Politica monetaria

Vontobel: la Fed taglierà i tassi d'interesse già nel 2024 per dare respiro alle imprese

Secondo Mondher Bettaieb-Loriot, Head of corporate bonds, e Claudia Fontanive-Wyss, Portfolio manager di Vontobel, si va verso una politica monetaria meno restrittiva, visti i recenti cali dell’inflazione, per mantenere i tassi reali costanti

di Annalisa Lospinuso 19 Ottobre 2023 12:02

financialounge -  Claudia Fontanive-Wyss finanza inflazione Mondher Bettaieb Loriot Tassi d'interesse Vontobel
L’inflazione sotto controllo negli Stati Uniti apre la strada a possibili tagli dei tassi di interesse già dal prossimo anno. Mondher Bettaieb-Loriot, Head of corporate bonds, e Claudia Fontanive-Wyss, Portfolio manager di Vontobel ne sono convinti. “Le principali banche centrali dovrebbero avere terminato i rialzi dei tassi d’interesse – dicono i due manager – e la loro attenzione si è spostata sui tassi reali, come si evince dall’ultima conferenza stampa del Fomc. Con la normalizzazione dell’inflazione, riteniamo che le banche centrali cominceranno a tagliare i tassi nel 2024, come ha dichiarato di recente il presidente della Fed di New York Williams, secondo il quale sarà necessario ridurre i tassi per mantenere il tasso reale perlomeno costante”.

GLI EFFETTI DELLE POLITICHE RESTRITTIVE


Le politiche monetarie restrittive in entrambe le sponde dell’Atlantico stanno sortendo l’effetto sperato e i banchieri si stanno ora concentrando sui tassi reali. “Le condizioni di credito sono molto restrittive in questa fase – dicono i manager di Vontobel – soprattutto negli Stati Uniti, dove i tassi di interesse sulle carte di credito sono al 22%, il livello più alto dal 1995, mentre i tassi di inadempienza sulle carte di credito dei consumatori sfiorano l'8% rispetto ai minimi intorno al 5% di prima del Covid”.

VERSO TAGLIO DEI TASSI


Anche in Europa la stretta monetaria ha prodotto una diminuzione della domanda netta di abitazioni e di prestiti al consumo da parte delle famiglie, secondo l’indagine sui prestiti della Bce. Negli Stati Uniti, poi, la fascia bassa della popolazione sta esaurendo l’eccesso di risparmio, piegata dall’alta inflazione, e non è più in grado di sostenere la spesa per i consumi, limitando la crescita economica. “È probabile che questo porti le banche centrali a fornire sostegno piuttosto che a mantenere i tassi restrittivi ancora a lungo. Di conseguenza, riteniamo che la prossima mossa importante per i tassi sia quella di abbassarli e che ciò possa avvenire rapidamente”, aggiungono Mondher Bettaieb-Loriot e Claudia Fontanive-Wyss.

AIUTO ALLE IMPRESE


Tuttavia, al momento prevale la prudenza nei discorsi dei banchieri centrali, in vista anche delle attuali tensioni in Medio Oriente che potrebbero impattare sul mercato delle materie prime. “Ma questo non dovrebbe equivalere a un aumento dei tassi – conclude Vontobel – come ha recentemente suggerito il presidente della Fed di Filadelfia Patrick Harker, secondo il quale non si dovrebbero prendere in considerazione ulteriori aumenti dei tassi d'interesse mentre molte piccole imprese statunitensi stanno già lottando per sopravvivere”.

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