Mercato azionario
Morgan Stanley IM spiega perché l’S&P 500 potrebbe puntare ai 5.000 punti a fine anno
Secondo Andrew Slimmon (Morgan Stanley Investment Management) gli utili dovrebbero tornare a crescere nel 2024 in concomitanza con un calo dell’inflazione e con un aumento delle spese fiscali Usa programmate
di Leo Campagna 20 Settembre 2023 07:55
Il mese di settembre dovrebbe trascorrere sui mercati finanziari in linea con la sua media storica. Ovvero con un mercato azionario statunitense non particolarmente vivace se il petrolio, i tassi di interesse e il dollaro rimangono forti. Tuttavia, il quarto trimestre potrebbe vedere l’indice S&P 500 più vicino ai 5.000 punti a fine anno. E’ la previsione che si sente di formulare Andrew Slimmon, Head of Applied Equity Advisors Team di Morgan Stanley Investment Management, nell’Equity Market Commentary di settembre 2023.
Sono quattro, secondo l’esperto, i motivi che possono giustificare un rally azionario nell’ultimo trimestre di quest’anno. Il primo dei quali riguarda l’attuale sottopeso nelle azioni che, probabilmente, tenderà a ridursi alla fine dell'anno. “In secondo luogo” aggiunge Slimmon “in base alle stime del consenso, è probabile che gli utili aziendali tendano a trasformarsi da negativo/piatto nel 2023 a positivo nel 2024. Una significativa inversione di tendenza che dovrebbe essere accolta con favore dagli investitori azionari”.
Secondo il manager di Morgan Stanley IM a favorire il possibile rally di fine anno di Wall Street dovrebbe contribuire anche l’ondata di spesa fiscale prevista che, unita ad una politica meno restrittiva delle Federal Reserve, delineano prospettive incoraggianti per l’economia USA del 2024. Infatti in questo quarto trimestre dovrebbero cominciare a fluire le ingenti risorse messe in campo da Washington per finanziari diversi progetti di ampio respiro.
Tra questi il Chips Act (un regolamento che si propone di promuovere l'innovazione tecnologica di nuova generazione mediante la progettazione, la prototipazione, i test e la produzione di chip all'avanguardia), l’Infrastructure Act (la legge che stanzia 1.200 miliardi di dollari per migliorare le infrastrutture statunitensi nel corso dei prossimi anni) e l’Inflation Reduction Act (la legge sulla riduzione dell'inflazione che prevede investimenti nelle energie alternative e rinnovabile verso il raggiungimento degli obiettivi climatici previsti dall'Accordo di Parigi).
Infine, ma non meno importante, l'inflazione continuerà a frenare, almeno per quest'anno. Alla luce delle variazioni mensili elevate del carovita nel 2022, Slimmon prevede che i prezzi al consumo anno su anno continueranno a rallentare per il resto del 2023. Il manager di Morgan Stanley IM suggerisce poi di non puntare sul petrolio ai livelli attuali mentre vede all’orizzonte una possibile pausa di raffreddamento del dollaro USA, principalmente alla luce dell’ingente quantità di spesa fiscale prevista. Per quanto riguarda poi le tensioni USA/Cina è convinto che sia Washington che Pechino abbiamo molto da perdere da un conflitto acceso. E’ pertanto probabile che il livello dello scontro si possa placare mentre ci dirigiamo verso un anno elettorale.
Slimmon conclude spiegando cosa tenere sotto controllo. “L'aumento dei tassi della Fed per domare l'inflazione ha avuto un impatto molto meno dannoso sull'economia di quanto ci si potesse aspettasse. Grazie anche ai forti bilanci aziendali e alla spesa sostenuta e costante dei consumatori. Cosa potrebbe rompere l’equilibrio? Va tenuto d’occhio il differenziale dei rendimenti dei Treausury 2 /10 anni. Se la curva non è invertita, perché il rendimento a due anni scende, segnalerebbe che l'economia sta rallentando più rapidamente” argomenta l’Head of Applied Equity Advisors Team di Morgan Stanley Investment Management.
QUATTRO MOTIVI PER UN POSSIBILE RALLY AZIONARIO
Sono quattro, secondo l’esperto, i motivi che possono giustificare un rally azionario nell’ultimo trimestre di quest’anno. Il primo dei quali riguarda l’attuale sottopeso nelle azioni che, probabilmente, tenderà a ridursi alla fine dell'anno. “In secondo luogo” aggiunge Slimmon “in base alle stime del consenso, è probabile che gli utili aziendali tendano a trasformarsi da negativo/piatto nel 2023 a positivo nel 2024. Una significativa inversione di tendenza che dovrebbe essere accolta con favore dagli investitori azionari”.
UN’ONDATA DI SPESA FISCALE
Secondo il manager di Morgan Stanley IM a favorire il possibile rally di fine anno di Wall Street dovrebbe contribuire anche l’ondata di spesa fiscale prevista che, unita ad una politica meno restrittiva delle Federal Reserve, delineano prospettive incoraggianti per l’economia USA del 2024. Infatti in questo quarto trimestre dovrebbero cominciare a fluire le ingenti risorse messe in campo da Washington per finanziari diversi progetti di ampio respiro.
CHIPS ACT, INFRASTRUCTURE ACT E INFLATION REDUCTION ACT
Tra questi il Chips Act (un regolamento che si propone di promuovere l'innovazione tecnologica di nuova generazione mediante la progettazione, la prototipazione, i test e la produzione di chip all'avanguardia), l’Infrastructure Act (la legge che stanzia 1.200 miliardi di dollari per migliorare le infrastrutture statunitensi nel corso dei prossimi anni) e l’Inflation Reduction Act (la legge sulla riduzione dell'inflazione che prevede investimenti nelle energie alternative e rinnovabile verso il raggiungimento degli obiettivi climatici previsti dall'Accordo di Parigi).
INFLAZIONE, PETROLIO, DOLLARO E TENSIONI USA / CINA
Infine, ma non meno importante, l'inflazione continuerà a frenare, almeno per quest'anno. Alla luce delle variazioni mensili elevate del carovita nel 2022, Slimmon prevede che i prezzi al consumo anno su anno continueranno a rallentare per il resto del 2023. Il manager di Morgan Stanley IM suggerisce poi di non puntare sul petrolio ai livelli attuali mentre vede all’orizzonte una possibile pausa di raffreddamento del dollaro USA, principalmente alla luce dell’ingente quantità di spesa fiscale prevista. Per quanto riguarda poi le tensioni USA/Cina è convinto che sia Washington che Pechino abbiamo molto da perdere da un conflitto acceso. E’ pertanto probabile che il livello dello scontro si possa placare mentre ci dirigiamo verso un anno elettorale.
COSA TENERE SOTTO CONTROLLO
Slimmon conclude spiegando cosa tenere sotto controllo. “L'aumento dei tassi della Fed per domare l'inflazione ha avuto un impatto molto meno dannoso sull'economia di quanto ci si potesse aspettasse. Grazie anche ai forti bilanci aziendali e alla spesa sostenuta e costante dei consumatori. Cosa potrebbe rompere l’equilibrio? Va tenuto d’occhio il differenziale dei rendimenti dei Treausury 2 /10 anni. Se la curva non è invertita, perché il rendimento a due anni scende, segnalerebbe che l'economia sta rallentando più rapidamente” argomenta l’Head of Applied Equity Advisors Team di Morgan Stanley Investment Management.