Politica monetaria
La Federal Reserve lascia i tassi d’interesse invariati al 5,25%-5,50%
Come atteso dalla maggior parte degli analisti, il Federal Open Market Committee della Fed ha deciso di non ritoccare i tassi, che restano comunque al livello più alto dal 2001. La reazione di Wall Street
di Antonio Cardarelli 1 Novembre 2023 19:17
Nessun ritocco ai tassi di interesse. Il Federal Open Market Committee (Fomc), l'organismo della Federal Reserve responsabile della politica monetaria degli Stati Uniti, come previsto dalla maggior parte degli analisti ha lasciato i tassi al 5,25%-5,50%.
Si tratta comunque del livello più alto dal 2001 a oggi. È la terza volta da marzo 2022 che la Federal Reserve, la banca centrale americana, decide di non ritoccare i tassi di interesse, esattamente come aveva fatto nella riunione precedente. Gli indici di Wall Street, che erano in positivo, hanno leggermente perso quota ma sono rimasti con il segno più.
L’ultimo taglio dei tassi di interesse Usa risale a marzo 2020, in piena pandemia, quando erano stati portati allo 0-0,25%. In seguito alla ripresa economica e all’aumento dell’inflazione, la Fed aveva proceduto con undici rialzi, alcuni anche da mezzo punto percentuale. Nella nota con cui ha comunicato la sua decisione, la Banca centrale ha scritto che l'economia Usa è cresciuta a un passo "forte" nel terzo trimestre dell'anno e ha ripetuto che l'inflazione resta "elevata". I tassi d'interesse più alti del previsto nel lungo periodo, ha poi scritto, "probabilmente peseranno sulle attività economiche, sulle assunzioni e sull'inflazione".
LA REAZIONE DI WALL STREET
Si tratta comunque del livello più alto dal 2001 a oggi. È la terza volta da marzo 2022 che la Federal Reserve, la banca centrale americana, decide di non ritoccare i tassi di interesse, esattamente come aveva fatto nella riunione precedente. Gli indici di Wall Street, che erano in positivo, hanno leggermente perso quota ma sono rimasti con il segno più.
SECONDA PAUSA CONSECUTIVA PER LA FED
L’ultimo taglio dei tassi di interesse Usa risale a marzo 2020, in piena pandemia, quando erano stati portati allo 0-0,25%. In seguito alla ripresa economica e all’aumento dell’inflazione, la Fed aveva proceduto con undici rialzi, alcuni anche da mezzo punto percentuale. Nella nota con cui ha comunicato la sua decisione, la Banca centrale ha scritto che l'economia Usa è cresciuta a un passo "forte" nel terzo trimestre dell'anno e ha ripetuto che l'inflazione resta "elevata". I tassi d'interesse più alti del previsto nel lungo periodo, ha poi scritto, "probabilmente peseranno sulle attività economiche, sulle assunzioni e sull'inflazione".
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