L'apertura dei mercati
Titoli bancari in rialzo a Piazza Affari dopo il giudizio di Moody's
Montepaschi guida i rialzi delle banche italiane sulla Borsa di Milano, spread in calo verso i 170 punti base. In Argentina il candidato di destra Javier Milei vince il ballottaggio contro Sergio Massa e Trump si complimenta con lui
di Antonio Cardarelli 20 Novembre 2023 09:18
Lo stacco delle cedole pesa su Piazza Affari, che dopo il giudizio di Moody’s sul rating italiano rimane intorno alla parità. In evidenza, però, le banche che aprono in positivo con Montepaschi a guidare (+3,4%). La Borsa di Francoforte apre la settimana leggermente in rosso. Il rendimento del Btp scende al 4,3% mentre lo spread apre in calo in area 170 punti base.
La scorsa settimana si è chiusa con il giudizio di Moody’s sul debito italiano. L’agenzia ha mantenuto il rating Baa3 (un solo gradino sopra il livello “junk”) ma ha portato l’outlook da “negativo” a “stabile”. Tuttavia, Moody’s si è soffermata sui rischi derivanti da una politica di bilancio poco prudente. E proprio la legge di bilancio italiana sarà all’esame della Commissione europea nella giornata di domani, 21 novembre. Oggi a Piazza Affari è previsto il pagamento dei dividendi da parte di diverse società, tra cui: Banca Ifis, Banca Mediolanum, Eni, Intesa Sanpaolo, Danieli, Poste Italiane, Mediobanca, Recordati e Terna. A Wall Street da segnalare il siluramento di Sam Altman da Ceo di OpenAI. Al suo posto, secondo le indiscrezioni della stampa specializzata, potrebbe arrivare Emmett Shear, ex capo di Twitch.
Questa settimana le Borse cercheranno di difendere i guadagni dei giorni precedenti, arrivati principalmente dalla convinzione che la stretta delle banche centrali sia ormai giunta al picco. Solo lo 0,3% degli analisti vede la possibilità di un rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve Usa a dicembre e gennaio. Secondo il FedWatch Tool di Cme Group le possibilità di un taglio dei tassi a marzo sono salite al 34,6%. Il calo dell’inflazione negli Usa sembra quindi portare verso un possibile allentamento. Sempre restando oltreoceano, ma in Argentina, da segnalare la vittoria alle presidenziali di Javier Milei, ultracapitalista di destra, che al ballottaggio ha battuto Sergio Massa. Tra i primi a complimentarsi con Milei Donald Trump, ex presidente Usa.
Sui mercati asiatici la Borsa di Tokyo apre la settimana in rosso. L’indice Nikkei ha perso lo 0,59% dopo aver toccato il nuovo massimo degli ultimi 22 anni. A penalizzare l’indice nipponico è stato l’apprezzamento dello yen nei confronti del dollaro. In Cina Hang Seng e Shanghai positive dopo la decisione della banca centrale di mantenere i tassi fermi e di iniettare nel sistema circa 80 miliardi di yuan. Sul valutario, l'euro allunga a 1,0917 dollari da 1,0879 venerdì in chiusura. In rialzo il prezzo del petrolio: il Wti per gennaio passa di mano a 76,70 dollari al barile (+0,87%), mentre l'analoga consegna sul Brent sale dello 0,76% a 81,22 dollari. In progresso del 3,6% a 46,7 euro al megawattora il gas naturale ad Amsterdam.
ITALIA “PROMOSSA” DA MOODY’S
La scorsa settimana si è chiusa con il giudizio di Moody’s sul debito italiano. L’agenzia ha mantenuto il rating Baa3 (un solo gradino sopra il livello “junk”) ma ha portato l’outlook da “negativo” a “stabile”. Tuttavia, Moody’s si è soffermata sui rischi derivanti da una politica di bilancio poco prudente. E proprio la legge di bilancio italiana sarà all’esame della Commissione europea nella giornata di domani, 21 novembre. Oggi a Piazza Affari è previsto il pagamento dei dividendi da parte di diverse società, tra cui: Banca Ifis, Banca Mediolanum, Eni, Intesa Sanpaolo, Danieli, Poste Italiane, Mediobanca, Recordati e Terna. A Wall Street da segnalare il siluramento di Sam Altman da Ceo di OpenAI. Al suo posto, secondo le indiscrezioni della stampa specializzata, potrebbe arrivare Emmett Shear, ex capo di Twitch.
ARGENTINA, VINCE LA DESTRA CON JAVIER MILEI
Questa settimana le Borse cercheranno di difendere i guadagni dei giorni precedenti, arrivati principalmente dalla convinzione che la stretta delle banche centrali sia ormai giunta al picco. Solo lo 0,3% degli analisti vede la possibilità di un rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve Usa a dicembre e gennaio. Secondo il FedWatch Tool di Cme Group le possibilità di un taglio dei tassi a marzo sono salite al 34,6%. Il calo dell’inflazione negli Usa sembra quindi portare verso un possibile allentamento. Sempre restando oltreoceano, ma in Argentina, da segnalare la vittoria alle presidenziali di Javier Milei, ultracapitalista di destra, che al ballottaggio ha battuto Sergio Massa. Tra i primi a complimentarsi con Milei Donald Trump, ex presidente Usa.
TOKYO IN ROSSO, SALE IL PETROLIO
Sui mercati asiatici la Borsa di Tokyo apre la settimana in rosso. L’indice Nikkei ha perso lo 0,59% dopo aver toccato il nuovo massimo degli ultimi 22 anni. A penalizzare l’indice nipponico è stato l’apprezzamento dello yen nei confronti del dollaro. In Cina Hang Seng e Shanghai positive dopo la decisione della banca centrale di mantenere i tassi fermi e di iniettare nel sistema circa 80 miliardi di yuan. Sul valutario, l'euro allunga a 1,0917 dollari da 1,0879 venerdì in chiusura. In rialzo il prezzo del petrolio: il Wti per gennaio passa di mano a 76,70 dollari al barile (+0,87%), mentre l'analoga consegna sul Brent sale dello 0,76% a 81,22 dollari. In progresso del 3,6% a 46,7 euro al megawattora il gas naturale ad Amsterdam.
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