Mercato obbligazionario
RBC BlueBay: Grecia, Svezia e Usa, tre esempi di traiettorie positive del debito pubblico
Kaspar Hense, Senior Portfolio Manager, Investment Grade, di RBC BlueBay, spiega le ragioni dei casi di successo di Grecia e Svezia e analizza il caso di develeraging negli Usa, che consentirà un soft landing
di Stefano Caratelli 8 Novembre 2023 15:08
Un rapporto debito/Pil in calo è utile per stabilire l'affidabilità creditizia di un Paese, e diversi sembrano muoversi nella giusta direzione. I tassi hanno segnato incrementi che non si registravano da lungo tempo e rimarranno stabili per altri 12 mesi, un cambiamento fondamentale, dopo un lungo periodo in cui i bassi costi di rifinanziamento incoraggiavano ad accrescere la leva finanziaria, mentre ora è vero il contrario. In qualità di investitori nel debito sovrano, RBC BlueBay è alla ricerca di paesi che stanno gestendo efficacemente la riduzione della leva finanziaria, utilizzando in particolare il rapporto tra debito e PIL.
Kaspar Hense, Senior Portfolio Manager, Investment Grade, di RBC BlueBay, analizza l’andamento del debito sovrano di Grecia e Svezia e propone un’analisi del processo di deleveraging negli USA, dove prevede un soft landing dell’economia, iniziando dalla “storia di successo” ellenica, con l’attuazione di un enorme processo di riduzione della leva finanziaria. Il debito negoziabile greco, al netto dei prestiti UE, è sceso ad appena il 90%, mentre solo nel 2020, era superiore di 40 punti percentuali. Considerando un proseguimento del trend, Hense prevede che i livelli del debito pubblico caleranno di altri 20 punti percentuali.
Entro i prossimi sei mesi, l’esperto di RBC BlueBay ipotizza che il debito sovrano greco venga riclassificato a Investment Grade, e quando avverrà i fondi passivi potrebbero acquistarne fino a 20 miliardi di dollari, quasi un quarto del totale negoziabile, il che comporterà un sostanziale restringimento dello spread rispetto ai Bund. Anche il quadro economico e politico è favorevole: la transizione green sta procedendo bene, quest'estate l'energia solare è stata l'unica fonte di elettricità del paese per oltre un mese, e il governo di centro-destra è stato rieletto a giugno, confermando il giudizio di RBC BlueBay, secondo cui la Grecia continuerà a impegnarsi per ridurre il debito.
Per la Svezia invece Hense parla di “una lezione appresa”, quella della crisi del comparto residenziale e del debito degli anni Novanta. Il Paese è arrivato alla crisi con un debito pubblico molto basso, al 30%, mentre il settore privato, ricorso a una leva finanziaria consistente, ha visto calare rapidamente il rapporto complessivo dal 180% al 160%, con i livelli totali del debito scesi dal 300% all’attuale 275%. La Svezia è riuscita a farlo senza troppe difficoltà, in gran parte perché gli attivi netti sono elevati, e sebbene le attività immobiliari siano piuttosto illiquide, le società e le famiglie disponevano di abbastanza attivi sui mercati azionari e in altre attività liquide per contribuire a ripagare i debiti.
Inoltre, il debito delle famiglie rappresenta solo l'85% del PIL, molto gestibile, e anche se quello societario è più elevato, le aziende hanno un’impronta molto internazionale, e non hanno una leva finanziaria così elevata. Per gli USA infine l’esperto di RBC BlueBay formula la previsione di un soft landing, in quanto la grande economia è attualmente impegnata in un processo di deleveraging. Secondo Hense è positivo, così come il fatto che attualmente gli USA detengono una parte maggiore del proprio debito, mentre le quote detenute da soggetti esteri sono scese dal 40% al 30% negli ultimi cinque anni.
I tassi forwarda americani stanno registrando rapidi rialzi, ma da livelli molto bassi, pertanto siamo ancora in una fase di soft landing. Ma il rapido aumento del debito pubblico rappresenta un problema: a fronte di deficit di bilancio dell'8% e un debito pubblico lordo che passerà dal 120% al 150% nel prossimo futuro, persino il presidente della Fed Jerome Powell ha affermato che la situazione non è sostenibile. Per assorbire le nuove emissioni nette di Treasury nei prossimi anni, secondo Hense, le famiglie dovrebbero rivedere l’allocazione dei risparmi riducendo la liquidità e gli investimenti in azioni.
LA GRECIA HA RIDOTTO ENORMEMENTE LA LEVA
Kaspar Hense, Senior Portfolio Manager, Investment Grade, di RBC BlueBay, analizza l’andamento del debito sovrano di Grecia e Svezia e propone un’analisi del processo di deleveraging negli USA, dove prevede un soft landing dell’economia, iniziando dalla “storia di successo” ellenica, con l’attuazione di un enorme processo di riduzione della leva finanziaria. Il debito negoziabile greco, al netto dei prestiti UE, è sceso ad appena il 90%, mentre solo nel 2020, era superiore di 40 punti percentuali. Considerando un proseguimento del trend, Hense prevede che i livelli del debito pubblico caleranno di altri 20 punti percentuali.
VERSO LA PROMOZIONE A INVESTMENT GRADE
Entro i prossimi sei mesi, l’esperto di RBC BlueBay ipotizza che il debito sovrano greco venga riclassificato a Investment Grade, e quando avverrà i fondi passivi potrebbero acquistarne fino a 20 miliardi di dollari, quasi un quarto del totale negoziabile, il che comporterà un sostanziale restringimento dello spread rispetto ai Bund. Anche il quadro economico e politico è favorevole: la transizione green sta procedendo bene, quest'estate l'energia solare è stata l'unica fonte di elettricità del paese per oltre un mese, e il governo di centro-destra è stato rieletto a giugno, confermando il giudizio di RBC BlueBay, secondo cui la Grecia continuerà a impegnarsi per ridurre il debito.
LA “LEZIONE APPRESA” DELLA SVEZIA
Per la Svezia invece Hense parla di “una lezione appresa”, quella della crisi del comparto residenziale e del debito degli anni Novanta. Il Paese è arrivato alla crisi con un debito pubblico molto basso, al 30%, mentre il settore privato, ricorso a una leva finanziaria consistente, ha visto calare rapidamente il rapporto complessivo dal 180% al 160%, con i livelli totali del debito scesi dal 300% all’attuale 275%. La Svezia è riuscita a farlo senza troppe difficoltà, in gran parte perché gli attivi netti sono elevati, e sebbene le attività immobiliari siano piuttosto illiquide, le società e le famiglie disponevano di abbastanza attivi sui mercati azionari e in altre attività liquide per contribuire a ripagare i debiti.
PREVISIONE DI SOFT LANDING USA GRAZIE AL DELEVERAGING
Inoltre, il debito delle famiglie rappresenta solo l'85% del PIL, molto gestibile, e anche se quello societario è più elevato, le aziende hanno un’impronta molto internazionale, e non hanno una leva finanziaria così elevata. Per gli USA infine l’esperto di RBC BlueBay formula la previsione di un soft landing, in quanto la grande economia è attualmente impegnata in un processo di deleveraging. Secondo Hense è positivo, così come il fatto che attualmente gli USA detengono una parte maggiore del proprio debito, mentre le quote detenute da soggetti esteri sono scese dal 40% al 30% negli ultimi cinque anni.
LE FAMIGLIE DOVRANNO RIVEDERE LE ALLOCAZIONI
I tassi forwarda americani stanno registrando rapidi rialzi, ma da livelli molto bassi, pertanto siamo ancora in una fase di soft landing. Ma il rapido aumento del debito pubblico rappresenta un problema: a fronte di deficit di bilancio dell'8% e un debito pubblico lordo che passerà dal 120% al 150% nel prossimo futuro, persino il presidente della Fed Jerome Powell ha affermato che la situazione non è sostenibile. Per assorbire le nuove emissioni nette di Treasury nei prossimi anni, secondo Hense, le famiglie dovrebbero rivedere l’allocazione dei risparmi riducendo la liquidità e gli investimenti in azioni.