Mercati Emergenti

Secondo abrdn le riforme attuate dal nuovo governo nigeriano saranno positive per l’obbligazionario

Kevin Daly, gestore obbligazionario mercati emergenti di abrdn, spiega perché le riforme politiche attuate dal governo possono rivelarsi positive per le obbligazioni nigeriane

di Redazione 18 Ottobre 2023 20:00

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Parlando di mercati obbligazionari di frontiera la Nigeria dovrebbe essere presa sempre più in considerazione dagli investitori. Gli attuali rendimenti a due cifre rispetto ai fondamentali del credito e ai recenti sviluppi politici, fanno sì che le obbligazioni sovrane nigeriane in valuta forte, insieme ad alcune obbligazioni corporate, costituiscano una proposta d'investimento interessante. Il fattore forse più importante è che il nuovo governo insediato ad Abuja si sta dimostrando determinato a portare avanti le riforme economiche. Tali riforme, se durevoli, potrebbero avere un impatto notevole sullo sviluppo del paese e, conseguentemente, essere una buona notizia per gli investitori.

DEBITO PUBBLICO NIGERIANO RELATIVAMENTE MODESTO


La Nigeria si distingue rispetto agli altri paesi africani ed emergenti per un debito pubblico relativamente modesto ovvero inferiore al 40% del PIL, e composto per meno di un quarto da debito estero. Inoltre, essendo uno dei maggiori produttori di petrolio, il paese sostiene le esportazioni e le partite correnti che sono state in attivo negli ultimi anni. La nuova raffineria di Dangote dovrebbe riuscire nel prossimo futuro a eliminare la necessità di importare petrolio raffinato, con un ulteriore impatto positivo. Anche le riserve valutarie, pari a circa USD 34 miliardi, l'equivalente di oltre cinque mesi di beni e servizi, appaiono abbastanza rassicuranti. Pertanto Kevin Daly, gestore obbligazionario mercati emergenti di abrdn, ritiene che non ci siano rischi a breve termine che la Nigeria non riesca a onorare i suoi debiti o che veda una crisi della bilancia dei pagamenti.

 IL PREMIO PER IL RISCHIO PAESE DELLA NIGERIA


Le motivazioni dell'elevato premio per il rischio paese della Nigeria, riflesso nei suoi alti rendimenti obbligazionari, devono quindi trovarsi altrove. A destare maggiore preoccupazione è il rischio politico derivante da un passato di governance inadeguata e da piani politici deboli. La Nigeria presenta infatti uno dei rapporti gettito fiscale/PIL più bassi al mondo, a circa il 7%. Infatti, sostiene l’esperto di abrdn che la Nigeria non ha tanto un problema di debito, quanto di entrate. Inoltre la Nigeria si è mostrata indisciplinata sul lato della spesa pubblica. Ad esempio ricorrendo  all'istituzione di un sussidio per il carburante, costoso e altamente distorsivo, che a sua volta ha ridotto la disponibilità di fondi per spese più produttive in ambiti quali istruzione, salute e infrastrutture. L’altro aspetto preoccupante è rappresentato dalla politica dei tassi di cambio multipli, che hanno portato a minore trasparenza e maggiore volatilità valutaria, sostenendo l'attività del mercato nero e ostacolando il clima imprenditoriale e di investimento generali della Nigeria.

MIGLIORAMENTI GRAZIE AL NUOVO GOVERNO


Il presidente Bola Tinubu ha rapidamente migliorato l'azione politica del paese. Uno dei suoi primi atti da presidente è stato quello di rimuovere i sussidi per il carburante, che nel 2022 erano arrivati a costare circa il 3% del PIL. Il governo ha portato avanti questa riforma impopolare in brevissimo tempo. Il 14 giugno, è arrivata la decisione più inattesa: rimuovere le restrizioni al tasso di cambio ufficiale. Ciò ha causato un calo di oltre il 30% della Naira nigeriana, che ha registrato un nuovo minimo di circa NGN750/1USD. Questa decisione ha allineato il tasso di cambio ufficiale con quello del mercato nero. La conseguente significativa svalutazione della Naira, che, secondo l’analista di abrdn, la avvicina molto al suo giusto livello, dovrebbe giovare all'economia. Una moneta più debole dovrebbe favorire il conto fiscale e stimolare la competitività delle esportazioni che, insieme a una domanda di importazioni più contenuta, dovrebbe sostenere le partite correnti e contribuire alla crescita delle esportazioni nette.

AUMENTARE ENTRATE FISCALI E PRODUZIONE DI PETRTOLIO


Le decisioni della nuova amministrazione volte a risolvere i problemi principali della Nigeria hanno aumentato la fiducia degli investitori obbligazionari. Grazie alla diminuzione degli spread le obbligazioni nigeriane hanno reso quasi il 19% nel trimestre fino alla fine di luglio, sovraperformando il più ampio indice sovrano in valuta forte del 15%. Adesso la priorità del governo di Tinubu dovrebbe essere aumentare le entrate fiscali e la produzione di petrolio. In conclusione Kevin Daly, gestore obbligazionario mercati emergenti di abrdn, si ritiene ottimista sulle prospettive per le obbligazioni nigeriane in valuta forte: i rendimenti del 10-11% dei titoli di Stato in dollari, e un po' più alti per le obbligazioni corporate, appaiono interessanti, visti i fondamentali chiave del credito. Se le riforme future da parte del nuovo governo continueranno a essere incisive gli investimenti obbligazionari diverranno ancora più interessanti.

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