L'intesa

Borsa, banche volano dopo accordo nel governo per la modifica della tassa sugli extra profitti

Il depotenziamento della tassa sugli extra profitti bancari fa salire i titoli del comparto bancario a Piazza Affari. Ricalibrata la base imponibile per l’applicazione dell’imposta, esclusi i titoli di Stato

di Antonio Cardarelli 25 Settembre 2023 10:29

financialounge
I titoli del comparto bancario in evidenza a Piazza Affari dopo l’accordo raggiunto nel governo per il depotenziamento della tassa sugli extra profitti. Banco Bpm guadagna il 3,2%, Bper Banca sale del 2,7% mentre Mps e FinecoBank guadagnano rispettivamente il 2,2% e l’1,4%. In crescita dell’uno per cento circa anche Unicredit e Intesa Sanpaolo.

RIVISTO IL TETTO MASSIMO


Sono due le modifiche sostanziali rispetto alla versione inizialmente proposta, che hanno messo d’accordo la maggioranza portando Forza Italia a ritirare gli emendamenti. La prima modifica riguarda il tetto massimo della tassa che dovrà essere versata da ogni istituto, ricalibrata come lo 0,26% dei Rwa anziché lo 0,1% degli attivi. Cambia anche la base dell’imponibile: non più il totale dell’attivo ma l’importo complessivo dell’esposizione al rischio, una precisazione che quindi esclude i titoli di Stato.

FACOLTÀ DI AUMENTARE LA RISERVA


Inoltre, agli istituti viene data la facoltà di destinare a una riserva non distribuibile un importo non inferiore a 2,5 volte l'ammontare dell'imposta, andando quindi a rafforzare la posizione di Cet1. Qualora la riserva venga successivamente utilizzata per la distribuzione di utili, la banca dovrà pagare l'imposta maggiorata per la quota di interessi maturata al tasso di interesse sui depositi Bce. Non è invece prevista la deducibilità dell'imposta.

IMPATTO RIDOTTO


Secondo gli analisti di Equita, “a parità di condizioni e focalizzandoci solo sul quotato, l'impatto della tassa sul settore bancario passerebbe da circa 2,1 miliardi a circa 1,8 miliardi, con impatto medio sugli utili 2023 atteso scendere dal 9% all'8%. Riteniamo che la maggior parte degli istituti sotto nostra copertura opterà per il pagamento della tassa, alla luce di un impatto gestibile e al fine di mantenere maggiore flessibilità sulla politica di remunerazione”.

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