Intelligenza artificiale
Microsoft in pressing su OpenAI, chiede cambio governance e apre sue porte ai dipendenti ribelli
Nella società di ChatGPT è caos con 500 dipendenti che minacciano le dimissioni dopo la cacciata di Altman, passato a Microsoft. Nadella, Ceo di Microsoft, socia di OpenAI, chiede una nuova governance e apre all’arrivo dei “ribelli”
di Antonio Cardarelli 21 Novembre 2023 11:46
Per OpenAI, la società che ha creato ChatGPT, leader nel campo dell’intelligenza artificiale, sono ore concitate. Dal licenziamento del ceo e co-fondatore Sam Altman di venerdì pomeriggio le cose si sono mosse in fretta, ma la bufera sembra tutt’altro che passata. Sullo sfondo della vicenda OpenAI si staglia Microsoft, colosso del tech globale, che ha sostenuto OpenAI fin dall’inizio e detiene il 49% della società.
Finora proprio Microsoft sembra essere il vero vincitore, visto che il titolo è salito in Borsa dopo l’annuncio dell’assunzione dello stesso Sam Altman (nella foto a sinistra mentre stringe la mano al Ceo di Microsoft) e di Greg Brockman (anche lui allontanato da OpenAI) messi a capo di una nuova divisione dedicata ovviamente allo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Ma potrebbe non essere finita qui, perché dopo la cacciata di Altman ben 550 dipendenti di OpenAI sui 700 totali hanno firmato una lettera aperta minacciando di dimettersi e di seguire Altman se quest’ultimo non verrà reintegrato.
Dopo un fine settimana di silenzio, impegnato in una difficile mediazione tra il board di OpenAI e Sam Altman, il Ceo di Microsoft, Satya Nadella, ha parlato in una intervista a CNBC. Nadella ha detto chiaramente che “qualcosa deve cambiare nella governance di OpenAI” e che parlerà di questo con il board, ma ha rassicurato sull’impegno di Microsoft nella società. Tuttavia, un successivo passaggio dell’intervista fa pensare a scenari diversi, visto che lo stesso Nadella ha detto a CNBC che la decisione di restare o andare spetta ai dipendenti di OpenAI, affermando di essere aperto a un eventuale arrivo dei dipendenti ribelli proprio in Microsoft. Inutile dire che l’addio della quasi totalità dei dipendenti sarebbe un colpo durissimo per OpenAI.
Le parole del Ceo di Microsoft sono arrivate dopo un fine settimana turbolento e in seguito al fallimento della mediazione che, a un certo punto, sembrava poter riportare Altman in OpenAI. A riprova del caos che in questo momento regna all’interno dell’azienda, c’è anche la sostituzione lampo di Mira Murati, nominata amministratore delegato dopo il licenziamento di Altman, con Emmett Shear, proveniente da Twitch. Una scelta che però non ha convinto i dipendenti di OpenAI “lealisti”, che hanno firmato un duro appello per chiedere il ritorno di Sam Altman e Greg Brockman. Dubbi che riguardano anche alcuni investitori, oltre a Microsoft, che pare stiano sondando la possibilità di adire le vie legali contro il consiglio di amministrazione.
IL RUOLO DI MICROSOFT
Finora proprio Microsoft sembra essere il vero vincitore, visto che il titolo è salito in Borsa dopo l’annuncio dell’assunzione dello stesso Sam Altman (nella foto a sinistra mentre stringe la mano al Ceo di Microsoft) e di Greg Brockman (anche lui allontanato da OpenAI) messi a capo di una nuova divisione dedicata ovviamente allo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Ma potrebbe non essere finita qui, perché dopo la cacciata di Altman ben 550 dipendenti di OpenAI sui 700 totali hanno firmato una lettera aperta minacciando di dimettersi e di seguire Altman se quest’ultimo non verrà reintegrato.
NADELLA CHIEDE UNA NUOVA GOVERNANCE
Dopo un fine settimana di silenzio, impegnato in una difficile mediazione tra il board di OpenAI e Sam Altman, il Ceo di Microsoft, Satya Nadella, ha parlato in una intervista a CNBC. Nadella ha detto chiaramente che “qualcosa deve cambiare nella governance di OpenAI” e che parlerà di questo con il board, ma ha rassicurato sull’impegno di Microsoft nella società. Tuttavia, un successivo passaggio dell’intervista fa pensare a scenari diversi, visto che lo stesso Nadella ha detto a CNBC che la decisione di restare o andare spetta ai dipendenti di OpenAI, affermando di essere aperto a un eventuale arrivo dei dipendenti ribelli proprio in Microsoft. Inutile dire che l’addio della quasi totalità dei dipendenti sarebbe un colpo durissimo per OpenAI.
CAOS IN OPENAI
Le parole del Ceo di Microsoft sono arrivate dopo un fine settimana turbolento e in seguito al fallimento della mediazione che, a un certo punto, sembrava poter riportare Altman in OpenAI. A riprova del caos che in questo momento regna all’interno dell’azienda, c’è anche la sostituzione lampo di Mira Murati, nominata amministratore delegato dopo il licenziamento di Altman, con Emmett Shear, proveniente da Twitch. Una scelta che però non ha convinto i dipendenti di OpenAI “lealisti”, che hanno firmato un duro appello per chiedere il ritorno di Sam Altman e Greg Brockman. Dubbi che riguardano anche alcuni investitori, oltre a Microsoft, che pare stiano sondando la possibilità di adire le vie legali contro il consiglio di amministrazione.
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