Transizione energetica
LGIM: auto elettrica, batterie e litio giocheranno un ruolo chiave nella transizione
La società di investimento esplora il ruolo del litio e di altri minerali per la produzione di veicoli elettrici, attesa in crescita esponenziale come già successo con l’auto con motore a scoppio 100 anni fa
di Stefano Caratelli 21 Settembre 2023 07:55
Il mercato delle auto elettriche è in rapida crescita e le batterie sono al centro di questa svolta strutturale rispetto ai veicoli tradizionali a combustione interna, la cui diffusione di massa di circa un secolo fa può essere utile a fornire indicazioni sulla scala dell’attuale cambiamento. Negli USA, ad esempio, solo 14 persone su 100 erano proprietarie di un’auto un secolo fa e oggi sono 90 su 100. C’è da aspettarsi qualcosa di simile con l’auto elettrica, per la combinazione di innovazione tecnologica, costi minori per le batterie, domanda più elevata dei consumatori, crescente consapevolezza della minaccia posta dal cambiamento climatico e politiche governative di supporto policies, tuti fattori che spingono il mercato in rapida crescita.
LGIM, in un ‘paper’ firmato da Michael Stewart e Elisa Piscopiello, fanno il punto su questo aspetto chiave della transizione energetica andando a esplorare in particolare il ruolo del litio e di altri minerali chiave nella crescita dell’auto elettrica. I due esperti di LGIM rilevano che in USA la penetrazione dell’auto elettrica ha superato la soglia del 5% portandosi al 6,6%, una pietra miliare che potrebbe segnare solo l’inizio di un trend molto più ampio, spinto non solo dall’Inflation Reduction Act ma anche dai nuovi standard dell’Environmental Protection Agency, che fissano un minimo del 60% di componenti manifatturiere originali per la produzione di auto elettriche.
Gli USA contano di arrivare al 50% di vendite di veicoli elettrici per il 2030 mentre anche in Europa il supporto è evidente, con la Commissione Ue che punta a chiudere la vendita di auto a emissione di CO2 al 2035 mentre il Regno Unito vuol bandire quelle di auto a benzina dal 2030. Globalmente, al 2022 erano su strada già 26 milioni di auto elettriche, più 60% sul 2021 e oltre cinque volte i livelli del 2018. Ma questa fase di crescita sembra solo appena iniziata. Secondo uno scenario di Bloomberg, le auto elettriche in circolazione potrebbero arrivare a 335 milioni nel 2032, più di 10 volte le attuali, e a 730 milioni al 2040, con un aumento di oltre 28 volte.
Una crescita impetuosa che spinge la domanda per una serie di minerali necessari per la costruzione di auto elettriche molto più che per quelle tradizionali, come mostra il grafico qui sotto
Tra i minerali in forta domanda per l’auto elettrica, spicca il litio, per diverse ragioni. Gli esperti di LGIM spiegano che un fattore che ne fa una componente particolarmente importante è la sua quasi universalità nella chimica delle celle delle batterie che alimentano le auto di nuova generazione. Questo grazie al basso peso specifico del litio, il più leggero tra i minerali, e il suo alto potenziale elettrochimico. La forte crescita della produzione di auto elettriche e la complessità del processo di estrazione del litio ne hanno spinto in rapida escalation il prezzo tra il 2017 e il 2022, con un aumento di 6,7 volte secondo i dati dell’International Energy Agency, contro le 3,1 volte del nickel e 1,5 volte del rame.
AL 2040 Per comprendere le prospettive a lungo termine, gli esperti di LGIM citano ancora l’International Energy Agency, secondo cui, in uno scenario di raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi, i settori che contribuiscono alla transizione ‘verde’ genereranno al 20240 oltre il 45% della domanda globale di rame, il 61% di quella di nickel, il 69% di quella di cobalto e un impressionante 92% di quella di litio.
IN USA SUPERATA LA PIETRA MILIARE DEL 5% DI PENETRAZIONE
LGIM, in un ‘paper’ firmato da Michael Stewart e Elisa Piscopiello, fanno il punto su questo aspetto chiave della transizione energetica andando a esplorare in particolare il ruolo del litio e di altri minerali chiave nella crescita dell’auto elettrica. I due esperti di LGIM rilevano che in USA la penetrazione dell’auto elettrica ha superato la soglia del 5% portandosi al 6,6%, una pietra miliare che potrebbe segnare solo l’inizio di un trend molto più ampio, spinto non solo dall’Inflation Reduction Act ma anche dai nuovi standard dell’Environmental Protection Agency, che fissano un minimo del 60% di componenti manifatturiere originali per la produzione di auto elettriche.
PUNTANO AL 50% NEL 2030, FORTE SPINGA ANCHE IN EUROPA
Gli USA contano di arrivare al 50% di vendite di veicoli elettrici per il 2030 mentre anche in Europa il supporto è evidente, con la Commissione Ue che punta a chiudere la vendita di auto a emissione di CO2 al 2035 mentre il Regno Unito vuol bandire quelle di auto a benzina dal 2030. Globalmente, al 2022 erano su strada già 26 milioni di auto elettriche, più 60% sul 2021 e oltre cinque volte i livelli del 2018. Ma questa fase di crescita sembra solo appena iniziata. Secondo uno scenario di Bloomberg, le auto elettriche in circolazione potrebbero arrivare a 335 milioni nel 2032, più di 10 volte le attuali, e a 730 milioni al 2040, con un aumento di oltre 28 volte.
UNA SPINTA IMPETUOSA ALLA DOMANDA DI MINERALI
Una crescita impetuosa che spinge la domanda per una serie di minerali necessari per la costruzione di auto elettriche molto più che per quelle tradizionali, come mostra il grafico qui sotto
IL LITIO SPICCA PER LA SUA UNIVERSALITÀ NELLE BATTERIE
Tra i minerali in forta domanda per l’auto elettrica, spicca il litio, per diverse ragioni. Gli esperti di LGIM spiegano che un fattore che ne fa una componente particolarmente importante è la sua quasi universalità nella chimica delle celle delle batterie che alimentano le auto di nuova generazione. Questo grazie al basso peso specifico del litio, il più leggero tra i minerali, e il suo alto potenziale elettrochimico. La forte crescita della produzione di auto elettriche e la complessità del processo di estrazione del litio ne hanno spinto in rapida escalation il prezzo tra il 2017 e il 2022, con un aumento di 6,7 volte secondo i dati dell’International Energy Agency, contro le 3,1 volte del nickel e 1,5 volte del rame.
VERSO IL 92% DELLA DOMANDA GLOBALE GREEN
AL 2040 Per comprendere le prospettive a lungo termine, gli esperti di LGIM citano ancora l’International Energy Agency, secondo cui, in uno scenario di raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi, i settori che contribuiscono alla transizione ‘verde’ genereranno al 20240 oltre il 45% della domanda globale di rame, il 61% di quella di nickel, il 69% di quella di cobalto e un impressionante 92% di quella di litio.