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J. Safra Sarasin vede una spinta importante ai prezzi dell’oro solo dal prossimo anno

Nel 2024 i rendimenti reali dovrebbero ritracciare in modo significativo e il dollaro USA indebolirsi, il che dovrebbe rappresentare una spinta importante per l'oro e spingerlo oltre i 2.000 $ l’oncia

di Leo Campagna 22 Settembre 2023 18:30

financialounge -  Claudio Wewel J. Safra Sarasin mercati oro
L’oro non offre tassi di interesse e il suo prezzo è inversamente correlato ai rendimenti reali (cioè al netto dell’inflazione). Non deve pertanto sorprendere se il recente balzo di questi ultimi abbia trascinato l’oro al di sotto dei 1.900 dollari l’oncia. A spingere i rendimenti reali hanno contribuito soprattutto i dati macro-statunitensi sorprendentemente resilienti. In particolare, a luglio è stata registrata un’accelerazione del settore manifatturiero e dell'occupazione, indicando che l'economia statunitense rimane relativamente più forte rispetto alla maggior parte delle altre economie del G10.

TASSI DI INTERESSE ALTI ANCORA A LUNGO


“Questo dato, insieme ai verbali della Fed, continua a corroborare la tesi secondo cui i tassi di interesse rimarranno in territorio restrittivo ancora a lungo. Inoltre l'inattesa modifica della politica della Bank of Japan (BoJ) comporta implicazioni non soltanto per i mercati obbligazionari giapponesi. Riteniamo infatti che l'aumento delle allocazioni ai mercati giapponesi del reddito fisso dovrebbe far salire i rendimenti reali globali al margine” spiega Claudio Wewel, FX Strategist di J. Safra Sarasin.

AUMENTO DEL FABBISOGNO DEL TESORO USA


Come se non bastasse, il Tesoro statunitense ha annunciato lo scorso mese un sostanziale aumento del suo fabbisogno, il che contribuisce al rialzo dei rendimenti obbligazionari statunitensi per renderli appetibili sul mercato. “Per tutte queste situazioni, pensiamo che i rendimenti reali dovrebbero rimanere elevati e potrebbero addirittura salire ulteriormente nei prossimi mesi” riferisce Wewel.

UNO SCENARIO POCO BRILLANTE A BREVE PER L’ORO


Secondo il manager anche il dollaro USA potrebbe beneficiare di un supporto dalla combinazione tra la debolezza globale e la tenuta dei dati economici statunitensi causando un ulteriore ostacolo al prezzo dell’oro che, storicamente, è inverso anche all’andamento dei biglietto verde. “Tuttavia, anche se le dinamiche del dollaro e dei rendimenti reali continueranno probabilmente a presentare uno scenario poco brillante per l'oro, non ci aspettiamo un calo sostanziale del metallo prezioso” tiene a sottolineare l’FX Strategist di J. Safra Sarasin.

DOMANDA FISICA


Questa sua convinzione si basa innanzitutto sulla domanda fisica. Se da un lato quella dei consumatori privati negli ultimi due trimestri è risultata debole mentre il consumo dei cinesi rimane contenuto rispetto ai livelli pre-COVID, proprio la domanda di questi ultimi potrebbe registrare un incremento nel momento in cui le famiglie cinesi dovessero cercare di coprirsi dal calo dei prezzi degli asset nazionali. “Inoltre, siamo convinti che le banche centrali degli EM continueranno ad acquistare in modo opportunistico in caso di improvvisi cali dei prezzi: una dinamica che dovrebbe evitare una correzione più consistente delle quotazioni dell'oro” specifica Wewel.

LE BANCHE CENTRALI DEI PAESI EMERGENTI


A questo proposito, il manager segnala la banca centrale cinese (PBoC) come il principale acquirente di oro nell’anno in corso, all'interno del gruppo delle banche centrali dei Paesi emergenti, mentre Singapore e la Polonia hanno incrementato le loro riserve in valuta estera in modo sostanziale.

QUOTAZIONE OLTRE I 2.000 DOLLARI L’ONCIA NEL 2024


“Non si può infine non analizzare la relazione di lungo periodo tra oro e inflazione, alla luce degli elevati tassi dei prezzi al consumo a partire dal 2021. Se si deflazionano i prezzi dell'oro in base all'inflazione di base, si scopre che in termini reali l'attuale prezzo dell'oro rimane sostanzialmente al di sotto dei picchi storici” sottolinea l’FX Strategist di J. Safra Sarasin, che poi conclude “E’ probabile che il prezzo dell'oro oscilli intorno ai 1'900 $/oz nella seconda metà del 2023. Nel corso del prossimo anno, il probabile significativo ritracciamento dei rendimenti reali e l’indebolimento del dollaro USA, dovrebbero fornire una spinta importante per l'oro e spingere la sua quotazione oltre i 2'000 $ l’oncia”.

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