L'outlook
AllianzGI: 'Sorprese positive dalle trimestrali, ma la geopolitica rimane in primo piano'
Per Hans-Jörg Naumer, Director Global Capital Markets & Thematic Research di AllianzGI, "il momentum sugli utili è destinato a rallentare nel prossimo trimestre", mentre sui mercati aumenta l'incertezza "a causa delle tensioni geopolitiche e della riduzione della liquidità"
di Redazione 17 Novembre 2023 15:37
Il periodo della pubblicazione dei risultati aziendali del terzo trimestre ha generato sentimenti contrastanti e prodotto ripetute debolezze dei prezzi, ma anche acquisti a posteriori. Negli Stati Uniti la "reporting season" sta giungendo al termine. Secondo i dati dell’agenzia Refinitiv, oltre il 90% delle società incluse nell'S&P 500 ha già comunicato i propri risultati: l’81% sono positivi “con sviluppi divergenti a livello settoriale”, come spiega Hans-Jörg Naumer, Director Global Capital Markets & Thematic Research di AllianzGI, nell’outlook settimanale.
“Mentre i titoli tecnologici hanno registrato la quota maggiore di sorprese positive (oltre il 90%), seguiti a ruota dai beni di consumo non ciclici - scrive Naumer - nel settore immobiliare la percentuale è stata inferiore al 70%, il che dovrebbe anche essere un riflesso del fatto che le società immobiliari devono affrontare le difficoltà legate alla fine della politica monetaria a basso costo delle Banche centrali”.
Anche le società dello Stoxx 600 europeo stanno pubblicando i risultati: “Oltre l'80% delle società incluse in questo ampio indice di riferimento ha già comunicato i dati del terzo trimestre - spiega l’analista di AllianzGI - e tuttavia, con una percentuale leggermente inferiore al 60%, le sorprese positive sono più contenute rispetto agli Stati Uniti. I titoli tecnologici e finanziari hanno registrato le percentuali più elevate, mentre anche in questo caso il settore immobiliare si è rivelato il più debole, con solo il 25% delle aziende che hanno sorpreso al rialzo”.
“Nel frattempo - aggiunge Hans-Jörg Naumer - il momentum sulle revisioni, basato sul rapporto tra le revisioni al rialzo ed al ribasso delle stime sugli utili da parte degli analisti, continua a diminuire ed è inferiore a 1 per l'S&P 500, l'MSCI Europe, l'MSCI Emerging Markets e l'Ftse 100. Solo per le società del Topix gli analisti hanno rivisto le loro aspettative sugli utili più in positivo che in negativo. In prospettiva, questo suggerisce che il momentum sugli utili è destinato a rallentare nel prossimo trimestre”.
Per la prossima settimana, intanto, si attende la pubblicazione degli indicatori del sentiment e dei dati sui prezzi: lunedì tocca all'indice degli indicatori anticipatori per gli Stati Uniti e ai prezzi alla produzione per la Germania. “Di recente i prezzi alla produzione sono scesi significativamente – spiega ancora l’analista di AllianzGI - alimentando le speranze che l'allentamento dei prezzi al consumo continui”.
Martedì, oltre all'indice di attività nazionale della Fed di Chicago, sono previsti i verbali della riunione del Comitato di politica monetaria della Fed. “Con ogni probabilità - commenta Naumer - saranno interpretati sullo sfondo delle ultime dichiarazioni del presidente Powell, a detta del quale la Fed non è sufficientemente convinta che la stretta già attuata sia sufficiente. Una dichiarazione che aveva già causato abbastanza disordini sui mercati”.
Mercoledì sarà il giorno della pubblicazione della fiducia dei consumatori per la zona euro e dei nuovi ordini di beni durevoli per gli Stati Uniti, così come delle domande di indennità di disoccupazione. Secondo Naumer il mercato del lavoro statunitense rimarrà probabilmente il fattore chiave per le future decisioni della Fed. Giovedì è previsto l'indice dei responsabili degli acquisti per il settore manifatturiero e dei servizi per la zona euro e gli Stati membri.
Venerdì tocca invece all’indice IFO sul clima degli affari in Germania: “Di recente - spiega Hans-Jörg Naumer - ha mostrato timidi segnali di miglioramento e sarà importante vedere se proseguirà su questa strada”. L'indice di fiducia dei consumatori Gfk per il Regno Unito e l'indice dei responsabili degli acquisti S&P per gli Stati Uniti concluderanno il programma.
“La situazione tecnica non è chiara - commenta ancora l’analista di AllianzGI - Sui maggiori mercati azionari, gli indici principali sono vicini alla media mobile a 30 giorni, mentre gli indici di forza relativa sono a livelli neutrali. In base al prezzo relativo dell'oro (come indicatore di cautela) e del rame (spesso un indicatore anticipatore della crescita economica), prevale un atteggiamento di cautela”.
Hans-Jörg Naumer sottolinea come, dati alla mano, il sentiment sia misto: “Secondo i sondaggi dell'American Association of Individual Investors - spiega - tra gli investitori privati è cresciuto in maniera significativa un atteggiamento ribassista. Secondo Sentix, il sentiment degli investitori in Germania e nella zona euro ha continuato a deteriorarsi. Stessa sorte ha colpito l’Asia (Giappone escluso), lasciando il solo mercato statunitense a registrare un miglioramento del sentiment. È poi incoraggiante che, sebbene ancora negative, le aspettative future stanno nel complesso migliorando”.
L’analisi conclusiva è che i mercati non stiano dando segni di compiacimento. “Il nervosismo è aumentato - osserva Hans-Jörg Naumer, Director Global Capital Markets & Thematic Research di AllianzGI - in un contesto caratterizzato da tensioni geopolitiche, indebolimento dei dati economici e riduzione della liquidità per effetto della politica monetaria”.
BENE I TECNOLOGICI, MALE L'IMMOBILIARE
“Mentre i titoli tecnologici hanno registrato la quota maggiore di sorprese positive (oltre il 90%), seguiti a ruota dai beni di consumo non ciclici - scrive Naumer - nel settore immobiliare la percentuale è stata inferiore al 70%, il che dovrebbe anche essere un riflesso del fatto che le società immobiliari devono affrontare le difficoltà legate alla fine della politica monetaria a basso costo delle Banche centrali”.
LE TRIMESTRALI DELLO STOXX 600
Anche le società dello Stoxx 600 europeo stanno pubblicando i risultati: “Oltre l'80% delle società incluse in questo ampio indice di riferimento ha già comunicato i dati del terzo trimestre - spiega l’analista di AllianzGI - e tuttavia, con una percentuale leggermente inferiore al 60%, le sorprese positive sono più contenute rispetto agli Stati Uniti. I titoli tecnologici e finanziari hanno registrato le percentuali più elevate, mentre anche in questo caso il settore immobiliare si è rivelato il più debole, con solo il 25% delle aziende che hanno sorpreso al rialzo”.
REVISIONI IN RIBASSO
“Nel frattempo - aggiunge Hans-Jörg Naumer - il momentum sulle revisioni, basato sul rapporto tra le revisioni al rialzo ed al ribasso delle stime sugli utili da parte degli analisti, continua a diminuire ed è inferiore a 1 per l'S&P 500, l'MSCI Europe, l'MSCI Emerging Markets e l'Ftse 100. Solo per le società del Topix gli analisti hanno rivisto le loro aspettative sugli utili più in positivo che in negativo. In prospettiva, questo suggerisce che il momentum sugli utili è destinato a rallentare nel prossimo trimestre”.
LE ATTESE DELLA SETTIMANA
Per la prossima settimana, intanto, si attende la pubblicazione degli indicatori del sentiment e dei dati sui prezzi: lunedì tocca all'indice degli indicatori anticipatori per gli Stati Uniti e ai prezzi alla produzione per la Germania. “Di recente i prezzi alla produzione sono scesi significativamente – spiega ancora l’analista di AllianzGI - alimentando le speranze che l'allentamento dei prezzi al consumo continui”.
Martedì, oltre all'indice di attività nazionale della Fed di Chicago, sono previsti i verbali della riunione del Comitato di politica monetaria della Fed. “Con ogni probabilità - commenta Naumer - saranno interpretati sullo sfondo delle ultime dichiarazioni del presidente Powell, a detta del quale la Fed non è sufficientemente convinta che la stretta già attuata sia sufficiente. Una dichiarazione che aveva già causato abbastanza disordini sui mercati”.
Mercoledì sarà il giorno della pubblicazione della fiducia dei consumatori per la zona euro e dei nuovi ordini di beni durevoli per gli Stati Uniti, così come delle domande di indennità di disoccupazione. Secondo Naumer il mercato del lavoro statunitense rimarrà probabilmente il fattore chiave per le future decisioni della Fed. Giovedì è previsto l'indice dei responsabili degli acquisti per il settore manifatturiero e dei servizi per la zona euro e gli Stati membri.
Venerdì tocca invece all’indice IFO sul clima degli affari in Germania: “Di recente - spiega Hans-Jörg Naumer - ha mostrato timidi segnali di miglioramento e sarà importante vedere se proseguirà su questa strada”. L'indice di fiducia dei consumatori Gfk per il Regno Unito e l'indice dei responsabili degli acquisti S&P per gli Stati Uniti concluderanno il programma.
CAUTELA SUI MERCATI
“La situazione tecnica non è chiara - commenta ancora l’analista di AllianzGI - Sui maggiori mercati azionari, gli indici principali sono vicini alla media mobile a 30 giorni, mentre gli indici di forza relativa sono a livelli neutrali. In base al prezzo relativo dell'oro (come indicatore di cautela) e del rame (spesso un indicatore anticipatore della crescita economica), prevale un atteggiamento di cautela”.
IL SENTIMENT DEGLI INVESTITORI
Hans-Jörg Naumer sottolinea come, dati alla mano, il sentiment sia misto: “Secondo i sondaggi dell'American Association of Individual Investors - spiega - tra gli investitori privati è cresciuto in maniera significativa un atteggiamento ribassista. Secondo Sentix, il sentiment degli investitori in Germania e nella zona euro ha continuato a deteriorarsi. Stessa sorte ha colpito l’Asia (Giappone escluso), lasciando il solo mercato statunitense a registrare un miglioramento del sentiment. È poi incoraggiante che, sebbene ancora negative, le aspettative future stanno nel complesso migliorando”.
AUMENTA IL NERVOSISMO
L’analisi conclusiva è che i mercati non stiano dando segni di compiacimento. “Il nervosismo è aumentato - osserva Hans-Jörg Naumer, Director Global Capital Markets & Thematic Research di AllianzGI - in un contesto caratterizzato da tensioni geopolitiche, indebolimento dei dati economici e riduzione della liquidità per effetto della politica monetaria”.