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AllianzGI: ecco le implicazioni sui mercati del conflitto in Medio Oriente

I prezzi dell'oro potrebbero risalire e fornire una buona copertura potenziale come ‘porto sicuro’ e anche il franco svizzero potrebbe riconquistare il suo status di rifugio nelle fasi di stress di mercato

di Leo Campagna 13 Ottobre 2023 14:00

financialounge -  Allianz Global Investors Gregor Hirt guerra guerra israele mercati
Il più grande attacco militare di Hamas contro Israele ha già causato la morte di oltre 1.500 persone e innescato un nuovo aumento dell’incertezza geopolitica globale. Una tragedia umana significativa i cui sviluppi potrebbero influenzare anche i mercati finanziari. Il più immediato dei quali è stato l’aumento del prezzo del petrolio Brent del 5% fino a 89 dollari al barile.

UNA “LUNGA E DIFFICILE GUERRA”


Le dichiarazioni del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, secondo il quale il paese dovrà affrontare una “lunga e difficile guerra”, comporta infatti delle implicazioni non soltanto per la geopolitica e ma anche per le risorse energetiche. Finora il conflitto non minaccia immediatamente la fornitura di petrolio ma qualsiasi coinvolgimento dell'Iran rappresenterebbe un rischio di ulteriore escalation.

I TAGLI DELL’OFFERTA DI OPEC, ARABIA SAUDITA E RUSSIA


Nel 2022, l’Iran ha prodotto il 4% e il Medio Oriente circa un terzo del petrolio mondiale. Sebbene Teheran al momento dichiara di non essere coinvolta nell'attacco di Hamas, l’Iran rimane un sostenitore chiave del gruppo terroristico. Il tutto mentre i tagli dell’offerta da parte dell’OPEC, dell’Arabia Saudita e della Russia hanno spinto i prezzi sopra l’USD 95 al barile a settembre. “È difficile che Arabia Saudita e Russia cambino rotta sui tagli alla produzione alla luce delle ostilità geopolitiche e pensiamo che la domanda stagionale di petrolio possa risultare meno favorevole che durante l'estate” fa sapere Gregor Hirt, Global CIO Multi Asset, Allianz Global Investors.

POTREBBERO RITORNARE LE PRESSIONI INFLAZIONISTICHE


Se i prezzi del petrolio rimangono alti – o aumentano – a mano a mano che il conflitto si intensifica, potrebbero ritornare le pressioni inflazionistiche. In quello scenario, le banche centrali potrebbero dover ripensare i loro percorsi di politica monetaria. Potrebbe aumentare la probabilità di tassi di interesse nelle principali economie come gli Stati Uniti e l’Europa rimanendo più in alti più a lungo. Potrebbe aumentare anche il rischio economico, con la crescita che rallenta ulteriormente. In quello scenario, l’Europa sarebbe particolarmente vulnerabile data la suo elevata dipendenza dall’energia importata, ma più in generale soffrirebbero altri asset come azioni e reddito fisso” riferisce Hirt.

DALLA GUERRA IN UCRAINA AI BISOGNI STRATEGICI DI ISRAELE


A lungo termine, il conflitto potrebbe riorientare le linee di frattura geopolitica, con l’attenzione internazionale che potrebbe spostarsi dalla guerra in Ucraina ai bisogni strategici di Israele. “Negli Stati Uniti, sia i repubblicani che i democratici sono molto favorevoli a Israele in tempi di crisi e il conflitto potrebbe incombere nella campagna elettorale per le elezioni americane del prossimo anno” specifica il Global CIO Multi Asset, AllianzGI.

POTREBBERO EMERGERE ‘PORTI SICURI’ PER GLI INVESTIMENTI


Questo nuovo conflitto solleva anche interrogativi sulla recente forgiatura di nuove alleanze in Medio Oriente. Con il tacito sostegno degli Stati Uniti, l’Arabia Saudita e altri stati arabi hanno aperto alle relazioni diplomatiche con Israele. Un riavvicinamento che ora potrebbe essere rimesso in discussione, provocando un potenziale impatto per i prezzi del petrolio. In questo ambiente di aumentata incertezza geopolitica, potrebbero emergere “porti sicuri’ per gli investimenti.

FOCUS SU ORO E FRANCO SVIZZERO


“I prezzi dell'oro, che hanno accusato un calo negli ultimi tempi per le scelte degli investitori a favore di Treasury USA e dollaro, potrebbero risalire e fornire una buona copertura potenziale come rifugio sicuro nonostante un rafforzamento del biglietto verde e l’alto rendimento reale. Anche il franco svizzero potrebbe riconquistare il suo status di rifugio nelle fasi di stress di mercato. Più in generale, gli investitori dovrebbero comunque continuare a concentrarsi sulla salute dell’economia globale, e solo osservare se le tensioni in Medio Oriente dovessero aumentare ulteriormente” conclude Hirt.

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