Politica monetaria

Meeting Bce: per Neuberger Berman nessun rialzo e focus sul bilancio della banca centrale

Patrick Barbe (Neuberger Berman) spiega l'impatto del prezzo del petrolio e delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente e illustra le probabili prospettive della Bce in tema di tassi e inflazione

di Leo Campagna 25 Ottobre 2023 11:39

financialounge -  BCE mercati Neuberger Berman
Giovedì 26 ottobre si riunisce il Governing Council della BCE per discutere di politica monetaria dell’Eurozona. Un meeting molto atteso, alla luce non soltanto del delicato momento economico che stiamo attraversando, ma anche per i recenti sviluppi causati dal conflitto in Medio Oriente dopo il massacro di civili ad opera di Hamas. Abbiamo chiesto a Patrick Barbe, Head of European Investment Grade Fixed Income, Neuberger Berman, le sue aspettative sui diversi elementi che potranno influenzare le prossime decisioni della BCE, tra cui, l'impatto del prezzo del petrolio e delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente.

Il fattore chiave osservato dalla BCE è il tasso d’inflazione core (energia esclusa). Eppure si dice che la banca centrale tenga d'occhio il prezzo del petrolio: perché un aumento del suo prezzo è così rilevante?


Per gestire la politica monetaria la BCE adotta un approccio che si basa sull'evoluzione del tasso d'inflazione core, al netto cioè di cibo ed energia. Ma se i prezzi del petrolio si mantengono su un livello elevato per un tempo sufficientemente lungo potrebbero costituire un problema dal momento che l’incremento dei costi energetici si estenderebbe a tutti i prezzi di beni e servizi.

Tuttavia, a differenza dell'elettricità o del gas, l'economia europea è sempre meno sensibile al petrolio?


Va ricordato che l'aumento del prezzo della benzina tende a diffondersi rapidamente tra i consumatori, provocando un impatto immediato sulla loro fiducia e, parallelamente, sull'indice dei prezzi. In pratica, l'aumento del prezzo del petrolio impatta più velocemente sull'attività rispetto a elettricità e gas, elemento di cui la Bce dovrebbe tenere conto.

L'imminente riunione dovrebbe essere incentrata sulla durata del mantenimento dei tassi d'interesse a un livello restrittivo: ma a quali condizioni i tassi d'interesse potrebbero essere ritoccati?


Lo scorso settembre il comitato della Bce ha preso la decisione di alzare i tassi di riferimento prima di conoscere il dato sull'inflazione core che, come abbiamo poi visto, ha registrato un primo calo significativo. E lo stesso accadrà anche al meeting di domani. Una situazione che dovrebbe rendere la Bce cauta: un ulteriore calo dell'inflazione di base potrebbe modificare le previsioni di inflazione a lungo termine e quindi la politica monetaria dell’Eurozona. Alla luce anche delle incertezze in Medio Oriente, la Bce dovrebbe adottare una modalità di attesa.

Cosa vi aspettate dalle prospettive di inflazione della Bce?


Premesso che riteniamo la Bce non ancora pronta a dichiarare la vittoria sull'inflazione nei propri discorsi, non ci aspettiamo un aggiornamento delle prospettive di inflazione della Bce prima del comitato di dicembre. Sul tavolo emergono troppi fattori di instabilità (Medio Oriente, ritmo di crescita, importazioni di prezzi, investimenti fissi...) per rivedere i dati economici.

Quali sono gli aspetti da monitorare nella riunione di domani?


Ci aspettiamo che il focus delle discussioni in seno alla Bce si spostino dai tassi al bilancio della banca centrale. L'attuale riduzione del suo bilancio è dovuta principalmente ai rimborsi delle Tltro (Targeted Longer-Term Refinancing Operations, i programmi relativi alle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine), il che implica ora che sarebbe logico studiare un'accelerazione del Qt (quantitative tightening), ovvero la riduzione dei reinvestimenti delle obbligazioni in scadenza nel portafoglio della Bce.

Trending