Tasse
Stangata sulla casa e tredicesime meno ricche, ecco quello che c’è da sapere
Aumentano le tasse sulla casa, con la cedolare secca sugli affitti brevi che sale dal 21% al 26% fino a quattro immobili, ma non riguarderà la prima casa. Il taglio del cuneo fiscale 2024 non interesserà la tredicesime
di Fabrizio Arnhold 7 Novembre 2023 09:00
In arrivo con la manovra nuove tasse sulla casa. Per prima cosa sale la cedolare secca per gli affitti brevi, a partire dalla seconda casa. Ma i nuovi balzelli sugli immobili non si fermano qui perché aumentano anche le tasse sulla vendita delle case ristrutturate con il Superbonus. Buste paga meno ricche a fine anno perché il taglio del cuneo previsto dalla finanziaria nel 2024 non avrà alcun effetto sulle tredicesime. Vediamo tutte le novità.
Iniziamo dall’aumento delle tasse sugli affitti brevi, con l’aliquota che si alza dal 21% al 26% ma solo dalla seconda alla quarta casa messa in affitto fino a 30 giorni. Per la prima casa, invece, l’aliquota resta al 21%. Un’altra novità riguarda il codice identificativo nazionale per gli affitti brevi che servirà per tracciare i proprietari che affittano appartamenti.
La legge di bilancio cambia la tassazione sulla vendita di seconde case ristrutturate. Dal 2024, infatti, le plusvalenze sulla vendita di immobili che sono stati ristrutturati sfruttando il Superbonus 110% saranno tassate al 26%. Vengono esclusi gli immobili acquisiti per successione e adibiti a prima casa. Chi ha ristrutturato una seconda casa e la dovesse vendere prima che siano trascorsi dieci anni dal termine dei lavori, vedrà tassata la plusvalenza al 26%.
La manovra non cambia quanto già definito per il bonus mobili. L’agevolazione prevede la detrazione del 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, che rientrano in fasce energetiche a basso consumo. In base alla normativa vigente la spesa massima da detrarre scende dagli attuali 8mila euro a 5mila euro.
Non si pagherà più l’Iva dimezzata per l’acquisto di case green. La detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di immobili di nuova costruzione e in classe energetica A o B scadrà nel 2023, salvo proroghe dell’ultima ora che, al momento, non sembrano trovare spazio nella bozza della legge di bilancio. La misura impatterebbe per soli 15 milioni di euro, secondo quanto stanziato nel 2023. Sale anche l’aliquota Ivie (Imposta sul valore degli immobili all’estero) che dallo 0,76% arriva all’1,06%.
Resterà deluso chi si aspettava una busta paga a fine anno più ricca. Il taglio del cuneo fiscale previsto per il 2024 non interesserà le tredicesime. L’esonero parziale dei contributi previdenziali, a carico dei lavoratori dipendenti, infatti, sarà “senza effetti sul rateo di tredicesima, sulla quota di contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore di 6 punti percentuali a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l'importo mensile di 2.692 euro, al netto del rateo di tredicesima”, si legge nel testo della bozza della manovra.
CEDOLARE SECCA DAL 21% AL 26%
Iniziamo dall’aumento delle tasse sugli affitti brevi, con l’aliquota che si alza dal 21% al 26% ma solo dalla seconda alla quarta casa messa in affitto fino a 30 giorni. Per la prima casa, invece, l’aliquota resta al 21%. Un’altra novità riguarda il codice identificativo nazionale per gli affitti brevi che servirà per tracciare i proprietari che affittano appartamenti.
PIÙ TASSE PER CHI RIVENDE CASA RISTRUTTURATA COL 110%
La legge di bilancio cambia la tassazione sulla vendita di seconde case ristrutturate. Dal 2024, infatti, le plusvalenze sulla vendita di immobili che sono stati ristrutturati sfruttando il Superbonus 110% saranno tassate al 26%. Vengono esclusi gli immobili acquisiti per successione e adibiti a prima casa. Chi ha ristrutturato una seconda casa e la dovesse vendere prima che siano trascorsi dieci anni dal termine dei lavori, vedrà tassata la plusvalenza al 26%.
SCENDE IL BONUS MOBILI
La manovra non cambia quanto già definito per il bonus mobili. L’agevolazione prevede la detrazione del 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, che rientrano in fasce energetiche a basso consumo. In base alla normativa vigente la spesa massima da detrarre scende dagli attuali 8mila euro a 5mila euro.
BASTA IVA DIMEZZATA PER CASE GREEN
Non si pagherà più l’Iva dimezzata per l’acquisto di case green. La detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di immobili di nuova costruzione e in classe energetica A o B scadrà nel 2023, salvo proroghe dell’ultima ora che, al momento, non sembrano trovare spazio nella bozza della legge di bilancio. La misura impatterebbe per soli 15 milioni di euro, secondo quanto stanziato nel 2023. Sale anche l’aliquota Ivie (Imposta sul valore degli immobili all’estero) che dallo 0,76% arriva all’1,06%.
NIENTE TAGLIO DEL CUNEO PER LE TREDICESIME
Resterà deluso chi si aspettava una busta paga a fine anno più ricca. Il taglio del cuneo fiscale previsto per il 2024 non interesserà le tredicesime. L’esonero parziale dei contributi previdenziali, a carico dei lavoratori dipendenti, infatti, sarà “senza effetti sul rateo di tredicesima, sulla quota di contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore di 6 punti percentuali a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l'importo mensile di 2.692 euro, al netto del rateo di tredicesima”, si legge nel testo della bozza della manovra.
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