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PGIM Fixed Income: il mercato ormai prezza basse possibilità di recessione Usa

Un’ampia e approfondita analisi delle aspettative prezzate dalle diverse asset class nell’ultimo anno punta in direzione di un soft landing, con i mercati che hanno incorporato lo scenario di tassi più alti più a lungo

di Stefano Caratelli 23 Novembre 2023 16:31

financialounge -  mercati obbligazioni PGIM Fixed Income PGIM Investments
Raramente le opinioni sulla possibilità di una recessione USA sono state così diversificate, con il mercato che continua a oscillare in risposta a dati economici inattesi ed eventi geopolitici. Il nuovo paradigma macro ricorda che eventi positivi o negativi possono materializzarsi repentinamente, con l’effetto di cambiare quelle che si presumeva fossero le regole del gioco. PGIM Fixed Income ha analizzato la distribuzione delle probabilità attribuite dai movimenti di mercato a una recessione nell’ultimo anno, partendo dalle indicazioni arrivate dal mercato obbligazionario e dalla svolta moderata della Fed, che ha segnato un importante punto di inflessione nella prima metà 2023, con la restrizione degli spread creditizi, il rally dell’azionario e i rendimenti dei Treasury decennali stabilizzati al 3,5-4%.

LA DISTRIBUZIONE DELLE ASPETTATIVE NEI DIVERSI MERCATI


Poi però una serie di fattori, dai dati economici forti all’aumento di emissioni del Tesoro, hanno rispinto i rendimenti a nuovi massimi, e ora con la Fed ormai vicina alla fine del ciclo restrittivo gli investitori hanno recepito l’idea di tassi più alti più a lungo. Oggi la distribuzione delle aspettative di mercato dopo una serie di oscillazioni ha nuovamente svoltato in direzione di tassi più elevati, secondo PGIM una chiara indicazione che il mercato si sta adeguando a un nuovo regime di tassi elevati e curva dei rendimenti più ripida. In pratica, spiegano da PGIM Fixed Income, non viene prezzato un significativo allentamento della politica monetaria nei prossimi 12 mesi.

SCESE IN MODO SIGNIFICATIVO LE ATTESE IMPLICITE DI RECESSIONE


Per quanto riguarda le aspettative di recessione degli altri mercati, questa non viene prezzata in modo significativo, con le attese implicite che l’evento si realizzi nel range 9-19%. PGIM ha preso in considerazione l’azionario USA e l’indice di volatilità VIX, che sembrano non puntare a una recessione, ma prezzano piuttosto una possibile stagflazione, con la Fed che continua a tenere i tassi alti per contrastare l’inflazione, anche se in generale gli asset a rischio nelle ultime settimane hanno aumentato le aspettative di recessione. In conclusione, PGIM Fixed Income sottolinea che le probabilità implicite di recessione si sono modificate notevolmente negli ultimi 18 mesi e oggi si è rafforzato il caso di un atterraggio morbido dell’economia USA.

QUADRO COERENTE CON L’OBBLIGAZIONARIO


Da marzo 2023, le probabilità implicite di recessione prezzate dal mercato sono scese in modo convergente su tutte le asset class. Le opzioni su azionario e credito suggeriscono che le valutazioni degli asset a rischio siano significativamente più resilienti di quanto gli investitori stimassero sei mesi fa. Anche le opzioni sui tassi di interesse prezzano una minor probabilità di recessione, il che è coerente con un mercato obbligazionario che sconta tassi di interesse che restano più elevati più a lungo.

LE MIGLIORI DECISIONI DI INVESTIMENTO IN UN QUADRO MOLTO COMPLESSO


L’osservazione delle oscillazioni di prezzo distribuite tra le varie asset class consente anche a PGIM una riflessione sulla sua cornice di scenario che lo completa evitando così una stima troppo affidata a singoli movimenti e rendendo possibile una miglior preparazione a uno spettro più ampio di esiti possibili. In ultima analisi, un processo che aiuta a operare le migliori decisioni di investimento in uno dei contesti di mercato più complessi dell’era moderna.

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