Investimenti sostenibili
La strategia di PGIM Investments per andare oltre il pensiero convenzionale nella decarbonizzazione
Per contribuire alla decarbonizzazione la strategia PGIM Jennison Carbon Solutions Equity adotta un approccio diversificato e orientato all'alpha, considerando una gamma più ampia di settori, aziende e opportunità
di Leo Campagna 13 Novembre 2023 10:20
La maggior parte delle strategie di decarbonizzazione tradizionali richiedono una posizione rigorosa contro l’esposizione ai combustibili fossili. Questa visione, secondo Raj Shant, Managing Director e Client Portfolio Manager presso Jennison Associates, (affiliata PGIM), è miope in quanto si traduce in un focus ristretto su energie rinnovabili, veicoli elettrici e batterie mentre sottovaluta un vasto universo di opportunità e investimenti necessari per realizzare gli obiettivi di decarbonizzazione a lungo termine.
“Per raggiungere un’economia a emissioni di carbonio molto inferiori o migliori rispetto agli standard di vita attuali, dobbiamo adottare un approccio più ampio e considerare la vasta gamma di aziende e industrie che aiutano in primo luogo a evitare le emissioni. In quest’ottica, adottiamo un approccio diversificato e orientato all'alpha considerando una gamma più ampia di settori e opportunità”, fa sapere Shant.
Il manager ricerca in particolare aziende in cui il 30% o più dei ricavi dell’impresa derivi dalle opportunità di decarbonizzazione. Identificando e investendo in queste società in una fase iniziale, nonché approfittando delle sottovalutazioni di queste potenzialità da parte del mercato, è possibile accumulare un potenziale alpha a mano a mano che i ricavi e i profitti crescono ad un ritmo più veloce delle aspettative del mercato mentre le loro valutazioni ne traggono beneficio.
Secondo Shant l’analisi delle emissioni è incompleta se non tiene conto di quella Scope 4, per le quali si ricorre ad un calcolo teorico che consente di considerare il potenziale di “decarbonizzazione” dei prodotti e la qualità dell’innovazione di un’azienda. “Sebbene lo Scope 4 sia difficile da misurare, catturarlo è parte integrante della nostra filosofia e del nostro processo. Affrontiamo questo problema tramite l’analisi fondamentale, bottom-up, titolo per titolo”, sottolinea Shant.
Per farlo, vengono utilizzati dati di aziende, concorrenti, fornitori, clienti, consulenti, agenzie ambientali e governi per confermare o perfezionare le stime interne. Questo permette di espandere in modo significativo la gamma di opportunità a più settori e aziende. Ad esempio, se un’azienda spende un miliardo di dollari per una centrale elettrica a gas, rappresenta un enorme vantaggio nell’ambito dello Scope 4 oppure no? Per verificarlo occorre sapere se l’intervento va a sostituire una centrale elettrica a carbone o se è in competizione con l’energia rinnovabile che ha un’impronta di carbonio pari a zero. E’ cruciale conoscere il contesto, le sfumature e la comprensione di tutte le implicazioni.
“La strategia PGIM Jennison Carbon Solutions Equity è molto più diversificata rispetto ai concorrenti di categoria”, specifica Shant. L’esperto aggiunge che “mentre la maggior parte dei concorrenti adotta una strategia come una tematica azionaria globale noi abbiamo un portafoglio relativamente concentrato e pertanto destinato a essere un po’ più volatile”. Inoltre, si predilige l'esposizione diretta alle aziende, e non per esempio alla tecnologia che beneficia delle molteplici applicazioni di decarbonizzazione, perché si ritiene che questo megatema sia così forte da essere abbastanza potente da guidare l’alpha a lungo termine senza la necessità di inseguire le mode del mercato a breve termine.
“La nostra strategia PGIM Jennison Carbon Solutions Equity ha tre gestori di portafoglio con, in media, due decenni di esperienza nella gestione finanziaria. Il team di ricerca comprende nove analisti del settore globale. I gestori e i ricercatori offrono competenze in molteplici settori legati alla decarbonizzazione – compresi i servizi di pubblica utilità, le risorse naturali, la tecnologia e le infrastrutture – e ampliano l’universo di investimento. La squadra decide in base a diverse prospettive, metriche di valutazione e driver di investimento provenienti dalle rispettive specializzazioni di settore, guardando all’intera filiera energetica per cercare di ridurre al massimo le emissioni e gli impatti”.
ANDARE OLTRE IL PENSIERO CONVENZIONALE
“Per raggiungere un’economia a emissioni di carbonio molto inferiori o migliori rispetto agli standard di vita attuali, dobbiamo adottare un approccio più ampio e considerare la vasta gamma di aziende e industrie che aiutano in primo luogo a evitare le emissioni. In quest’ottica, adottiamo un approccio diversificato e orientato all'alpha considerando una gamma più ampia di settori e opportunità”, fa sapere Shant.
LE AZIENDE NEL MIRINO
Il manager ricerca in particolare aziende in cui il 30% o più dei ricavi dell’impresa derivi dalle opportunità di decarbonizzazione. Identificando e investendo in queste società in una fase iniziale, nonché approfittando delle sottovalutazioni di queste potenzialità da parte del mercato, è possibile accumulare un potenziale alpha a mano a mano che i ricavi e i profitti crescono ad un ritmo più veloce delle aspettative del mercato mentre le loro valutazioni ne traggono beneficio.
L’ANALISI DELLE EMISSIONI SCOPE 4
Secondo Shant l’analisi delle emissioni è incompleta se non tiene conto di quella Scope 4, per le quali si ricorre ad un calcolo teorico che consente di considerare il potenziale di “decarbonizzazione” dei prodotti e la qualità dell’innovazione di un’azienda. “Sebbene lo Scope 4 sia difficile da misurare, catturarlo è parte integrante della nostra filosofia e del nostro processo. Affrontiamo questo problema tramite l’analisi fondamentale, bottom-up, titolo per titolo”, sottolinea Shant.
CONTESTO, SFUMATURE E COMPRENSIONE DI TUTTE LE IMPLICAZIONI
Per farlo, vengono utilizzati dati di aziende, concorrenti, fornitori, clienti, consulenti, agenzie ambientali e governi per confermare o perfezionare le stime interne. Questo permette di espandere in modo significativo la gamma di opportunità a più settori e aziende. Ad esempio, se un’azienda spende un miliardo di dollari per una centrale elettrica a gas, rappresenta un enorme vantaggio nell’ambito dello Scope 4 oppure no? Per verificarlo occorre sapere se l’intervento va a sostituire una centrale elettrica a carbone o se è in competizione con l’energia rinnovabile che ha un’impronta di carbonio pari a zero. E’ cruciale conoscere il contesto, le sfumature e la comprensione di tutte le implicazioni.
ALLOCAZIONE DEL PORTAFOGLIO
“La strategia PGIM Jennison Carbon Solutions Equity è molto più diversificata rispetto ai concorrenti di categoria”, specifica Shant. L’esperto aggiunge che “mentre la maggior parte dei concorrenti adotta una strategia come una tematica azionaria globale noi abbiamo un portafoglio relativamente concentrato e pertanto destinato a essere un po’ più volatile”. Inoltre, si predilige l'esposizione diretta alle aziende, e non per esempio alla tecnologia che beneficia delle molteplici applicazioni di decarbonizzazione, perché si ritiene che questo megatema sia così forte da essere abbastanza potente da guidare l’alpha a lungo termine senza la necessità di inseguire le mode del mercato a breve termine.
TEAM DI INVESTIMENTO MULTIDISCIPLINARE
“La nostra strategia PGIM Jennison Carbon Solutions Equity ha tre gestori di portafoglio con, in media, due decenni di esperienza nella gestione finanziaria. Il team di ricerca comprende nove analisti del settore globale. I gestori e i ricercatori offrono competenze in molteplici settori legati alla decarbonizzazione – compresi i servizi di pubblica utilità, le risorse naturali, la tecnologia e le infrastrutture – e ampliano l’universo di investimento. La squadra decide in base a diverse prospettive, metriche di valutazione e driver di investimento provenienti dalle rispettive specializzazioni di settore, guardando all’intera filiera energetica per cercare di ridurre al massimo le emissioni e gli impatti”.