Il caso
Putin dà il via libera alla cessione delle attività russe di Banca Intesa Sanpaolo
Il presidente russo ha firmato un decreto, pubblicato sul sito web del governo, che autorizza le transazioni relative agli asset in Russia dell’istituto di credito. Si apre la strada all'uscita di altre banche europee ancora presenti a Mosca
di Annalisa Lospinuso 29 Settembre 2023 10:45
Via libera alla separazione delle attività russe di Intesa Sanpaolo. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha firmato un decreto che autorizza le transazioni relative alle attività russe di Intesa Sanpaolo, come si legge in un documento pubblicato su un sito web del governo russo, riportato dall’agenzia di stampa Reuters. L’istituto di credito non ha commentato la notizia e il titolo, per il momento, rimane poco mosso.
Già ad agosto scorso, sempre la Reuters aveva rivelato che Mosca era pronta a concedere l’autorizzazione necessaria affinché Intesa Sanpaolo potesse separare le attività russe, affidandole ai manager locali. Intesa Sanpaolo ha una clientela corporate in Russia e, all’inizio del conflitto in Ucraina, aveva circa 980 dipendenti in 28 filiali.
Il decreto pubblicato sul sito web del governo russo, che riporta la data del 28 settembre, cita uno precedente di agosto in cui si prevedevano deroghe per operazioni su attività dei settori energetici e finanziari, consentendo la cessione diretta o indiretta del 100% delle azioni rappresentative degli asset di Intesa Sanpaolo. Un approvazione che potrebbe fare da apripista a operazioni simili a favore di altri istituti di credito presenti in Russia che, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina e le successive sanzioni europee a Mosca, hanno sospeso le attività locali ma hanno avuto difficoltà ad avviare una vera e propria uscita. Tra le altre banche presenti ci sono anche UniCredit e l’austriaca Raiffeisen Bank (RBI).
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LO SCORPORO DELLE ATTIVITÀ IN RUSSIA
Già ad agosto scorso, sempre la Reuters aveva rivelato che Mosca era pronta a concedere l’autorizzazione necessaria affinché Intesa Sanpaolo potesse separare le attività russe, affidandole ai manager locali. Intesa Sanpaolo ha una clientela corporate in Russia e, all’inizio del conflitto in Ucraina, aveva circa 980 dipendenti in 28 filiali.
IL DECRETO CON IL VIA LIBERA
Il decreto pubblicato sul sito web del governo russo, che riporta la data del 28 settembre, cita uno precedente di agosto in cui si prevedevano deroghe per operazioni su attività dei settori energetici e finanziari, consentendo la cessione diretta o indiretta del 100% delle azioni rappresentative degli asset di Intesa Sanpaolo. Un approvazione che potrebbe fare da apripista a operazioni simili a favore di altri istituti di credito presenti in Russia che, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina e le successive sanzioni europee a Mosca, hanno sospeso le attività locali ma hanno avuto difficoltà ad avviare una vera e propria uscita. Tra le altre banche presenti ci sono anche UniCredit e l’austriaca Raiffeisen Bank (RBI).
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