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L'analisi

Big dell’auto Usa, per Neuberger Berman costi gestibili dei nuovi accordi sindacali

Gianmarco Migliavacca, Senior Research Analyst di Neuberger Berman, analizza gli ultimi trend in corso nel settore auto Usa e le relative opportunità d’investimento

di Virgilio Chelli 8 Novembre 2023 12:54
financialounge -  automotive Gianmarco Migliavacca mercati Neuberger Berman

I costi più elevati derivanti dai nuovi contratti sindacali dovrebbero essere gestibili per le grandi case automobilistiche Usa e garantire la stabilità delle relazioni sindacali nel prossimo mezzo decennio. E’ la valutazione di Neuberger Berman, che in un commento di Gianmarco Migliavacca, Senior Research Analyst, sottolinea che la strada è spianata per il ritorno alla normalità dopo che il sindacato United Auto Workers ha raggiunto accordi provvisori con i tre big, Ford per prima, seguita da Stellantis e GM. I tre accordi hanno termini simili e vanno ratificati dagli iscritti al sindacato, cosa che Migliavacca ritiene probabile, il che porrebbe fine a mesi di incertezza e stabilizzerebbe un quadro stabile fino alla scadenza del contratto a maggio 2028.

RICHIESTE AGGRESSIVE MA POI ACCANTONATE


Le richieste iniziali dell'Uaw erano ampie e minacciavano la competitività a lungo termine delle tre case, ma gli accordi finali non rappresentano la "peggiore delle ipotesi", piuttosto una via di mezzo, con concessioni da entrambe le parti. Alcune richieste sindacali più controverse, come l'accorciamento della settimana lavorativa e il ripristino delle pensioni a prestazione definita, sono state accantonate. Altri termini dell'accordo sono in linea con le aspettative generali, tra cui aumenti salariali del 25%, rispetto a una richiesta iniziale del 40%, e il ripristino delle indennità per il costo della vita, che insieme aumenterebbero il costo del lavoro di poco più del 30%.

UN PERCORSO APERTO ANCHE PER LA PRODUZIONE DI BATTERIE


Sebbene l’Uaw non abbia raggiunto l'obiettivo iniziale di estendere l'accordo agli impianti di batterie per veicoli elettrici che operano nell'ambito di joint venture, ha ottenuto l'impegno a convertire gradualmente alcuni impianti esistenti e sindacalizzati alla produzione e all'assemblaggio di veicoli elettrici, nonché un percorso per il passaggio degli impianti di batterie interamente di proprietà delle case automobilistiche al nuovo contratto se la maggioranza dei lavoratori decide di aderire al sindacato.

ACCORDI GESTIBILI GRAZIE A SOLIDITÀ CREDITIZIA E LIQUIDITÀ


“Fortunatamente”, secondo Migliavacca, i nuovi accordi saranno gestibili per le case automobilistiche, data la loro solida solidità creditizia e la loro liquidità, ed è improbabile che compromettano la redditività a lungo termine. L’esperto di Neuberger Berman fa l’esempio di Ford, che potrebbe registrare un aumento dei costi complessivi di 2 miliardi di dollari entro la fine del contratto, che ridurrebbe i margini operativi fino a 70 punti percentuali fino al 2027, ma che potrebbe essere parzialmente compensato dagli aumenti di produttività.

INIEZIONE DI FIDUCIA PER I PIANI DI ELETTRIFICAZIONE


È importante notare, sottolinea in conclusione Migliavacca, che il raggiungimento di un accordo in tempi brevi ha limitato i danni degli scioperi, che a ottobre avevano già superato il miliardo di dollari, e osserva che in particolare, S&P ha migliorato il rating di Ford dopo l'accordo. Nel complesso, l’esperto di Neuberger Berman ritiene che gli accordi, nonostante i costi, dovrebbero facilitare il percorso di tutte e tre le case, consentendo di mantenere un solido margine finanziario e di rating e di adottare i piani di elettrificazione in USA con maggiore fiducia.
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