Il Report

Natixis: la sicurezza pensionistica globale migliora, ma non si sentono effetti individuali

Il Global Retirement Index 2023 elaborato da Natixis Investment Managers mostra che quasi tutti i Paesi sviluppati hanno migliorato le posizioni. Norvegia in testa, Germania entra nelle top 10, Italia nelle top 30

di Stefano Caratelli 25 Settembre 2023 14:50

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Le condizioni di pensionamento a livello globale stanno migliorando, ma non è necessariamente percepito dai singoli individui, e quasi la metà ritiene ci voglia un miracolo per andare in pensione in modo sicuro. E’ una delle principali indicazioni dell’edizione 2023 del Global Retirement Index 2023 di Natixis Investment Managers, che vede la Norvegia mantenere il primo posto per il secondo anno, la Germania entrare nelle top ten sostituendo la Danimarca e l’Italia scalare tre gradini portandosi al 28° posto e entrando così nelle top 30. Norvegia, Svizzera e Lussemburgo sono gli unici Paesi a posizionarsi tra i primi dieci in ciascuno dei quattro sottoindici.

SOLO PORTOGALLO, SPAGNA E GIAPPONE ARRETRANO


L’indagine, condotta da Natixis tra marzo e giugno 2023, valuta i fattori che determinano la sicurezza pensionistica in 44 Paesi in cui la pensione è un problema sociale ed economico urgente e comprende le economie avanzate del FMI, i membri OCSE e i BRIC, ed è stata realizzata con il supporto di CoreData Research. Per la prima volta in un decennio, quasi tutti i Paesi sviluppati inclusi nel Global Retirement Index  di Natixis IM hanno registrato un miglioramento della sicurezza pensionistica complessiva, con solo Portogallo, Spagna e Giappone in calo. La salita della Germania è il risultato di miglioramenti significativi nei sottoindici Finances in Retirement e Material Wellbeing, mentre la Repubblica Ceca, che ha la disoccupazione più bassa dell’UE, è uscita dalla top 10 per le difficoltà a contenere l’inflazione salariale.

L’ITALIA SCALA 3 POSIZIONI, BENE PER QUALITA’ DELLA VITA E SALUTE


La Svizzera conquista il primo posto nel sottoindice Finances in Retirement, dove il Lussemburgo vanta il miglioramento più netto, mentre il Regno Unito fa un balzo di 14 posizioni al 15° posto grazie ai miglioramenti negli indicatori dei tassi, della pressione fiscale e del debito pubblico. L’Irlanda segna un miglioramento significativo nel sottoindice Wellbeing, scalando 12 punti percentuali, che la fa salire al 7° posto. Per quanto riguarda l’Italia, quest'anno entra nella top 30 passando dal 31° al 28° posto, con i risultati migliori nei sottoindici Qualità della vita e Salute, dove si colloca al 20° e al 21° posto. Migliora nel settore dell'acqua e dei servizi igienico-sanitari, con un quadro più eterogeneo negli altri fattori di qualità della vita.

STABILE PER REDDITO E BENESSERE MATERIALE


Nel sottoindice della salute l’Italia scivola leggermente dal 20° posto dell'anno scorso al 21° per il calo dell'aspettativa di vita, che la vede uscire dalle top 10, scivolando dal 6°all'11° posto, probabilmente per l'impatto della pandemia. Si colloca invece al 35° posto nella classifica del Benessere materiale per il terzo anno consecutivo mentre nella classifica dell'uguaglianza di reddito rimane stabile, nonostante una leggera diminuzione del punteggio. L'Italia rimane negli ultimi 10 posti per quanto riguarda la disoccupazione, con un miglioramento marginale.

SULL’INDICE ITALIANO FINANZA PESA L’INFLAZIONE


Nel sottoindice Finanza, infine, l'Italia mantiene il punteggio ma scende dal 35° al 40° posto, registrando uno dei cali più significativi per l’inflazione, scendendo di ben 27 posizioni. Miglioramenti marginali invece in diversi fattori, tra cui i tassi di interesse, sofferenze bancarie, governance e debito pubblico.

RITORNO GLOBALE ALLA REALTA’ DOPO UN DECENNIO DI ASPETTATIVE IRREALISTICHE


Marco Barindelli, Responsabile Italia di Natixis IM, osserva che i fattori comuni di performance che hanno contribuito alla classifica generale sono l’aumento dei tassi, il miglioramento occupazionale e il progresso ambientale. Dopo un decennio di bassa inflazione e di rendimenti a due cifre degli investimenti azionari, rileva Barindelli, molti individui hanno nutrito aspettative irrealistiche, ma l’anno scorso è stato un esame di realtà.

IL RISPARMIO NON BASTA, SERVE IL SUPPORTO DI UN ESPERTO


I risparmi da soli non consentono alla maggior parte di raggiungere gli obiettivi pensionistici, sottolinea in conclusione Barindelli, per cui gli investimenti e la collaborazione con un professionista sono passi importanti per raggiungere la sicurezza finanziaria in pensione. Ma anche in questo caso, aggiunge, le persone devono fissare obiettivi realistici e massimizzare le opportunità di risparmio, a prescindere da quanto lontano possa sembrare il pensionamento.

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