Viaggi spaziali
Space economy: le opportunità di un mercato da un trilione entro il 2040
Giacomo Calef, Country Manager Italia, NS Partners, analizza le opportunità di investimento che si apriranno quando l’uomo sarà in grado di vivere e lavorare in un ambiente a zero gravità
di Annalisa Lospinuso 5 Ottobre 2023 15:12
La space economy potrebbe diventare un mercato da circa un trilione di dollari, entro 2040. Lo spazio apre la strada a nuove opportunità di investimento e le aziende sono pronte ad esplorare un settore in continua espansione. La possibilità di poter viaggiare in una navicella o in un volo sub-orbitale è affascinante e molti investitori si sono già mostrati disponibili a scommettere sul fatto che questo tipo di trasporto possa diventare comune, quasi come prendere un normale aereo. “La space economy crea quindi grandi aspettative per il futuro sebbene gli investimenti restino sbilanciati verso gli Stati Uniti, così come le principali società sono quotate quasi tutte a Wall Street”, sottolinea Giacomo Calef, Country Manager Italia, NS Partners.
Il settore ha iniziato la sua corsa tempo fa, ma negli ultimi anni la crescita procede a ritmo più sostenuto. Come fa notare Giacomo Calef, società come Space X di Elon Musk o BlueOrigin di Jeff Bezos sono attive già da anni con risultati ben evidenti. La prima ha lanciato la sua costellazione di satelliti Starlink, che fornisce una connessione ultrarapida e capillare in tutto il globo e ha testato con successo i nuovi razzi di tipo Falcon 9, in grado di ritornare alla postazione di lancio con un evidente risparmio di costi. La seconda è operativa in più ampie attività, tra le quali la produzione di propulsori riutilizzabili e tour spaziali che puntano all’obiettivo di portare l’uomo a vivere e lavorare stabilmente in un ambiente a zero gravità. Una possibilità che, secondo NS Partners, apre la strada a un lucroso sub-settore che ha recentemente catalizzato l’interesse di moltissimi investitori.
“Il trend più promettente – continua Calef – legato a questo settore resta quello dei satelliti, le cui dimensioni negli ultimi anni sono state notevolmente ridotte, e la capacità di utilizzo resa più duratura, progressi che hanno portato ad una forte compressione dei costi. A confronto, i satelliti governativi attualmente in orbita, che possono arrivare a costare anche un miliardo di dollari, sono ormai stati superati in numero da apparecchi del tipo LEO (Low-Earth Orbit) che invece vengono lanciati in ‘costellazioni’ e non superano i 100 mila dollari per mezzo”. Le potenzialità dello spazio sono enormi e si è soltanto all’inizio dell’esplorazione. Nuovi sviluppi tecnologici potranno emergere in futuro con possibili contaminazioni in altri settori come quello energetico, agricolo e delle telecomunicazioni.
DA SPACE X A BLUEORIGIN
Il settore ha iniziato la sua corsa tempo fa, ma negli ultimi anni la crescita procede a ritmo più sostenuto. Come fa notare Giacomo Calef, società come Space X di Elon Musk o BlueOrigin di Jeff Bezos sono attive già da anni con risultati ben evidenti. La prima ha lanciato la sua costellazione di satelliti Starlink, che fornisce una connessione ultrarapida e capillare in tutto il globo e ha testato con successo i nuovi razzi di tipo Falcon 9, in grado di ritornare alla postazione di lancio con un evidente risparmio di costi. La seconda è operativa in più ampie attività, tra le quali la produzione di propulsori riutilizzabili e tour spaziali che puntano all’obiettivo di portare l’uomo a vivere e lavorare stabilmente in un ambiente a zero gravità. Una possibilità che, secondo NS Partners, apre la strada a un lucroso sub-settore che ha recentemente catalizzato l’interesse di moltissimi investitori.
OPPORTUNITÀ FUTURE
“Il trend più promettente – continua Calef – legato a questo settore resta quello dei satelliti, le cui dimensioni negli ultimi anni sono state notevolmente ridotte, e la capacità di utilizzo resa più duratura, progressi che hanno portato ad una forte compressione dei costi. A confronto, i satelliti governativi attualmente in orbita, che possono arrivare a costare anche un miliardo di dollari, sono ormai stati superati in numero da apparecchi del tipo LEO (Low-Earth Orbit) che invece vengono lanciati in ‘costellazioni’ e non superano i 100 mila dollari per mezzo”. Le potenzialità dello spazio sono enormi e si è soltanto all’inizio dell’esplorazione. Nuovi sviluppi tecnologici potranno emergere in futuro con possibili contaminazioni in altri settori come quello energetico, agricolo e delle telecomunicazioni.
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