L’apertura dei mercati
Piazza Affari in calo aspettando stasera il giudizio dell’agenzia S&P sul rating italiano
Avvio sotto la parità per i listini del Vecchio Continente, con gli investitori che continuano a seguire gli sviluppi in Medio Oriente. Per il mercato la Fed non alzerà i tassi nella prossima riunione di novembre. Torna a salire il petrolio
di Fabrizio Arnhold 20 Ottobre 2023 09:15
Le Borse europee iniziano l’ultima giornata della settimana in rosso, con i timori per una possibile escalation del conflitto in Israele, con l’esercito di Tel Aviv che presto potrebbe entrare a Gaza. A Milano il Ftse Mib apre a -0,80%, il Dax di Francoforte a -1,17%, il Cac 40 di Parigi a -1,13%, l’Ibex 35 di Madrid a -0,95% e il Ftse 100 di Londra a -0,53%. La Borsa di Tokyo chiude in ribasso, con l’indice Nikkei a -0,54%, con l'intervento della Banca del Giappone sul mercato dei titoli di Stato.
Stasera, a mercati chiusi, è atteso il giudizio di S&P sull’Italia. Sul fronte inflazione, all’indomani del discorso del presidente della Fed, Jerome Powell, il mercato è convinto che la banca centrale Usa non alzerà i tassi di interesse nella prossima riunione di novembre, anche se non sono esclusi nuovi rialzi, in base ai dati dei prossimi mesi.
La PBoC, la Banca centrale cinese, ha immesso nel sistema finanziario liquidità a breve termine per 733 miliardi di yuan, oltre 100 miliardi di dollari, tramite contratti di tipo repo, con l’intento di offrire una spinta all’economia, per sostenere soprattutto il mercato immobiliare. Restano alti i rendimenti dei Titoli di Stato, con i Treasury Usa decennali che hanno toccato quota 5%.
Sul versante valutario, l’euro scambia a 1,0565 dollari. Torna a crescere il prezzo del petrolio, spinto dalle tensioni in Medio Oriente: il Wti scadenza dicembre tratta a 89,37 dollari al barile (+1,13%), mentre il Brent di pari scadenza a 93,3 dollari (+1%). Il prezzo del gas naturale sale del +3,5%, a 51,9 euro per megawattora. Lo spread sale in avvio a 202 punti ma cala il rendimento del decennale italiano al 4,92%.
ATTESO GIUDIZIO S&P
Stasera, a mercati chiusi, è atteso il giudizio di S&P sull’Italia. Sul fronte inflazione, all’indomani del discorso del presidente della Fed, Jerome Powell, il mercato è convinto che la banca centrale Usa non alzerà i tassi di interesse nella prossima riunione di novembre, anche se non sono esclusi nuovi rialzi, in base ai dati dei prossimi mesi.
CINA INIETTÀ LIQUIDITÀ
La PBoC, la Banca centrale cinese, ha immesso nel sistema finanziario liquidità a breve termine per 733 miliardi di yuan, oltre 100 miliardi di dollari, tramite contratti di tipo repo, con l’intento di offrire una spinta all’economia, per sostenere soprattutto il mercato immobiliare. Restano alti i rendimenti dei Titoli di Stato, con i Treasury Usa decennali che hanno toccato quota 5%.
TORNA A SALIRE IL PRETROLIO
Sul versante valutario, l’euro scambia a 1,0565 dollari. Torna a crescere il prezzo del petrolio, spinto dalle tensioni in Medio Oriente: il Wti scadenza dicembre tratta a 89,37 dollari al barile (+1,13%), mentre il Brent di pari scadenza a 93,3 dollari (+1%). Il prezzo del gas naturale sale del +3,5%, a 51,9 euro per megawattora. Lo spread sale in avvio a 202 punti ma cala il rendimento del decennale italiano al 4,92%.
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