Lo studio

PGIM Investments: titoli a reddito fisso di nuovo nei radar dei collocatori di fondi

Obbligazioni ancora una volta al centro dell'attenzione degli asset allocator secondo l’ultimo studio di PGIM Investments tra i selezionatori di fondi europei e asiatici, che ha rivelato una forte domanda nei prossimi 12 mesi

di Stefano Caratelli 8 Novembre 2023 07:55

financialounge -  Alessandro Aspesi gatekeeper pulse Matt Shafer PGIM Investments reddito fisso
Con lo studio Gatekeeper Pulse, PGIM Investments ha sondato i piani di allocazione, le attitudini di investimento e le preferenze dei gestori di 210 gatekeeper, vale a dire i selezionatori di fondi di Regno Unito, Europa continentale e Asia, presso grandi istituzioni globali con patrimonio in gestione di almeno 1 miliardo di dollari, esplorando le questioni più importanti per i decisori nella selezione dei fondi. Lo studio mostra che la maggioranza è leggermente pessimista sulle prospettive dell'economia globale e degli asset a rischio nel prossimo anno, con la maggior parte che prevede un aumento della volatilità azionaria. L'opinione resta comunque piuttosto variegata, in quanto più di un terzo prevede un'accelerazione della crescita.

FORTE DIVARIO DI PREFERENZA CON L’AZIONARIO


Lo studio rileva che i selezionatori di fondi prevedono molta incertezza con aspettative divergenti per crescita, inflazione e politica monetaria, con una preferenza per gestioni attive. Ma il miglioramento dei fondamentali del reddito fisso ha suscitato un rinnovato interesse e i selezionatori prevedono di aumentare le allocazioni nette obbligazionarie: il 58% intende aumentarle e solo il 7% diminuirle, mentre l’azionario si attesta al 14%. In particolare, la metà intende incrementare le posizioni in green bond e investment grade, seguiti dal debito sovrano con il 43%. La principale differenza regionale riguarda il debito dei mercati emergenti, con il 51% degli asiatici che intende aumentare l'esposizione contro il 36% degli europei.

PREVISTI RENDIMENTI INVESTMENT GRADE INTORNO AL 5%


Matt Shafer, responsabile della distribuzione internazionale di PGIM Investments, rileva che la rinascita del reddito fisso “è innegabile”, con la domanda che continua a crescere. Il team d'investimento di PGIM Fixed Income prevede che i tassi dei mercati sviluppati vivranno un periodo prolungato in un range tradizionale di lungo termine del 3-5%, che se dovesse concretizzarsi, comporterebbe rendimenti investment grade intorno al 5%, con rendimenti superiori al 5% per i settori a più alto rischio. Shafer sottolinea che, con la maggior parte dei rialzi dei tassi ormai nello specchietto retrovisore, “potremmo anche assistere a una riduzione della volatilità del reddito fisso e al riemergere della caccia al rendimento".

DOMANDA DIVERSIFICATA DI AZIONI GLOBALI


In ambito azionario, i selezionatori sembrano più ottimisti nei confronti dei mercati emergenti, Cina esclusa. Come per il reddito fisso, i gatekeeper sembrano avere maggior fiducia nei mercati locali, con il 65% degli asiatici destinati a incrementare le posizioni, contro solo il 41% degli europei, mentre i ruoli si invertono se si guarda ai titoli europei, con il 39% degli europei che probabilmente aumenterà le posizioni azionarie contro solo il 24% dei selezionatori asiatici. Inoltre, continua la transizione verso un'economia a basse emissioni, e le strategie azionarie allineate stanno diventando sempre più diffuse. Sette gatekeeper su 10 ritengono importante che i fondi incentrati sulla decarbonizzazione rendano note le "emissioni evitate".

DIFFICILE MA IMPORTANTE CALCOLARE LE EMISSIONI EVITATE


Alessandro Aspesi, head di PGIM Investments in Italia, osserva che quest'ultimo è un aspetto più difficile da calcolare, e molte strategie tradizionali di decarbonizzazione non ne tengono conto. Ma se è difficile contabilizzare le emissioni evitate, Aspesi ritiene che sia fondamentale provarci: se gli investitori si limiteranno a dare la priorità alle emissioni operative, ciò ostacolerà gli obiettivi di decarbonizzazione globale, mentre un focus ristretto sottovaluta enormemente l'universo di opportunità d’investimento in questo campo.

IL RUOLO DELLE SOLUZIONI ALTERNATIVE LIQUIDE


Il 16% dei gatekeeper, infatti, prevede di aumentare gli impegni negli alternativi liquidi nei prossimi 12 mesi, e in quest’ambito global macro, long-short equity e multi-alternative/multi-strategy sono le destinazioni preferite. Shafer conclude rilevando che rimarranno una delle principali considerazioni di asset allocation per i selezionatori di fondi: in un contesto di volatilità che non accenna a diminuire, rappresentano una soluzione interessante, in quanto possono offrire rendimenti e performance non correlati, maggior diversificazione e un beta basso rispetto ai mercati tradizionali.

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