Il dato
Inflazione Usa poco sopra le attese a settembre
Il carovita è cresciuto dello 0,4% su base mensile (previsione 0,3%) e del 3,7% su base annuale, contro una previsione del 3,6%. Stabile il dato sulle richieste di sussidi di disoccupazione
di Antonio Cardarelli 12 Ottobre 2023 14:48
I prezzi al consumo negli Stati Uniti nel mese di settembre sono cresciuti poco oltre le attese. Su base mensile, secondo quanto comunicato dal dipartimento del Lavoro, i prezzi sono cresciuti dello 0,4% rispetto ad agosto contro previsioni per un rialzo dello 0,3%. Il dato "core", ovvero quello depurato dalla componente dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, è cresciuto dello 0,3%, in linea con le attese.
Su base annuale, il dato generale ha messo a segno un +3,7%, contro attese per un +3,6%, dopo il +3,7% registrato anche ad agosto. Il dato "core" ha registrato un +4,1%, in linea con le attese, dopo il +4,3% di agosto. I prezzi energetici sono aumentati dell'1,5% rispetto al mese precedente, quelli dei generi alimentari sono aumentati dello 0,2%; rispetto a un anno prima, l'energetico resta in calo dello 0,5%, il settore dei generi alimentari è in rialzo del 3,7%.
"I numeri sembrano suggerire cautela alla Federal Reserve. Con elementi core come i costi abitativi che non mostrano segni di cedimento, la banca centrale USA si trova di fronte a un dilemma - commenta Jon Maier, CIO di Global X - Se questi segnali inflazionistici persisteranno o si amplificheranno, soprattutto in presenza di potenziali sorprese nei dati sulle vendite al dettaglio, la Federal Reserve potrebbe essere costretta ad adottare un atteggiamento più restrittivo. D'altra parte, se i dati si stabilizzeranno intorno a questi livelli, dato il recente forte aumento dei rendimenti, la Fed potrebbe restare in pausa, mantenendo la posizione attuale e offrendo così un po' di respiro all'economia. In ogni caso, le prossime azioni della Fed saranno determinanti nel definire la narrativa sui mercati finanziari per il prossimo futuro".
Nella giornata di oggi, sempre negli Usa, è stato pubblicato anche un altro dato molto atteso: quello relativo ai lavoratori che per la prima volta hanno richiesto i sussidi di disoccupazione, nella settimana terminata il 30 settembre. Il dato è rimasto invariato a 209.000 (seasonally adjusted), secondo quanto riportato dal dipartimento del Lavoro, con attese pari a 210.000. Il dato della settimana precedente è stato rivisto da 207.000 a 209.000, sui minimi dall'inizio dell'anno.
I DATI
Su base annuale, il dato generale ha messo a segno un +3,7%, contro attese per un +3,6%, dopo il +3,7% registrato anche ad agosto. Il dato "core" ha registrato un +4,1%, in linea con le attese, dopo il +4,3% di agosto. I prezzi energetici sono aumentati dell'1,5% rispetto al mese precedente, quelli dei generi alimentari sono aumentati dello 0,2%; rispetto a un anno prima, l'energetico resta in calo dello 0,5%, il settore dei generi alimentari è in rialzo del 3,7%.
CAUTELA PER LA FED
"I numeri sembrano suggerire cautela alla Federal Reserve. Con elementi core come i costi abitativi che non mostrano segni di cedimento, la banca centrale USA si trova di fronte a un dilemma - commenta Jon Maier, CIO di Global X - Se questi segnali inflazionistici persisteranno o si amplificheranno, soprattutto in presenza di potenziali sorprese nei dati sulle vendite al dettaglio, la Federal Reserve potrebbe essere costretta ad adottare un atteggiamento più restrittivo. D'altra parte, se i dati si stabilizzeranno intorno a questi livelli, dato il recente forte aumento dei rendimenti, la Fed potrebbe restare in pausa, mantenendo la posizione attuale e offrendo così un po' di respiro all'economia. In ogni caso, le prossime azioni della Fed saranno determinanti nel definire la narrativa sui mercati finanziari per il prossimo futuro".
SUSSIDI STABILI
Nella giornata di oggi, sempre negli Usa, è stato pubblicato anche un altro dato molto atteso: quello relativo ai lavoratori che per la prima volta hanno richiesto i sussidi di disoccupazione, nella settimana terminata il 30 settembre. Il dato è rimasto invariato a 209.000 (seasonally adjusted), secondo quanto riportato dal dipartimento del Lavoro, con attese pari a 210.000. Il dato della settimana precedente è stato rivisto da 207.000 a 209.000, sui minimi dall'inizio dell'anno.
Trending