Opportunità di investimento
BNY Mellon: ''Scenario sempre più interessante per investire in bond high yield a breve''
Uli Gerhard, senior portfolio manager dell'high yield di Insight, sottolinea che dopo i recenti shock molti emittenti del comparto stanno cercando di diventare più resilienti
di Stefano Caratelli 27 Ottobre 2023 14:59
Lo scenario post-pandemia è sempre più interessante per chi investe in high yield globali a breve scadenza, data la riduzione della leva finanziaria degli emittenti sulla scia dei timori di recessione, e dopo i recenti shock economici, come il Covid-19 e la guerra in Ucraina, molte società che emettono obbligazioni high yield si stanno dando da fare per diventare più resilienti dal punto di vista finanziario. Lo sostiene BNY Mellon Investment Management in un commento di Uli Gerhard, senior portfolio manager high yield di Insight.
Gran parte di questo lavoro per recuperare resilienza, secondo Gerhard, ha portato le società a rafforzare la situazione patrimoniale e cercare finanziamenti da fonti esistenti e nuove per sostenere la solidità finanziaria. Dopo l'impennata della leva finanziaria durante la pandemia, molte hanno deciso di ridurre il debito, e di conseguenza dispongono di un livello di liquidità molto più elevato e di maggior cassa in bilancio, mentre anche le opzioni di finanziamento per l’high yield sono migliorate sulla scia dell'emergere del credito privato, secondo il senior portfolio manager di BNY Mellon IM.
E aggiunge che molti emettenti di high yield risultano sempre più grandi e diversificate e anche i rating creditizi hanno registrato un miglioramento sulla scia della stabilizzazione dei mercati dopo i ribassi del 2022. L'high yield, in particolare a breve scadenza, è diventato secondo Gerhard interessante per diversi motivi: la copertura degli interessi è ai massimi degli ultimi decenni, la leva finanziaria è scesa in misura significativa, le obbligazioni high yield più importanti in scadenza nei prossimi anni sono ridotte e i tassi di default rimangono contenuti.
Ma Gerhard avverte anche che un'attenta selezione dei titoli resta fondamentale, nell'attuale contesto che favorisce un approccio di investimento discrezionale con livelli di volatilità probabilmente inferiori. Inoltre, i titoli a breve sono generalmente in grado di sopportare meglio i periodi di ampliamento degli spread. Con le economie a rischio recessione in Europa e in Usa, Gerhard sostiene però che sia più importante che mai conoscere le società in cui si investe, perché "il flusso di cassa è fondamentale" e la sua generazione e la governance sono fondamentali e rappresentano il maggior rischio di default, per cui è molto importante comprendere appieno in che modo operano le singole società.
Anche a fronte di timori di recessione, Gerhard si aspetta che i tassi rimangano elevati, con inflazione persistente che rende improbabile un'imminente riduzione, ma nonostante l’incertezza non si aspetta un aumento significativo dei default nei prossimi mesi. I tassi di default del passato non sono un buon indicatore del futuro e in prospettiva saranno nettamente inferiori, dato il rafforzamento delle finanze di molte società, la loro maggior dimensione e diversificazione. Le società più grandi tendono inoltre ad avere una maggior resilienza e flessibilità a livello di opzioni di finanziamento, secondo Gerhard.
L’esperto di BNY Mellon segnala inoltre un aumento negli ultimi anni degli emittenti con rating BB, sia in Usa che nell'Ue, a fronte di una diminuzione delle società con il rating più basso, come CCC, dal 2008, il che implicherebbe anche una riduzione dei default delle obbligazioni high yield.
Gerhard ritiene che la diversificazione globale rimanga un fattore importante per bilanciare il rischio e i rendimenti nel mercato non investment grade, perché un approccio globale può consentire agli investitori di orientarsi tra i settori più deboli. In presenza di un rischio di default più elevato in un settore economico specifico o in una regione geografica specifica, chi investe in portafogli diversificati è più abile a muoversi in potenziali campi minati del mercato, conclude Gerhard.
SITUAZIONI PATRIMONIALI MIGLIORATE
Gran parte di questo lavoro per recuperare resilienza, secondo Gerhard, ha portato le società a rafforzare la situazione patrimoniale e cercare finanziamenti da fonti esistenti e nuove per sostenere la solidità finanziaria. Dopo l'impennata della leva finanziaria durante la pandemia, molte hanno deciso di ridurre il debito, e di conseguenza dispongono di un livello di liquidità molto più elevato e di maggior cassa in bilancio, mentre anche le opzioni di finanziamento per l’high yield sono migliorate sulla scia dell'emergere del credito privato, secondo il senior portfolio manager di BNY Mellon IM.
IL MIGLIORAMENTO DEI RATING
E aggiunge che molti emettenti di high yield risultano sempre più grandi e diversificate e anche i rating creditizi hanno registrato un miglioramento sulla scia della stabilizzazione dei mercati dopo i ribassi del 2022. L'high yield, in particolare a breve scadenza, è diventato secondo Gerhard interessante per diversi motivi: la copertura degli interessi è ai massimi degli ultimi decenni, la leva finanziaria è scesa in misura significativa, le obbligazioni high yield più importanti in scadenza nei prossimi anni sono ridotte e i tassi di default rimangono contenuti.
RESTA ESSENZIALE L’ATTENTA SELEZIONE CASO PER CASO
Ma Gerhard avverte anche che un'attenta selezione dei titoli resta fondamentale, nell'attuale contesto che favorisce un approccio di investimento discrezionale con livelli di volatilità probabilmente inferiori. Inoltre, i titoli a breve sono generalmente in grado di sopportare meglio i periodi di ampliamento degli spread. Con le economie a rischio recessione in Europa e in Usa, Gerhard sostiene però che sia più importante che mai conoscere le società in cui si investe, perché "il flusso di cassa è fondamentale" e la sua generazione e la governance sono fondamentali e rappresentano il maggior rischio di default, per cui è molto importante comprendere appieno in che modo operano le singole società.
TASSI ELEVATI MA SCARSI RISCHI DI DEFAULT
Anche a fronte di timori di recessione, Gerhard si aspetta che i tassi rimangano elevati, con inflazione persistente che rende improbabile un'imminente riduzione, ma nonostante l’incertezza non si aspetta un aumento significativo dei default nei prossimi mesi. I tassi di default del passato non sono un buon indicatore del futuro e in prospettiva saranno nettamente inferiori, dato il rafforzamento delle finanze di molte società, la loro maggior dimensione e diversificazione. Le società più grandi tendono inoltre ad avere una maggior resilienza e flessibilità a livello di opzioni di finanziamento, secondo Gerhard.
AUMENTANO GLI EMITTENTI CON RATING BB
L’esperto di BNY Mellon segnala inoltre un aumento negli ultimi anni degli emittenti con rating BB, sia in Usa che nell'Ue, a fronte di una diminuzione delle società con il rating più basso, come CCC, dal 2008, il che implicherebbe anche una riduzione dei default delle obbligazioni high yield.
LA DIVERSIFICAZIONE RIMANE ESSENZIALE
Gerhard ritiene che la diversificazione globale rimanga un fattore importante per bilanciare il rischio e i rendimenti nel mercato non investment grade, perché un approccio globale può consentire agli investitori di orientarsi tra i settori più deboli. In presenza di un rischio di default più elevato in un settore economico specifico o in una regione geografica specifica, chi investe in portafogli diversificati è più abile a muoversi in potenziali campi minati del mercato, conclude Gerhard.