Gaming

Arriva The Royaland, il Metaverso di Emanuele Filiberto di Savoia

Realizzato col supporto delle casate nobiliari europee, il videogame di ruolo multiplayer è attento alla sostenibilità e riciclo. La holding è quotata al Nasdaq

di Stefano Silvestri 7 Novembre 2023 09:11

financialounge -  Financialverse gaming smart The Royaland
Quando ormai si pensava di averle viste tutte, all’improvviso ecco giungere la digitalizzazione (?) di Emanuele Filiberto di Savoia, che in video illustra The RoyaLand, videogame di ruolo multiplayer nel quale giocare assieme alle più importanti casate europee.

“UN AMBIENTE FATTO DI LUCE E VEGETAZIONE”


Sul sito di The RoyaLand, il mondo di gioco viene presentato come un “ecosistema lussureggiante e ricco di vita, le cui strutture saranno avvolte nella vegetazione, fondendosi in maniera armoniosa con la natura. Saranno assenti le classiche ciminiere industriali, perché l’energia verrà fornita dalle forze rinnovabili come il sole, il vento e il movimento delle maree. E le città, piuttosto che sovrastare, saranno progettate per valorizzare e arricchire il panorama offerto dalla natura”. La descrizione del videogame procede ricordando che la società di The RoyaLand sarà caratterizzata da un forte senso di comunità e da un impegno attivo nella conservazione dell'ambiente. L'economia sarà basata su principi di sostenibilità e riciclo, promuovendo il commercio equo e i prodotti locali.

MA COS’È?


Viene a questo punto da chiedersi come sarà, all’atto pratico, questo The RoyaLand. E in parziale soccorso ci giunge sapere che alle spalle del progetto c’è l’omonima holding The RoyaLand Company Ltd. (listata al Nasdaq come RLND e con sede alle Bermuda) impegnata nella creazione di “un'esperienza di gioco di ruolo online immersiva, abilitata dall'intelligenza artificiale, con tema regale, utilizzando umani digitali chiamati myRoyal.World”. Giocabile sia online che offline, The RoyaLand sarà così un gioco di ruolo online multigiocatore di massa (o MMORPG, in gergo), basato su un design che “valorizza il giocatore e sviluppato dalla milanese Neosperience S.p.A.

METAVERSO REGALE


Gli sviluppatori contano di realizzare “avatar digitali proprietari e di offrire ai giocatori l’opportunità di guadagnare nel gioco valuta, costruire terreni virtuali e possedere i propri asset online, potenziando tutte queste caratteristiche con contenuti incrementali premium, grazie a delle funzionalità di intelligenza artificiale”. Quanto appena descritto ci viene in soccorso per inquadrare meglio The Royaland, che sebbene si presenti come un gioco di ruolo online di massa, non vuole certo andare a fare concorrenza a World of Warcraft. Piuttosto, sembra essere una versione nobiliare di Second Life, anche se gli esempi più recenti quando si parla di metaversi sarebbero quelli di The Sandbox, Decentraland o The Nemesis. Coerenti con tale interpretazione sono la suddivisione del territorio in centinaia di “stati e reami” (le land), è la possibilità di possedere i propri avatar digitali (immaginiamo attraverso NFT).

COLLABORAZIONI REGALI


Il software sta venendo sviluppato in collaborazione col fondatore, il nipote dell'ultimo Re d'Italia, ossia Emanuele Filiberto di Savoia. Inoltre, vanterà il sostegno di altre sette famiglie reali e di famiglie “con rivendicazioni legali, ereditarie o storicamente basate su posizioni regali” in Russia, Albania, Francia, Bulgaria, Jugoslavia, Lesotho e Mecklenburg, collettivamente denominate le “Famiglie Reali”. La definizione è abbastanza ampia da poter includere un nutrito gruppo di casate, mentre non è chiaro quali saranno le possibilità d’interazione con esse, al di là della possibilità di incontrarle indicata in video dallo stesso Emanuele Filiberto.

NOBILTÀ 2.0


The RoyaLand, allora, probabilmente intende offrire un’esperienza di intrattenimento dove la tradizione incontra il futuro, in un software che pare pensato per un pubblico che in soggiorno ha il busto di Alberto II di Monaco e che attende con trepidazione la sesta stagione di The Crown. Ma l’attenzione verso i metaversi oggi è ben diversa rispetto a qualche anno fa, e un prodotto di questo tipo, per avere successo, deve avere alle spalle ben altro che testimonial d’eccezione. Le premesse sono comunque originali e, al di là di quello che sarà il risultato finale, dimostrano come la nobiltà senta sempre più il bisogno di guardare non solo alla tradizione e al passato, ma anche all’innovazione e al futuro. Con quali risultati, lo vedremo.


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