardi rispetto a quanto si aspettano i mercati; ma pensiamo anche che, una volta che il ciclo di allentamento avrà inizio, probabilmente i tagli dei tassi saranno più veloci e più ampi di quanto non sia rispecchiato dalle valutazioni finanziarie”, conclude Sebastian Vismara nel commentare le decisioni di politica monetaria della Bce.

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