Outlook 2024
I dieci temi di investimento per il 2024 di Neuberger Berman
Pressione sui consumatori, inflazione, crescita economica, politiche fiscali, tematiche ESG, azioni, obbligazioni e investimenti alternativi: ecco la gamma di opportunità in vista del prossimo anno
di Leo Campagna 24 Novembre 2023 08:00
Ogni anno, i responsabili degli investimenti di Neuberger Berman individuano 10 temi chiave che, in base alle loro analisi, saranno destinati a dominare il panorama dei mercati nei prossimi 12 mesi. Scopriamolo insieme.
Nel 2024 l’inflazione dovrebbe restare al di sopra dei livelli obiettivo, i tassi su livelli elevati, i costi degli immobili ai massimi degli ultimi decenni mentre i mercati del lavoro si indeboliranno. Il consumatore sarà più debole e al centro del rallentamento economico del prossimo anno.
Le condizioni attuali implicano una crescita nominale relativamente elevata rispetto a gran parte dell’ultimo decennio. Questo aspetto potrebbe essere problematico per le obbligazioni a lunga scadenza e per i titoli azionari sensibili ai tassi d’interesse, ma più neutrale per le imprese di qualità – ovvero quelle con bilanci solidi per proteggersi dall’aumento del costo del capitale e con la capacità di sostenere i margini in un contesto di bassa crescita reale.
Il nuovo aumento dei rendimenti ed il ritorno dei premi a termine sia negli Stati Uniti (dove la crescita è stata robusta) che in Europa (dove la crescita ha vacillato) suggeriscono timori crescenti sulla sostenibilità del debito. Alcuni Paesi proseguiranno l’espansione della politica fiscale (probabilmente orientandola verso il finanziamento della politica industriale), altri valuteranno di rifocalizzarsi sulla propria disciplina fiscale e altri ancora saranno spinti ad una maggiore disciplina da mercati obbligazionari interventisti. Un calendario elettorale fitto di appuntamenti in tutto il mondo renderà probabilmente più complesso il processo decisionale.
Gli investitori si faranno un’idea più chiara della differenza tra investimenti sostenibili e ad impatto, da un lato, e integrazione dei fattori ESG nell’analisi degli investimenti, dall’altro. Questo favorirà quei gestori capaci di implementare internamente tali distinzioni, fornire soluzioni concrete anziché etichette ai propri clienti e che hanno effettuato gli investimenti necessari in specialisti e dati per integrare realmente i fattori ESG nelle loro competenze di ricerca e attività di engagement.
Nel 2024, gli utili aziendali dovrebbero essere sotto pressione come nel corso di quest’anno. Una maggiore consapevolezza delle crescenti incertezze macroeconomiche globali e del calo della liquidità sposteranno l’attenzione degli investitori sulle valutazioni, sulla qualità degli utili e sulla resilienza dei fondamentali aziendali per far fronte al rallentamento della crescita. Ne seguirà probabilmente un’ampia dispersione delle performance, non solo all’interno dei singoli settori e tra settori, ma potenzialmente anche tra gestione attiva e passiva.
Nel caso in cui la crescita dovesse deludere o il costo del capitale dovesse continuare a salire, i mercati in cui è presente, oggi, un maggior grado di pessimismo dovrebbero registrare performance migliori rispetto a quelli in cui gli investitori sono stati, quest’anno, più ottimisti.
Gli elevati rendimenti offerti dalla liquidità hanno creato un aumento di domanda di strumenti monetari e di investimenti a breve scadenza. Tuttavia l’interesse comincia a spostarsi verso scadenze di medio termine, che dovrebbero rappresentare un punto di ingresso più interessante, in termini relativi.
Con l’aumento dei tassi che incidono sull’economia reale, il tasso di default sta iniziando a crescere ma dovrebbe essere più basso rispetto ai cicli passati. Tuttavia, ci sono delle criticità meritevoli di maggior attenzione, perchè il rischio di coda sistemico sarà elevato, data la portata e la rapidità del ciclo di inasprimento, come osservato nella “mini-crisi” bancaria del 2023.
I mercati privati dispongono di riserve di liquidità da investire (dry powder) che tuttavia dovrebbero essere indirizzate non per nuove operazioni, ma per gli investimenti di secondario, co-investimenti, private credit e altre soluzioni di capitale, come le azioni privilegiate o strutturate.
Il settore immobiliare sembra destinato a dividersi tra forti e deboli, amplificando vantaggi e svantaggi. Gli operatori più esperti, con performance solide e bilanci robusti, potranno consolidare la propria leadership di mercato mentre si schiuderanno opportunità nei mercati del credito immobiliare.
SFIDE IN CRESCITA PER I CONSUMATORI
Nel 2024 l’inflazione dovrebbe restare al di sopra dei livelli obiettivo, i tassi su livelli elevati, i costi degli immobili ai massimi degli ultimi decenni mentre i mercati del lavoro si indeboliranno. Il consumatore sarà più debole e al centro del rallentamento economico del prossimo anno.
INVESTITORI TRA UN’INFLAZIONE PIÙ SOSTENUTA ED UNA CRESCITA PIÙ LENTA
Le condizioni attuali implicano una crescita nominale relativamente elevata rispetto a gran parte dell’ultimo decennio. Questo aspetto potrebbe essere problematico per le obbligazioni a lunga scadenza e per i titoli azionari sensibili ai tassi d’interesse, ma più neutrale per le imprese di qualità – ovvero quelle con bilanci solidi per proteggersi dall’aumento del costo del capitale e con la capacità di sostenere i margini in un contesto di bassa crescita reale.
MAGGIORE DISPERSIONE DELLA POLITICA FISCALE
Il nuovo aumento dei rendimenti ed il ritorno dei premi a termine sia negli Stati Uniti (dove la crescita è stata robusta) che in Europa (dove la crescita ha vacillato) suggeriscono timori crescenti sulla sostenibilità del debito. Alcuni Paesi proseguiranno l’espansione della politica fiscale (probabilmente orientandola verso il finanziamento della politica industriale), altri valuteranno di rifocalizzarsi sulla propria disciplina fiscale e altri ancora saranno spinti ad una maggiore disciplina da mercati obbligazionari interventisti. Un calendario elettorale fitto di appuntamenti in tutto il mondo renderà probabilmente più complesso il processo decisionale.
UN “PERIODO DIFFICILE” PER L’ESG
Gli investitori si faranno un’idea più chiara della differenza tra investimenti sostenibili e ad impatto, da un lato, e integrazione dei fattori ESG nell’analisi degli investimenti, dall’altro. Questo favorirà quei gestori capaci di implementare internamente tali distinzioni, fornire soluzioni concrete anziché etichette ai propri clienti e che hanno effettuato gli investimenti necessari in specialisti e dati per integrare realmente i fattori ESG nelle loro competenze di ricerca e attività di engagement.
AZIONARIO: RITORNO AI FONDAMENTALI
Nel 2024, gli utili aziendali dovrebbero essere sotto pressione come nel corso di quest’anno. Una maggiore consapevolezza delle crescenti incertezze macroeconomiche globali e del calo della liquidità sposteranno l’attenzione degli investitori sulle valutazioni, sulla qualità degli utili e sulla resilienza dei fondamentali aziendali per far fronte al rallentamento della crescita. Ne seguirà probabilmente un’ampia dispersione delle performance, non solo all’interno dei singoli settori e tra settori, ma potenzialmente anche tra gestione attiva e passiva.
I RITARDATARI GODONO DI UN VANTAGGIO (RELATIVO)
Nel caso in cui la crescita dovesse deludere o il costo del capitale dovesse continuare a salire, i mercati in cui è presente, oggi, un maggior grado di pessimismo dovrebbero registrare performance migliori rispetto a quelli in cui gli investitori sono stati, quest’anno, più ottimisti.
OBBLIGAZIONARIO: UN LUNGO E FATICOSO CAMMINO
Gli elevati rendimenti offerti dalla liquidità hanno creato un aumento di domanda di strumenti monetari e di investimenti a breve scadenza. Tuttavia l’interesse comincia a spostarsi verso scadenze di medio termine, che dovrebbero rappresentare un punto di ingresso più interessante, in termini relativi.
DEFAULT IN AUMENTO CON UN RISCHIO DI CODA ELEVATO
Con l’aumento dei tassi che incidono sull’economia reale, il tasso di default sta iniziando a crescere ma dovrebbe essere più basso rispetto ai cicli passati. Tuttavia, ci sono delle criticità meritevoli di maggior attenzione, perchè il rischio di coda sistemico sarà elevato, data la portata e la rapidità del ciclo di inasprimento, come osservato nella “mini-crisi” bancaria del 2023.
INVESTIMENTI ALTERNATIVI: GLI SQUILIBRI GENERANO OPPORTUNITÀ
I mercati privati dispongono di riserve di liquidità da investire (dry powder) che tuttavia dovrebbero essere indirizzate non per nuove operazioni, ma per gli investimenti di secondario, co-investimenti, private credit e altre soluzioni di capitale, come le azioni privilegiate o strutturate.
IL SETTORE IMMOBILIARE SI DIVIDE TRA FORTI E DEBOLI
Il settore immobiliare sembra destinato a dividersi tra forti e deboli, amplificando vantaggi e svantaggi. Gli operatori più esperti, con performance solide e bilanci robusti, potranno consolidare la propria leadership di mercato mentre si schiuderanno opportunità nei mercati del credito immobiliare.