L'analisi
Pictet AM: obbligazioni più appetibili, valore nei Treasury, azioni ancora costose
La Strategy Unit di Pictet Asset Management vede crescita europea che rallenta nei servizi e manifatturiero per i tassi alti mentre gli USA continuano a sorprendere in positivo. Abbassate le previsioni 2023 per la Cina
di Stefano Caratelli 16 Settembre 2023 12:00
L'economia USA continua a sorprendere in positivo ma con rischi inflazionistici in aumento, la crescita europea rallenta sia con i servizi che con il manifatturiero in difficoltà per gli aumenti dei tassi che ostacolano la crescita del credito. la Fed terminerà presto il ciclo di rialzi. In questo quadro, entro fine anno, i rendimenti dei Treasury a 10 anni possano scendere almeno al 3,5%, rendendo gli attuali rendimenti interessanti per un investimento difensivo. In Cina, la debolezza dei dati suggerisce che dopo un primo semestre solido la crescita ha subito un rallentamento e una ripresa significativa a breve non è probabile.
E’ il quadro previsionale macro della Strategy Unit di Pictet Asset Management secondo cui i segnali contrastanti del mercato hanno lasciato obbligazioni e azioni senza una chiara direzione, con le difficoltà dell'economia cinese che continuano a pesare. Di qui l’indicazione di continuare a sovrappesare le obbligazioni con i Treasury USA che paiono sempre più allettanti mentre resta neutrale la posizione sulle azioni. Gli utili societari sono rimasti solidi ma Pictet AM dubita che possa continuare e ritiene probabile che la crescita rallenti, soprattutto in Europa per la pressione dei costi mentre i tassi reali più elevati hanno iniziato a esercitare una pressione al ribasso sui multipli.
Nel complesso, gli indicatori di ciclo economico di Pictet AM sono diventati leggermente negativi, con il Giappone che resta l'economia sviluppata più forte grazie alla politica monetaria accomodante che fa prevedere una crescita superiore al potenziale sia quest'anno che il prossimo. Pictet AM ha anche abbassato dal 5,8% al 5,4% le previsioni di crescita 2023 per la Cina e non vede una ripresa significativa a breve. In generale, le economie in via di sviluppo si stanno dimostrando più resilienti di quelle sviluppate ed essendo in una fase più avanzata del ciclo inflazionistico dovrebbero essere le prime ad iniziare ad allentare la politica monetaria.
Gli indicatori di liquidità di Pictet AM restano invariati, ma in USA la situazione di equilibrio dovrebbe rivelarsi transitoria, aprendo la strada a un inasprimento della liquidità. Anche in Europa le condizioni monetarie continuano a inasprirsi, mentre il Giappone rimane accomodante e la Cina si sta gradualmente orientando verso una politica monetaria meno rigida, ma con il rischio che le recenti misure si dimostrino insufficienti e tardive. In termini di asset allocation, Pictet AM ritiene che le azioni sono l'unica asset class che risulta costosa, e in tutti i mercati sviluppati prevede una crescita degli utili ben sotto le stime.
Pictet AM nota che mentre i multipli azionari sono scesi le azioni sono scambiate a prezzi superiori al fair value ipotizzato, e con un premio al rischio azionario negli USA al 3,2% per la prima volta dal 2001 risultano più care rispetto alle obbligazioni. I rendimenti delle obbligazioni USA hanno invece raggiunto livelli che non si vedevano dal 2008. Gli nostri indicatori tecnici di Pictet AM evidenziano una tendenza all'indebolimento per i mercati azionari: il posizionamento netto degli investitori sui futures dell'S&P 500 è tra i più rialzisti degli ultimi tempi, limitando così lo spazio per ulteriori rialzi.
Nel reddito fisso, Pictet AM stima che i tassi della Fed potrebbero aver raggiunto il picco a un livello abbastanza elevato per far scendere l'inflazione sino all'obiettivo del 2% entro i prossimi due anni, ma i mercati dei titoli di Stato USA non scontano questo scenario e questo porta a confermare il sovrappeso sui titoli di Stato statunitensi. Sovrappesato anche il debito emergente in valuta locale fuori della Cina. Brasile e Cile hanno iniziato a tagliare i tassi e nei prossimi mesi qualcosa di simile può accadere in altre economie. Questo fornisce esposizione alle valute emergenti, che secondo la valutazione del fair value sono sottovalutate di circa il 18%.
Nelle obbligazioni societarie, Pictet AM conferma il sottopeso sull’High Yield, visti gli spread attualmente inferiori ai 400 punti base, livello giudicato eccessivo alla luce delle aspettative di rallentamento economico USA. Pictet AM prevede anche un aumento del tasso di insolvenza, per gli alti livelli di indebitamento e il calo dei margini che complicano i bilanci aziendali. Giudicate poco interessanti anche le obbligazioni Investment grade sulle due sponde dell'Atlantico. Negli USA l'extra rendimento rispetto alla liquidità è sceso a minimi pluridecennali, indicando che gli investitori non ottengono alcun compenso per l'assunzione di rischi aggiuntivi. Per quanto riguarda infine le valute, Pictet AM continua a sovrappesare il franco svizzero, e rimane sovrappesata sull'oro, che dovrebbe essere sostenuto da un indebolimento del dollaro, banche centrali più accomodanti e picco dei tassi reali. Sottopesata la sterlina.
TREASURY USA SEMPRE PIU’ ALLETTANTI
E’ il quadro previsionale macro della Strategy Unit di Pictet Asset Management secondo cui i segnali contrastanti del mercato hanno lasciato obbligazioni e azioni senza una chiara direzione, con le difficoltà dell'economia cinese che continuano a pesare. Di qui l’indicazione di continuare a sovrappesare le obbligazioni con i Treasury USA che paiono sempre più allettanti mentre resta neutrale la posizione sulle azioni. Gli utili societari sono rimasti solidi ma Pictet AM dubita che possa continuare e ritiene probabile che la crescita rallenti, soprattutto in Europa per la pressione dei costi mentre i tassi reali più elevati hanno iniziato a esercitare una pressione al ribasso sui multipli.
INDICATORI DEL CICLO NEL COMPLESSO NEGATIVI
Nel complesso, gli indicatori di ciclo economico di Pictet AM sono diventati leggermente negativi, con il Giappone che resta l'economia sviluppata più forte grazie alla politica monetaria accomodante che fa prevedere una crescita superiore al potenziale sia quest'anno che il prossimo. Pictet AM ha anche abbassato dal 5,8% al 5,4% le previsioni di crescita 2023 per la Cina e non vede una ripresa significativa a breve. In generale, le economie in via di sviluppo si stanno dimostrando più resilienti di quelle sviluppate ed essendo in una fase più avanzata del ciclo inflazionistico dovrebbero essere le prime ad iniziare ad allentare la politica monetaria.
AZIONI UNICA ASSET CLASS COSTOSA
Gli indicatori di liquidità di Pictet AM restano invariati, ma in USA la situazione di equilibrio dovrebbe rivelarsi transitoria, aprendo la strada a un inasprimento della liquidità. Anche in Europa le condizioni monetarie continuano a inasprirsi, mentre il Giappone rimane accomodante e la Cina si sta gradualmente orientando verso una politica monetaria meno rigida, ma con il rischio che le recenti misure si dimostrino insufficienti e tardive. In termini di asset allocation, Pictet AM ritiene che le azioni sono l'unica asset class che risulta costosa, e in tutti i mercati sviluppati prevede una crescita degli utili ben sotto le stime.
POSIZIONAMENTO TROPPO RIALZISTA SULLO S&P 500
Pictet AM nota che mentre i multipli azionari sono scesi le azioni sono scambiate a prezzi superiori al fair value ipotizzato, e con un premio al rischio azionario negli USA al 3,2% per la prima volta dal 2001 risultano più care rispetto alle obbligazioni. I rendimenti delle obbligazioni USA hanno invece raggiunto livelli che non si vedevano dal 2008. Gli nostri indicatori tecnici di Pictet AM evidenziano una tendenza all'indebolimento per i mercati azionari: il posizionamento netto degli investitori sui futures dell'S&P 500 è tra i più rialzisti degli ultimi tempi, limitando così lo spazio per ulteriori rialzi.
TASSI USA AL PICCO MA I MERCATI NON LO SCONTANO ANCORA
Nel reddito fisso, Pictet AM stima che i tassi della Fed potrebbero aver raggiunto il picco a un livello abbastanza elevato per far scendere l'inflazione sino all'obiettivo del 2% entro i prossimi due anni, ma i mercati dei titoli di Stato USA non scontano questo scenario e questo porta a confermare il sovrappeso sui titoli di Stato statunitensi. Sovrappesato anche il debito emergente in valuta locale fuori della Cina. Brasile e Cile hanno iniziato a tagliare i tassi e nei prossimi mesi qualcosa di simile può accadere in altre economie. Questo fornisce esposizione alle valute emergenti, che secondo la valutazione del fair value sono sottovalutate di circa il 18%.
POCO INTERESSANTE IL CREDITO CORPORATE
Nelle obbligazioni societarie, Pictet AM conferma il sottopeso sull’High Yield, visti gli spread attualmente inferiori ai 400 punti base, livello giudicato eccessivo alla luce delle aspettative di rallentamento economico USA. Pictet AM prevede anche un aumento del tasso di insolvenza, per gli alti livelli di indebitamento e il calo dei margini che complicano i bilanci aziendali. Giudicate poco interessanti anche le obbligazioni Investment grade sulle due sponde dell'Atlantico. Negli USA l'extra rendimento rispetto alla liquidità è sceso a minimi pluridecennali, indicando che gli investitori non ottengono alcun compenso per l'assunzione di rischi aggiuntivi. Per quanto riguarda infine le valute, Pictet AM continua a sovrappesare il franco svizzero, e rimane sovrappesata sull'oro, che dovrebbe essere sostenuto da un indebolimento del dollaro, banche centrali più accomodanti e picco dei tassi reali. Sottopesata la sterlina.