La novità

Raiffeisen aumenta l'offerta di investimento dedicata all'Europa centrale

Il fondo si chiama Raiffeisen Azionario Europa Centrale-Esg. Obiettivi: riorientare il focus sui Paesi in crescita e politicamente più stabili e concentrarsi su aziende più dinamiche e attente alla sostenibilità

di Davide Lentini 2 Ottobre 2023 17:14

financialounge -  Donato Giannico ESG Est Europa finanza Raiffeisen Capital Management
Adeguandosi all’attuale situazione geopolitica e alla sempre crescente attenzione verso i prodotti Esg, cambia pelle lo storico fondo Raiffeisen Azionario Europa dell'Est. La società austriaca di gestione del risparmio ha infatti annunciato la conversione Esg del fondo, aumentando così la già vasta gamma di prodotti sostenibili, con due diverse intenzioni: da una parte allargare il focus geografico ai Paesi dell’area in forte crescita, ma politicamente ed economicamente più stabili, e dall’altra puntare su aziende e settori più dinamici in grado di rafforzare l’allineamento del portafoglio agli obiettivi di investimento sostenibile. Dallo scorso agosto, quindi, il fondo si chiama Raiffeisen Azionario Europa Centrale-Esg.

I NUOVI PAESI COINVOLTI


Lanciato nel 2010, il fondo Raiffeisen Azionario Europa dell'Est investiva nei Paesi dell’Est Europa, compresi Turchia e Russia, oltre agli altri Paesi dell'ex Unione Sovietica, con l’obiettivo di generare una crescita del capitale nel lungo termine. Ora, con la nuova denominazione, si concentra su titoli o strumenti monetari i cui emittenti sono catalogati come sostenibili in base ai criteri Esg e che operano in Polonia, Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Croazia, Lituania, Lettonia e/o Estonia.

QUALI AZIENDE ESG ENTRANO NEL FONDO


La gestione del fondo si basa sulla consolidata esperienza di Raiffeisen Capital Management in materia di sostenibilità, che tiene conto anche degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. “Di conseguenza, a fronte di un universo investibile costituito da circa 150 società, solo 70 aziende potranno effettivamente essere inserite all’interno del portafoglio del fondo - precisa Raiffeisen in una nota - Questo perché per le singole aziende e per il portafoglio nel suo insieme, è previsto un valore minimo Esg, il “Raiffeisen Esg-Indicator”, pari a 35 su 100. Attualmente il valore Esg medio del portafoglio è di a 62,9 su 100”. Dato aggiornato al 28 settembre scorso.

ESCLUSI INVESTIMENTI NEL SETTORE DEGLI ARMAMENTI


“Dal momento della conversione - chiarisce Raiffeisen Capital Management - sono esclusi gli investimenti in società del settore degli armamenti o in società che violano i diritti dei lavoratori e i diritti umani o il cui fatturato è generato dalla produzione o dall'estrazione nonché in misura sostanziale dalla lavorazione o dall'utilizzo o da altri servizi nel settore del carbone. Inoltre, saranno escluse le società che producono componenti significativi nel settore delle armi vietate, come munizioni a grappolo, armi chimiche, mine terrestri, o la cui governance aziendale non soddisfa un determinato livello qualitativo. Per il team di gestione è inoltre fondamentale l’impegno a influenzare in modo attivo le aziende in cui si investe o si intende investire attraverso il dialogo e il relativo esercizio del diritto di voto nelle assemblee degli azionisti”.

“L’EUROPA CENTRALE E’ UN’AREA OGGI SOTTOVALUTATA”


“L’Europa centrale e orientale è una regione che tende a essere sottorappresentata e talvolta sottovalutata dagli operatori finanziari internazionali e che attende di essere riscoperta, se non addirittura scoperta - commenta Donato Giannico, Country Head Italia di Raiffeisen Capital Management - Nonostante gli indubbi rischi economici e geopolitici, la trasformazione dell'approvvigionamento energetico e dei trasporti, nonché la digitalizzazione e i progressi tecnologici in molti settori aprono grandi opportunità di investimento anche per chi si orienta verso soluzioni sostenibili che rispettano pienamente i criteri Esg e gli obiettivi di sviluppo sostenibile”.

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