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I timori sui tassi spingono in ribasso in tandem azioni e obbligazioni USA
UBS Global Wealth Management, in un commento di Mark Haefele, Chief Investment Officer, spiega perché azioni e obbligazioni sono scese in tandem dopo dati USA che hanno aumentato i timori su tassi alti a lungo
di Stefano Caratelli 5 Ottobre 2023 15:37
L’indice S&P 500 scende ai minimi da maggio 2023, il Nasdaq soffre ancora di più in quanto molto sensibile ai tassi alti mentre il rendimento del Treasury a 10 anni va a sfiorare il 4,8% mentre sulla durata a 2 anni raggiunge il 5,15%. Si tratta di massimi da ben 16 e 17 anni, mentre il dollaro continua a rafforzarsi con l’indice DXY, che ne traccia il valore rispetto alle principali monete, del 7,3% sopra i minimi di metà luglio. La tensione sui rendimenti è salita da quando a settembre le proiezioni dei membri del FOMC della Fed hanno indicato tassi in calo di soli 50 punti base nel 2024.
UBS Global Wealth Management, in un commento di Mark Haefele, Chief Investment Officer, spiega perché azioni e obbligazioni sono scese in tandem dopo dati USA che hanno aumentato i timori su tassi alti a lungo citando la forza del mercato del lavoro americano e sottolineando la dipendenza dei dati della Fed per le sue decisioni di politica monetaria. Intanto dall’economia in generale arrivano segnali misti, ma la forte offerta di lavoro potrebbe persino incoraggiare la banca centrale guidata da Jay Powell ad operare un rialzo finale nel corso del 2023, rendendo ancor più difficili da giustificare tagli nel corso del 2024.
Questi sviluppi supportano la visione di UBS GWM che i mercati fossero diventati troppo ottimisti sull’arrivo di un allentamento monetario. L’attesa resta che le condizioni dell’azionario e dell’obbligazionario migliorino, ma su un percorso accidentato. Ora l’attenzione si concentra sui dati in arrivo sull’attività dei servizi, sull’occupazione nel settore privato e sugli ordini all’industria e su nuove indicazioni da parte di membri della stessa Fed.
La prospettiva resta di movimenti in range dell’azionario sul breve termine e si un’inversione del rialzo sui rendimenti a lunga scadenza, in quanto questa non è stata guidata da un aumento delle aspettative di inflazione, rimaste sostanzialmente stabili e in linea con il raggiungimento dell’obiettivo della Fed. Secondo UBS GWM il rialzo dei rendimenti è da attribuire prevalentemente a fattori tecnici, che agiscono sulla parte molto lunga della curva dei tassi, anche perché la stessa Fed non ha mancato di fornire liquidità dopo la recente crisi bancaria.
A prescindere dal fatto che l’atterraggio dell’economia USA sia più meno morbido, UBS GWM vede un’attività globale in rallentamento e inflazione in moderazione, il che sosterrà la domanda per obbligazioni di elevata qualità. In questo contesto, UBS GWM assume un atteggiamento neutrale sulle azioni ma con un aumento dell’esposizione sulla componente del mercato rimasta più indietro nel 2023 in termini di S&P 500, con attenzione anche agli Emergenti.
Sul fronte del reddito fisso, la visione è di un miglior profilo di rischio con la raccomandazione di tenere in considerazione bond di qualità elevata sulle scadenze a 5–10-anni. Nel caso di base formulato da UBS GWM il rendimento del decennale USA è collocato sull’orizzonte dei 12 mesi al 3,5%, che può salire al 4% in uno scenario rialzista e scendere al 2,75% in uno ribassista sulle prospettive economiche, compresa una possibile recessione.
In generale, conclude l’analisi di UBS GWM, questo è il momento opportuno per aumentare l’esposizione di un portafoglio diversificato e bilanciato. Nonostante i venti avversi a breve per l’azionario, è anche una fase in cui si possono attendere ritorni ragionevoli sia dal cash, che dai bond, dalle azioni e dagli asset alternativi, su un orizzonte di 6-12 mesi ma anche più lungo.
FED SEMPRE DIPENDENTE DAI DATI
UBS Global Wealth Management, in un commento di Mark Haefele, Chief Investment Officer, spiega perché azioni e obbligazioni sono scese in tandem dopo dati USA che hanno aumentato i timori su tassi alti a lungo citando la forza del mercato del lavoro americano e sottolineando la dipendenza dei dati della Fed per le sue decisioni di politica monetaria. Intanto dall’economia in generale arrivano segnali misti, ma la forte offerta di lavoro potrebbe persino incoraggiare la banca centrale guidata da Jay Powell ad operare un rialzo finale nel corso del 2023, rendendo ancor più difficili da giustificare tagli nel corso del 2024.
I MERCATI ERANO DIVENTATI TROPPO OTTIMISTI
Questi sviluppi supportano la visione di UBS GWM che i mercati fossero diventati troppo ottimisti sull’arrivo di un allentamento monetario. L’attesa resta che le condizioni dell’azionario e dell’obbligazionario migliorino, ma su un percorso accidentato. Ora l’attenzione si concentra sui dati in arrivo sull’attività dei servizi, sull’occupazione nel settore privato e sugli ordini all’industria e su nuove indicazioni da parte di membri della stessa Fed.
AZIONARIO IN RANGE A BREVE, RENDIMENTI IN RIENTRO
La prospettiva resta di movimenti in range dell’azionario sul breve termine e si un’inversione del rialzo sui rendimenti a lunga scadenza, in quanto questa non è stata guidata da un aumento delle aspettative di inflazione, rimaste sostanzialmente stabili e in linea con il raggiungimento dell’obiettivo della Fed. Secondo UBS GWM il rialzo dei rendimenti è da attribuire prevalentemente a fattori tecnici, che agiscono sulla parte molto lunga della curva dei tassi, anche perché la stessa Fed non ha mancato di fornire liquidità dopo la recente crisi bancaria.
RALLENTAMENTO GLOBALE DI ECOMIE E INFLAZIONE
A prescindere dal fatto che l’atterraggio dell’economia USA sia più meno morbido, UBS GWM vede un’attività globale in rallentamento e inflazione in moderazione, il che sosterrà la domanda per obbligazioni di elevata qualità. In questo contesto, UBS GWM assume un atteggiamento neutrale sulle azioni ma con un aumento dell’esposizione sulla componente del mercato rimasta più indietro nel 2023 in termini di S&P 500, con attenzione anche agli Emergenti.
MIGLIOR PROFILO DI RISCHIO SUL REDDITO FISSO
Sul fronte del reddito fisso, la visione è di un miglior profilo di rischio con la raccomandazione di tenere in considerazione bond di qualità elevata sulle scadenze a 5–10-anni. Nel caso di base formulato da UBS GWM il rendimento del decennale USA è collocato sull’orizzonte dei 12 mesi al 3,5%, che può salire al 4% in uno scenario rialzista e scendere al 2,75% in uno ribassista sulle prospettive economiche, compresa una possibile recessione.
MOMENTO OPPORTUNO PER DIVERSIFICARE SU TUTTE LE COMPONENTI
In generale, conclude l’analisi di UBS GWM, questo è il momento opportuno per aumentare l’esposizione di un portafoglio diversificato e bilanciato. Nonostante i venti avversi a breve per l’azionario, è anche una fase in cui si possono attendere ritorni ragionevoli sia dal cash, che dai bond, dalle azioni e dagli asset alternativi, su un orizzonte di 6-12 mesi ma anche più lungo.
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