Fisco
Partite Iva, pagamento tasse: scadenze rinviate
I titolari di partita Iva con ricavi o compensi fino a 170mila euro nel 2022 possono rinviare il pagamento del secondo acconto in scadenza il 30 novembre 2023 al 16 gennaio 2024. Si può dividere in 5 rate
di Fabrizio Arnhold 10 Novembre 2023 09:50
In arrivo novità per pagare le tasse delle partite Iva. Ci sarà più tempo per versare il secondo acconto in scadenza il 30 novembre. I lavoratori autonomi, titolari di partita Iva, infatti, potranno pagare il 16 gennaio 2024. Ma ci sono dei requisiti da rispettare, iniziando dal limite dei compensi che non deve superare i 170mila euro nel 2022. Vediamo nel dettaglio chi può rinviare il pagamento e quando.
I titolari di partita Iva con ricavi o compensi fino a 170mila euro nel 2022 possono rinviare il pagamento del secondo acconto in scadenza il 30 novembre 2023 al 16 gennaio 2024. Ma non solo. L’articolo 4 del decreto Anticipi prevede anche la possibilità di rateizzare il saldo in cinque mesi, quindi fino a maggio 2024, aggiungendo gli interessi. Fino ad oggi non era possibile pagare in più rate il secondo acconto ma solo il saldo.
Ulteriori dettagli sono forniti dall’Agenzia delle Entrate, con la circolare 31/E/2023. Secondo l’Agenzia, possono usufruire della proroga le persone fisiche titolari di partita Iva che hanno dichiarato, nel periodo di imposta 2022, ricavi o compensi fino a 170mila euro. La possibilità di prorogare e rateizzare il pagamento del secondo acconto, invece, esclude i non titolari di partita Iva ma anche le i titolari di partita Iva diversi dalle persone fisiche, come le società e gli enti non commerciali.
La possibilità di spostare il pagamento a gennaio 2024 interessa anche i lavoratori autonomi e liberi professionisti che hanno aderito al regime forfettario, quindi i contribuenti che non sono tenuti a presentare la dichiarazione Iva. In questo caso dovranno tenere in considerazione l’ammontare complessivo del fatturato 2022. Per la soglia dei 170mila euro dichiarati nel 2022, nel caso della persona fisica che esercita sia un’attività di lavoro autonomo sia un’attività di impresa, bisogna sommare i ricavi e compensi relativi a entrambe le attività.
Sempre nella circolare delle Entrate si specifica che non è previsto un rinvio per i contributi previdenziali e assistenziali, ma solo per il secondo acconto Irpef. La possibilità di spostare il termine di pagamento dal 30 novembre 2023 al 16 gennaio 2024 è valido per il solo periodo di imposta 2023. Come la possibilità di rateizzare il versamento in cinque rate mensili di pari importo, a partire da gennaio 2024 con scadenza, quindi, 16 maggio 2024. In questo caso, alla somma dovuta all’Erario occorre applicare un tasso di interesse del 4% annuo.
PIÙ TEMPO PER IL SECONDO ACCONTO
I titolari di partita Iva con ricavi o compensi fino a 170mila euro nel 2022 possono rinviare il pagamento del secondo acconto in scadenza il 30 novembre 2023 al 16 gennaio 2024. Ma non solo. L’articolo 4 del decreto Anticipi prevede anche la possibilità di rateizzare il saldo in cinque mesi, quindi fino a maggio 2024, aggiungendo gli interessi. Fino ad oggi non era possibile pagare in più rate il secondo acconto ma solo il saldo.
CHI PUÒ RINVIARE
Ulteriori dettagli sono forniti dall’Agenzia delle Entrate, con la circolare 31/E/2023. Secondo l’Agenzia, possono usufruire della proroga le persone fisiche titolari di partita Iva che hanno dichiarato, nel periodo di imposta 2022, ricavi o compensi fino a 170mila euro. La possibilità di prorogare e rateizzare il pagamento del secondo acconto, invece, esclude i non titolari di partita Iva ma anche le i titolari di partita Iva diversi dalle persone fisiche, come le società e gli enti non commerciali.
COME FUNZIONA PER I FORFETTARI
La possibilità di spostare il pagamento a gennaio 2024 interessa anche i lavoratori autonomi e liberi professionisti che hanno aderito al regime forfettario, quindi i contribuenti che non sono tenuti a presentare la dichiarazione Iva. In questo caso dovranno tenere in considerazione l’ammontare complessivo del fatturato 2022. Per la soglia dei 170mila euro dichiarati nel 2022, nel caso della persona fisica che esercita sia un’attività di lavoro autonomo sia un’attività di impresa, bisogna sommare i ricavi e compensi relativi a entrambe le attività.
RINVIO SOLO PER IL 2023
Sempre nella circolare delle Entrate si specifica che non è previsto un rinvio per i contributi previdenziali e assistenziali, ma solo per il secondo acconto Irpef. La possibilità di spostare il termine di pagamento dal 30 novembre 2023 al 16 gennaio 2024 è valido per il solo periodo di imposta 2023. Come la possibilità di rateizzare il versamento in cinque rate mensili di pari importo, a partire da gennaio 2024 con scadenza, quindi, 16 maggio 2024. In questo caso, alla somma dovuta all’Erario occorre applicare un tasso di interesse del 4% annuo.
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