L'apertura dei mercati
Borse in rosso, Evergrande insolvente e arrestato l’ex Ceo
Avvio in negativo per i listini europei, i rendimenti dei titoli obbligazionari governativi decennali toccano nuovi massimi. In Cina occhi su Evergrande dopo il default della controllata Hengda e l'arresto di due ex dirigenti
di Antonio Cardarelli 26 Settembre 2023 09:18
Partenza con il segno meno per le Borse europee nella seconda seduta della settimana. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib cede lo 0,7%, in rosso anche Parigi (-0,7%) e Francoforte (-0,6%)
Sulle Borse asiatiche continua a preoccupare Evergrande, che nella seconda seduta della settimana continua a perdere terreno (-7%) allargando le preoccupazioni a tutta l’economia cinese. Domenica scorsa Evergrande ha dichiarato di non essere in grado di emettere nuovo debito a causa delle indagini che hanno interessato la sua controllata Hengda, che ha poi dichiarato il default per non essere stata in grado di rimborsare un bond da 547 milioni di dollari. Evergrande sta cercando l’approvazione dei creditori per la ristrutturazione del debito da 300 miliardi di dollari, ma la situazione è diventata sempre più pesante dopo l’arresto dell'ex amministratore delegato di Evergrande, Xia Haijun e di Pan Darong, ex direttore finanziario. La notizia è stata riportata dall’agenzia di Stato Caixin senza aggiungere dettagli. Intanto la Borsa di Tokyo ha chiuso in calo dell’1,1% con Nissan in rosso dopo la conferma della conversione totale all’elettrico entro il 2030 per il mercato europeo.
A pesare sull’andamento dei listini giapponesi è anche l’andamento dei Treasury americani, con il titolo a 10 anni salito al 4,55%, oltre i massimi del 2007. Rendimenti record anche per il Bund tedesco al 2,8%, livello che non si vedeva da luglio 2011, mentre il Btp italiano a 10 anni ha toccato il 4,69%, sui livelli di dicembre 2022. Il prezzo dei bond, che si muove in direzione opposta rispetto ai rendimenti, è nel frattempo sceso fino al 10%.
E per il momento sia dalla Fed che dalla Bce non arrivano segnali di taglio dei tassi, come ha ribadito ieri Christine Lagarde facendo capire che i primi tagli potrebbero arrivare nel 2025. Il dollaro, nel frattempo, continua a salire rispetto alle altre valute e tocca un nuovo massimo rispetto all’euro dallo scorso marzo a 1,0580. Frena il gas a 42,8 euro al MWh (-3,7%), così come il petrolio Brent del Mare del Nord che scambia a 92,8 dollari al barile (-0,6 per cento).
EVERGRANDE ANCORA IN CALO
Sulle Borse asiatiche continua a preoccupare Evergrande, che nella seconda seduta della settimana continua a perdere terreno (-7%) allargando le preoccupazioni a tutta l’economia cinese. Domenica scorsa Evergrande ha dichiarato di non essere in grado di emettere nuovo debito a causa delle indagini che hanno interessato la sua controllata Hengda, che ha poi dichiarato il default per non essere stata in grado di rimborsare un bond da 547 milioni di dollari. Evergrande sta cercando l’approvazione dei creditori per la ristrutturazione del debito da 300 miliardi di dollari, ma la situazione è diventata sempre più pesante dopo l’arresto dell'ex amministratore delegato di Evergrande, Xia Haijun e di Pan Darong, ex direttore finanziario. La notizia è stata riportata dall’agenzia di Stato Caixin senza aggiungere dettagli. Intanto la Borsa di Tokyo ha chiuso in calo dell’1,1% con Nissan in rosso dopo la conferma della conversione totale all’elettrico entro il 2030 per il mercato europeo.
BOND SU NUOVI MASSIMI
A pesare sull’andamento dei listini giapponesi è anche l’andamento dei Treasury americani, con il titolo a 10 anni salito al 4,55%, oltre i massimi del 2007. Rendimenti record anche per il Bund tedesco al 2,8%, livello che non si vedeva da luglio 2011, mentre il Btp italiano a 10 anni ha toccato il 4,69%, sui livelli di dicembre 2022. Il prezzo dei bond, che si muove in direzione opposta rispetto ai rendimenti, è nel frattempo sceso fino al 10%.
LA FORZA DEL DOLLARO
E per il momento sia dalla Fed che dalla Bce non arrivano segnali di taglio dei tassi, come ha ribadito ieri Christine Lagarde facendo capire che i primi tagli potrebbero arrivare nel 2025. Il dollaro, nel frattempo, continua a salire rispetto alle altre valute e tocca un nuovo massimo rispetto all’euro dallo scorso marzo a 1,0580. Frena il gas a 42,8 euro al MWh (-3,7%), così come il petrolio Brent del Mare del Nord che scambia a 92,8 dollari al barile (-0,6 per cento).
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