L'apertura dei mercati
Borse caute nella settimana della Bce
Partenza in verde per i listini europei in attesa della riunione della Banca centrale europea, prevista giovedì. Unicredit in rialzo dopo la partnership con la greca Alpha Bank per la fusione delle attività in Romania
di Antonio Cardarelli 23 Ottobre 2023 09:13
Piazza Affari apre in rialzo la settimana con l’indice Ftse Mib a + 0,3% prima di tornare sotto la parità nel corso della seduta. Unicredit in evidenza dopo l’accordo con la banca greca Alpha per la fusione degli istituti in Romania e una partnership nel Paese ellenico. In avvio spread sotto i 200 punti base. In rialzo, in avvio, anche Parigi e Francoforte
Oggi inizia una settimana ricca di appuntamenti importanti per gli investitori. Il momento clou è certamente la riunione della Bce in programma giovedì 26 ottobre, stesso giorno in cui è previsto il dato sul Pil americano. In settimana, inoltre, sono in arrivo gli aggiornamenti sull’inflazione Usa, fondamentali per cercare di indovinare le prossime mosse della Fed. A questo proposito, nella seduta di venerdì il rendimento dei titoli di Stato Usa a 10 anni ha superato il 5% per la prima volta dal 2007. Sempre la scorsa settimana il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha parlato all'Economic Club di New York dicendosi soddisfatto dei progressi sull'inflazione, giudicata comunque troppo alta. Per questo, ha avvertito che non sono da escludere, in futuro, altri rialzi dei tassi d'interesse, se l'economia dovesse rivelarsi troppo forte. La prossima riunione della Federal Reserve è in programma l’1 e 2 novembre.
In Italia venerdì sera è arrivato un sospiro di sollievo per la conferma di rating e outlook da parte dell’agenzia S&P. Ma il calendario dei pronunciamenti delle agenzie di rating è appena cominciato, e proseguirà venerdì con Dbrs, poi il 10 novembre con Fitch e infine il 17 novembre con Moody’s, il giudizio più temuto visto che il debito italiano è già un solo gradino sopra il livello “spazzatura”. A livello internazionale continua a tenere banco la guerra in Medio Oriente, anche se il rinvio dell’operazione di terra a Gaza sembra potrebbe lasciare piccoli spiragli per una soluzione diplomatica. In Argentina sarà ballottaggio per le elezioni presidenziali tra Javier Milei e il ministro dell'Economia Sergio Massa. Si voterà il 19 novembre.
Sul mercato asiatico la Borsa di Tokyo registra la quarta seduta in rosso consecutiva e cede lo 0,83%. I rendimenti obbligazionari sono aumentati sulla base delle speculazioni secondo cui la Banca del Giappone sta valutando un'ulteriore modifica alla sua politica di controllo della curva dei rendimenti. In Cina la Borsa di Hong Kong è chiusa e Shanghai cede un punto e mezzo percentuale a poco dalla chiusura. A pesare sui listini cinesi è la notizia delle verifiche fiscali in diverse sedi di Foxconn, il più grande fornitore di Apple, le cui azioni sono in calo del 3%.
Sul mercato valutario, l'euro è indicato a 1,0581 da 1,059 venerdì in chiusura. In calo il prezzo del petrolio: il future dicembre sul Wti cede lo 0,96% a 87,24 dollari al barile e l'analoga consegna sul Brent scende dello 0,75% a 91,47 dollari. In calo del 4,5% a 48,8 euro al megawattora il gas naturale sulla piattaforma Ttf di Amsterdam.
ATTESA PER BCE E PIL USA
Oggi inizia una settimana ricca di appuntamenti importanti per gli investitori. Il momento clou è certamente la riunione della Bce in programma giovedì 26 ottobre, stesso giorno in cui è previsto il dato sul Pil americano. In settimana, inoltre, sono in arrivo gli aggiornamenti sull’inflazione Usa, fondamentali per cercare di indovinare le prossime mosse della Fed. A questo proposito, nella seduta di venerdì il rendimento dei titoli di Stato Usa a 10 anni ha superato il 5% per la prima volta dal 2007. Sempre la scorsa settimana il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha parlato all'Economic Club di New York dicendosi soddisfatto dei progressi sull'inflazione, giudicata comunque troppo alta. Per questo, ha avvertito che non sono da escludere, in futuro, altri rialzi dei tassi d'interesse, se l'economia dovesse rivelarsi troppo forte. La prossima riunione della Federal Reserve è in programma l’1 e 2 novembre.
S&P CONFERMA IL RATING PER L’ITALIA
In Italia venerdì sera è arrivato un sospiro di sollievo per la conferma di rating e outlook da parte dell’agenzia S&P. Ma il calendario dei pronunciamenti delle agenzie di rating è appena cominciato, e proseguirà venerdì con Dbrs, poi il 10 novembre con Fitch e infine il 17 novembre con Moody’s, il giudizio più temuto visto che il debito italiano è già un solo gradino sopra il livello “spazzatura”. A livello internazionale continua a tenere banco la guerra in Medio Oriente, anche se il rinvio dell’operazione di terra a Gaza sembra potrebbe lasciare piccoli spiragli per una soluzione diplomatica. In Argentina sarà ballottaggio per le elezioni presidenziali tra Javier Milei e il ministro dell'Economia Sergio Massa. Si voterà il 19 novembre.
CONTROLLI FISCALI NELLE SEDI FOXCONN
Sul mercato asiatico la Borsa di Tokyo registra la quarta seduta in rosso consecutiva e cede lo 0,83%. I rendimenti obbligazionari sono aumentati sulla base delle speculazioni secondo cui la Banca del Giappone sta valutando un'ulteriore modifica alla sua politica di controllo della curva dei rendimenti. In Cina la Borsa di Hong Kong è chiusa e Shanghai cede un punto e mezzo percentuale a poco dalla chiusura. A pesare sui listini cinesi è la notizia delle verifiche fiscali in diverse sedi di Foxconn, il più grande fornitore di Apple, le cui azioni sono in calo del 3%.
PETROLIO IN CALO
Sul mercato valutario, l'euro è indicato a 1,0581 da 1,059 venerdì in chiusura. In calo il prezzo del petrolio: il future dicembre sul Wti cede lo 0,96% a 87,24 dollari al barile e l'analoga consegna sul Brent scende dello 0,75% a 91,47 dollari. In calo del 4,5% a 48,8 euro al megawattora il gas naturale sulla piattaforma Ttf di Amsterdam.
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