L’apertura dei mercati
Borse in positivo dopo accordo per evitare lo shutdown americano
I principali indici europei aprono il mese di ottobre in rialzo, con gli investitori che apprezzano l’accordo per rifinanziare il debito federale Usa. In calo lo spread che apre a 191 punti base, sale il petrolio
di Fabrizio Arnhold 2 Ottobre 2023 09:16
Le Borse europee iniziano la settimana e il mese di ottobre in rialzo, dopo la debolezza di settembre e dopo l’accordo sul bilancio Usa. A Milano il Ftse Mib apre a +0,32%, il Dax di Francoforte a +0,39%, il Cac 40 a +0,50%, l’Ibex 35 a +0,45% e il Ftse 100 a +0,12%. La Borsa di Tokyo chiude debole, con l’indice Nikkei a -0,3%, malgrado l’accordo che evita lo shutdown in Usa.
Nel weekend repubblicani e democratici hanno raggiunto un accordo per finanziare il debito federale Usa ed evitare, fino al 17 novembre, lo shutdown, ossia la chiusura delle attività federali non essenziali. Gli investitori terranno sotto osservazione i prossimi dati macro non solo americani ma anche europei, partendo delle indicazioni del presidente delle Fed, Jerome Powell, che nel pomeriggio è atteso in una tavola rotonda.
Sul versante valutario, il dollaro resta forte, dopo l’accordo Usa sul debito: l’euro/dollaro è indicato a 1,0568. Il rialzo il petrolio, con il Wti scadenza novembre che tratta a 91,09 dollari al barile, in rialzo dello 0,33%, mentre il Brent scadenza dicembre sale dello 0,28%, scambiando a 92,46 dollari al barile.
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Il super dollaro spinge al ribasso l’oro, che arriva a toccare i minimi da sette mesi, con la consegna spot che cede lo 0,4% a 1.840,49 dollari l’oncia. Sale il prezzo del gas (+0,9%) a 42,2 euro per megawattora. Gradando ai singoli titoli, parte bene Prysmian, con i nuovi contratti che sostengono il rialzo in avvio di contrattazioni (+1,6%). Lo spread apre in calo a 191 punti base, con il rendimento del decennale italiano che si attesta al 4,78%.
L’ACCORDO SUL DEBITO USA
Nel weekend repubblicani e democratici hanno raggiunto un accordo per finanziare il debito federale Usa ed evitare, fino al 17 novembre, lo shutdown, ossia la chiusura delle attività federali non essenziali. Gli investitori terranno sotto osservazione i prossimi dati macro non solo americani ma anche europei, partendo delle indicazioni del presidente delle Fed, Jerome Powell, che nel pomeriggio è atteso in una tavola rotonda.
DOLLARO SEMPRE FORTE
Sul versante valutario, il dollaro resta forte, dopo l’accordo Usa sul debito: l’euro/dollaro è indicato a 1,0568. Il rialzo il petrolio, con il Wti scadenza novembre che tratta a 91,09 dollari al barile, in rialzo dello 0,33%, mentre il Brent scadenza dicembre sale dello 0,28%, scambiando a 92,46 dollari al barile.
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Il super dollaro spinge al ribasso l’oro, che arriva a toccare i minimi da sette mesi, con la consegna spot che cede lo 0,4% a 1.840,49 dollari l’oncia. Sale il prezzo del gas (+0,9%) a 42,2 euro per megawattora. Gradando ai singoli titoli, parte bene Prysmian, con i nuovi contratti che sostengono il rialzo in avvio di contrattazioni (+1,6%). Lo spread apre in calo a 191 punti base, con il rendimento del decennale italiano che si attesta al 4,78%.
