La view
Neuberger Berman: mercati a uno sprint di fine anno non privo di ostacoli
Le Prospettive settimanali del CIO firmate da Erik Knutzen, Chief Investment Officer—Multi-Asset Class, analizzano le variabili da tenere d’occhio, dal quadro macro, alla Cina, allo stato di salute di credito e azioni
di Stefano Caratelli 15 Settembre 2023 19:00
Lo sprint di fine anno dei mercati è già iniziato, ma ci sono alcuni aspetti ed ostacoli a cui prestare attenzione prima di tagliare il traguardo. Erik Knutzen, Chief Investment Officer—Multi-Asset Class di Neuberger Berman sottolinea la particolare stagionalità di settembre, con gli investitori che tornano dalle vacanze, il flusso di notizie che si intensifica, si valutano i progressi fatti rispetto agli obiettivi e si avvia la pianificazione per l’anno che verrà, mentre i mercati si rianimano con il ritorno della liquidità. È come il colpo di pistola che fa scattare gli atleti ai blocchi di partenza, ma bisogna chiedersi se stiamo correndo i 100 metri o i 110 a ostacoli, che potrebbero far rallentare e addirittura cadere prima dell’arrivo.
In vista del Comitato di Asset Allocation di Neuberger Berman in agenda a fine mese, Knutzen cerca di rispondere analizzando i temi principali da tenere d’occhio da qui a fine 2023, iniziando dalle le dinamiche macroeconomiche per poi analizzare bottom-up settori e specifici mercati. Per quanto riguarda il quadro macro l’esperto intravvede tre probabili eventi catalizzatori. Il primo è dato da segnali più decisi di rallentamento della crescita che potrebbero verificarsi per l’aumento dei prezzi del petrolio, e mentre lo stock di liquidità di banche centrali, imprese e consumatori rimane elevato, gli investitori potrebbero iniziare a concentrarsi sui flussi di liquidità, da qualche tempo negativi.
Poi va posta particolare attenzione all’aggravarsi del rallentamento in Cina e le conseguenti tensioni nell’immobiliare, che sta già pesando sulla crescita globale, ma potrebbe anche innescare un processo di disinflazione. Infine, è da vedere come e quando Bank of Japan normalizzerà la politica monetaria, soprattutto alla luce del recente rafforzamento del dollaro rispetto allo yen, perché questa decisione potrebbe avere forti conseguenze sulla volatilità, non solo delle valute, ma anche dei rendimenti obbligazionari a lungo termine su scala mondiale. L’esperto di Neuberger Berman è quindi alla ricerca di prove che che il mercato obbligazionario stia iniziando a scontare un premio a termine più elevato.
Dal punto di vista bottom-up, Knutzen sta analizzando i dati sugli utili societari in cerca di segnali di riduzione dei margini derivanti da aumenti salariali e degli interessi passivi nelle aziende ad elevata leva finanziaria, che sarebbero particolarmente a rischio di stagflazione, che renderebbe più difficile trasferire i costi ai consumatori. Attenzione anche alle crepe che potrebbero manifestarsi nel mercato del credito, dove il rischio di rifinanziamento può pesare sugli High Yield, forse la minaccia più visibile per un segnale di allarme di più ampia volatilità nel mercato del credito.
A metà anno Neuberger Berman aveva rivisto al rialzo le view sulle principali asset class portandole a neutrali, ma ora, considerate le numerose fonti di potenziale volatilità da qui a fine anno, queste posizioni sono di natura difensiva e verranno rivalutate attentamente dall’Asset Allocation Committee. Knutzen vede infatti un percorso non rettilineo, con una serie di ostacoli. Per quanto riguarda i mercati azionari e creditizi, questa inclinazione difensiva si traduce in una view più favorevole alle società di elevata qualità, con un debito a lungo termine meno costoso, elevati flussi di cassa disponibili e riserve di liquidità.
Sono società che guadagnano oggi molto di più dalla liquidità di quanto paghino per le obbligazioni rimborsate prima del 2022. Questo posizionamento verso la qualità porta inoltre Neuberger Berman a privilegiare il debito dei Mercati Emergenti rispetto all’High Yield. La posizione sui titoli di Stato core è più complessa e oggetto di dibattito, con i rendimenti a lunga nella parte alta dell’intervallo previsto, rendendo più interessante l’esposizione ai tassi, ma la domanda di premi a termine più elevati potrebbe far sì che i rendimenti a lunga rimangano più alti per più tempo.
Nel complesso, sottolinea Knutzen nelle sue conclusioni, si può affermare che “ci stiamo posizionando per anticipare il cambiamento”. Risulta sempre più difficile immaginare che le recenti condizioni di mercato si possano protrarre ancora per diverso tempo, ed ora che il colpo di pistola ai blocchi di partenza è stato sparato, l’attenzione deve essere rivolta ai metri che ci separano dal traguardo e non alla performance messa a segno nella fasi di qualificazione del giorno precedente.
I POSSIBILI CATALIZZATORI MACRO ECONOMICI
In vista del Comitato di Asset Allocation di Neuberger Berman in agenda a fine mese, Knutzen cerca di rispondere analizzando i temi principali da tenere d’occhio da qui a fine 2023, iniziando dalle le dinamiche macroeconomiche per poi analizzare bottom-up settori e specifici mercati. Per quanto riguarda il quadro macro l’esperto intravvede tre probabili eventi catalizzatori. Il primo è dato da segnali più decisi di rallentamento della crescita che potrebbero verificarsi per l’aumento dei prezzi del petrolio, e mentre lo stock di liquidità di banche centrali, imprese e consumatori rimane elevato, gli investitori potrebbero iniziare a concentrarsi sui flussi di liquidità, da qualche tempo negativi.
ATTENZIONE A CINA E RENDIMENTI A LUNGO TERMINE
Poi va posta particolare attenzione all’aggravarsi del rallentamento in Cina e le conseguenti tensioni nell’immobiliare, che sta già pesando sulla crescita globale, ma potrebbe anche innescare un processo di disinflazione. Infine, è da vedere come e quando Bank of Japan normalizzerà la politica monetaria, soprattutto alla luce del recente rafforzamento del dollaro rispetto allo yen, perché questa decisione potrebbe avere forti conseguenze sulla volatilità, non solo delle valute, ma anche dei rendimenti obbligazionari a lungo termine su scala mondiale. L’esperto di Neuberger Berman è quindi alla ricerca di prove che che il mercato obbligazionario stia iniziando a scontare un premio a termine più elevato.
CREPE NEL MERCATO DEL CREDITO
Dal punto di vista bottom-up, Knutzen sta analizzando i dati sugli utili societari in cerca di segnali di riduzione dei margini derivanti da aumenti salariali e degli interessi passivi nelle aziende ad elevata leva finanziaria, che sarebbero particolarmente a rischio di stagflazione, che renderebbe più difficile trasferire i costi ai consumatori. Attenzione anche alle crepe che potrebbero manifestarsi nel mercato del credito, dove il rischio di rifinanziamento può pesare sugli High Yield, forse la minaccia più visibile per un segnale di allarme di più ampia volatilità nel mercato del credito.
ANTICIPARE IL CAMBIAMENTO
A metà anno Neuberger Berman aveva rivisto al rialzo le view sulle principali asset class portandole a neutrali, ma ora, considerate le numerose fonti di potenziale volatilità da qui a fine anno, queste posizioni sono di natura difensiva e verranno rivalutate attentamente dall’Asset Allocation Committee. Knutzen vede infatti un percorso non rettilineo, con una serie di ostacoli. Per quanto riguarda i mercati azionari e creditizi, questa inclinazione difensiva si traduce in una view più favorevole alle società di elevata qualità, con un debito a lungo termine meno costoso, elevati flussi di cassa disponibili e riserve di liquidità.
DEBITO EMERGENTE DA PREFERIRE ALL’HIGH YIELD
Sono società che guadagnano oggi molto di più dalla liquidità di quanto paghino per le obbligazioni rimborsate prima del 2022. Questo posizionamento verso la qualità porta inoltre Neuberger Berman a privilegiare il debito dei Mercati Emergenti rispetto all’High Yield. La posizione sui titoli di Stato core è più complessa e oggetto di dibattito, con i rendimenti a lunga nella parte alta dell’intervallo previsto, rendendo più interessante l’esposizione ai tassi, ma la domanda di premi a termine più elevati potrebbe far sì che i rendimenti a lunga rimangano più alti per più tempo.
CONCENTRARSI SU QUELLO CHE SEPARA DAL TRAGUARDO
Nel complesso, sottolinea Knutzen nelle sue conclusioni, si può affermare che “ci stiamo posizionando per anticipare il cambiamento”. Risulta sempre più difficile immaginare che le recenti condizioni di mercato si possano protrarre ancora per diverso tempo, ed ora che il colpo di pistola ai blocchi di partenza è stato sparato, l’attenzione deve essere rivolta ai metri che ci separano dal traguardo e non alla performance messa a segno nella fasi di qualificazione del giorno precedente.