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Raiffeisen Capital Management: gli impatti della guerra in Israele su mercati e beni rifugio

L’eventuale allargamento del conflitto avrebbe conseguenze pesanti, ma per il momento i mercati hanno reagito con relativa calma

di Antonio Cardarelli 13 Ottobre 2023 11:35

financialounge -  guerra israele mercati Raiffeisen Capital Management
La guerra in Israele ha riportato prepotentemente in primo piano la geopolitica. Soprattutto nella giornata di lunedì, i mercati hanno seguito con apprensione gli eventi nella striscia di Gaza, anche se la reazione delle Borse è stata tutto sommato moderata. Il prezzo del petrolio è cresciuto del 4% e nei giorni successivi è rimasto sostanzialmente fermo.

L’EVENTUALE ALLARGAMENTO DELLA GUERRA


Secondo il team di Raiffeisen Capital Management, l’impatto della guerra sui mercati dipenderà dall’eventuale allargamento del conflitto. “È impossibile prevederlo oggi con certezza. Anche se non si può escludere una conflagrazione a livello regionale, molti elementi suggeriscono che il conflitto non si trasformerà in una grande guerra”, spiegano gli esperti di Raiffeisen Capital Management. Le parti indirettamente coinvolte nello scontro, infatti, sono diverse. A cominciare dall’Iran, punto di riferimento per Hamas e per altre organizzazioni dell’area.

GLI ASSET RISCHIOSI


“Se dovesse emergere una maggiore probabilità di espansione del conflitto, il prezzo del petrolio potrebbe salire in modo più significativo, così come il dollaro e i titoli di Stato statunitensi”, commenta il team di Raiffeisen Capital Management. L’eventuale fuga verso i beni rifugio come il dollaro e i titoli di Stato Usa potrebbe far passare in secondo piano la politica monetaria e il problema dell'inflazione, almeno temporaneamente. “In questo scenario gli asset più rischiosi, come azioni, obbligazioni ad alto rendimento, obbligazioni dei mercati emergenti, finirebbero sotto pressione, almeno stando a quanto accaduto in passato”, concludono gli analisti di Raiffeisen Capital Management.

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