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Generali Insurance IM: gradualità nell’investimento e attenzione ai tassi volatili
Secondo Sebastiano Chiodino (Generali Insurance AM) vanno seguiti gli spread creditizi che, in uno scenario di volatilità dei tassi, tendono a indebolirsi, soprattutto nei segmenti di rating più bassi
di Leo Campagna 21 Ottobre 2023 15:00
Governi e banche centrali stanno cercando di pilotare l’economia verso un atterraggio morbido. Uno scenario nel quale l’inflazione torni su livelli più tollerabili con costi sostenibili per l’attività economica nelle principali economie sviluppate. “Un’impresa che, tuttavia, appare sempre più ardua per tutta una serie di elementi” fa presente Sebastiano Chiodino, Head of Fixed Income di Generali Insurance Asset Management.
Si moltiplicano infatti i fattori di rischio geopolitico, alla luce del nuovo conflitto in Israele che si aggiunge alla guerra in Ucraina e alla sfida nel Pacifico tra Washington e Pechino per Taiwan, e accentuano le loro potenziali conseguenze sulla stabilità a livello mondiale.
D’altro canto, aggiunge Chiodino, nonostante la significativa azione restrittiva della Federal Reserve non si scorgono ancora i presupposti di una recessione statunitense. “A confermare la solidità dell’economia USA, non sono soltanto i recenti dati del mercato del lavoro, ma anche le vendite al dettaglio e la produzione industriale in settembre, entrambe sopra le attese di analisti e mercati” riferisce il manager.
Si tratta di argomenti piuttosto consistenti che alimentano i dubbi sulla traiettoria dell’economia e dei tassi di interesse. “In particolare ci si domanda se il tasso d’interesse neutrale, quello al quale l’economia si espande senza generare troppa inflazione, sia ancora superiore al livello dei tassi correnti” specifica Chiodino. Un indizio importante in questo senso lo offrono i future sui fed funds, i tassi guida statunitensi.
“Dopo una fase in cui incorporavamo la fine del ciclo di rialzi della Fed, sono tornati a prezzare una probabilità non trascurabile a un nuovo rialzo dei tassi USA nei prossimi tre mesi” spiega l’Head of Fixed Income di Generali Insurance IM. Come se non bastasse, ogni giorno cresce la gravità della crisi israelo-palestinese con il rischio di un conflitto regionale di vasta scala. Uno sbocco dagli esiti imprevedibili dal punto di vista geopolitico ma che sicuramente creerebbe nuove tensioni sui prezzi dell’energia: un mix da scongiurare anche per il dilemma di politica monetaria.
“Ci aspettiamo che la volatilità dei Treasury statunitensi e dei tassi europei resterà elevata nelle prossime settimane. Per gli investitori con un orizzonte temporale di medio termine, l’opportunità d’investimento è già da cogliere ma con gradualità e con un’assunzione di rischio consapevole di una instabilità che resterà elevata. In particolare, occorre osservare gli spread creditizi che, in uno scenario di volatilità dei tassi, tendono a indebolirsi, soprattutto nei segmenti di rating più bassi” conclude Chiodino.
SI MOLTIPLICANO I FATTORI DI RISCHIO GEOPOLITICO
Si moltiplicano infatti i fattori di rischio geopolitico, alla luce del nuovo conflitto in Israele che si aggiunge alla guerra in Ucraina e alla sfida nel Pacifico tra Washington e Pechino per Taiwan, e accentuano le loro potenziali conseguenze sulla stabilità a livello mondiale.
CONFERME DELLA SOLIDITÀ DELL’ECONOMIA USA
D’altro canto, aggiunge Chiodino, nonostante la significativa azione restrittiva della Federal Reserve non si scorgono ancora i presupposti di una recessione statunitense. “A confermare la solidità dell’economia USA, non sono soltanto i recenti dati del mercato del lavoro, ma anche le vendite al dettaglio e la produzione industriale in settembre, entrambe sopra le attese di analisti e mercati” riferisce il manager.
IL TASSO D’INTERESSE NEUTRALE
Si tratta di argomenti piuttosto consistenti che alimentano i dubbi sulla traiettoria dell’economia e dei tassi di interesse. “In particolare ci si domanda se il tasso d’interesse neutrale, quello al quale l’economia si espande senza generare troppa inflazione, sia ancora superiore al livello dei tassi correnti” specifica Chiodino. Un indizio importante in questo senso lo offrono i future sui fed funds, i tassi guida statunitensi.
L’ANDAMENTO DEI FED FUNDS
“Dopo una fase in cui incorporavamo la fine del ciclo di rialzi della Fed, sono tornati a prezzare una probabilità non trascurabile a un nuovo rialzo dei tassi USA nei prossimi tre mesi” spiega l’Head of Fixed Income di Generali Insurance IM. Come se non bastasse, ogni giorno cresce la gravità della crisi israelo-palestinese con il rischio di un conflitto regionale di vasta scala. Uno sbocco dagli esiti imprevedibili dal punto di vista geopolitico ma che sicuramente creerebbe nuove tensioni sui prezzi dell’energia: un mix da scongiurare anche per il dilemma di politica monetaria.
OPPORTUNITA’ DA COGLIERE CON GRADUALITA’
“Ci aspettiamo che la volatilità dei Treasury statunitensi e dei tassi europei resterà elevata nelle prossime settimane. Per gli investitori con un orizzonte temporale di medio termine, l’opportunità d’investimento è già da cogliere ma con gradualità e con un’assunzione di rischio consapevole di una instabilità che resterà elevata. In particolare, occorre osservare gli spread creditizi che, in uno scenario di volatilità dei tassi, tendono a indebolirsi, soprattutto nei segmenti di rating più bassi” conclude Chiodino.