Mercato obbligazionario
Inflazione in calo, cosa cambia per gli investitori obbligazionari secondo J.P. Morgan AM
J.P. Morgan AM, nel Bond Bulletin settimanale del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group, mantiene comunque un approccio prudente, allunga la duration e investe nel credito di qualità
di Stefano Caratelli 27 Novembre 2023 12:33
I mercati si stanno muovendo con estrema rapidità, con i recenti dati che inducono alcuni investitori a modificare il proprio posizionamento per sfruttare a proprio vantaggio i movimenti a breve termine. Ma dato l’attuale livello di volatilità, è più opportuno adottare un approccio di maggiore prudenza anziché inseguire il mercato e, all’interno dei portafogli, cominciare ad allungare la duration e a investire in settori creditizi di migliore qualità, che dovrebbero essere avvantaggiati se l’economia continua a decelerare.
E’ l’indicazione conclusiva per gli investitori obbligazionari del Bond Bulletin settimanale a cura del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management, titolato “Il piacere della disinflazione”, che negli USA continua a “far brindare” gli operatori del reddito fisso. Il Bulletin del team di J. P. Morgan AM esamina gli effetti delle recenti dinamiche di mercato sugli investitori obbligazionari e valuta come posizionare i portafogli nell’attuale contesto che vede negli USA un’inflazione che continua a calare: a ottobre, quella generale ha segnato lo 0% sui dodici mesi, scendendo al 3,2% su base annua dal 3,7% di settembre, mentre il dato core, che esclude alimentari ed energia, è diminuita dal 4,1% al 4,0% anno su anno.
Alla notizia i mercati obbligazionari hanno registrato performance vigorose, ma secondo il team di J. P. Morgan AM è sconsigliabile lasciarsi andare a un eccessivo ottimismo. Il presidente della Fed Powell ha di recente ribadito l’impegno a una politica monetaria sufficientemente restrittiva per riportare l’inflazione al 2% nel tempo. Finora i dati hanno mostrato una buona tenuta, i consumi statunitensi godono ancora ottima salute, e le statistiche di JPMorgan Chase sulle carte di credito segnalano un incremento della spesa. Gli investitori dovrebbero comunque monitorare con attenzione gli effetti che tassi “più alti più a lungo” producono sull’economia reale.
Il mercato si aspetta che la Fed inizi a ridurre i tassi il prossimo anno con proiezioni di tagli di 25 punti base entro maggio e 100 entro la fine del 2024. Se l’inflazione continua a scendere la Fed potrebbe essere in grado di attuarli. Il team di J. P. Morgan nota che la curva dei rendimenti 2/10 anni (la differenza tra il rendimento sul Treasury statunitense a due anni e l’omologo decennale) continua a trovarsi in territorio negativo, per quanto notevolmente migliorata rispetto a quest’estate. Con il progressivo calo dei rendimenti a breve termine e l’allungamento della duration da parte degli investitori, la pendenza della curva dovrebbe aumentare.
Per quanto riguarda il quadro tecnico, le indagini proprietarie di J.P. Morgan Asset Management indicano che già prima dei dati sull’inflazione era chiaro che gli investitori stavano assumendo posizioni di duration più lunga, in un trend destinato a rafforzarsi. Per tutto il 2023, inoltre, i fondi di titoli di Stato USA sono stati estremamente popolari, con gli attivi in gestione cresciuti del 20% in tutti i segmenti, superando i 100 miliardi di dollari. Più di recente, J. P. Morgan AM ha notato casi di riallocazione verso classi di attivo con maggior propensione al rischio, come i fondi High Yield. Se l’inflazione cala ancora e le probabilità di un atterraggio più morbido continuano a salire, secondo il team di J. P. Morgan AM gli investitori dovranno cercare di diversificare le esposizioni puntando su investimenti più remunerativi.
COME POSIZIONARSI CON L’INFLAZIONE USA IN CALO
E’ l’indicazione conclusiva per gli investitori obbligazionari del Bond Bulletin settimanale a cura del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management, titolato “Il piacere della disinflazione”, che negli USA continua a “far brindare” gli operatori del reddito fisso. Il Bulletin del team di J. P. Morgan AM esamina gli effetti delle recenti dinamiche di mercato sugli investitori obbligazionari e valuta come posizionare i portafogli nell’attuale contesto che vede negli USA un’inflazione che continua a calare: a ottobre, quella generale ha segnato lo 0% sui dodici mesi, scendendo al 3,2% su base annua dal 3,7% di settembre, mentre il dato core, che esclude alimentari ed energia, è diminuita dal 4,1% al 4,0% anno su anno.
NON LASCIARSI ANDARE AD ECCESSIVO OTTIMISMO
Alla notizia i mercati obbligazionari hanno registrato performance vigorose, ma secondo il team di J. P. Morgan AM è sconsigliabile lasciarsi andare a un eccessivo ottimismo. Il presidente della Fed Powell ha di recente ribadito l’impegno a una politica monetaria sufficientemente restrittiva per riportare l’inflazione al 2% nel tempo. Finora i dati hanno mostrato una buona tenuta, i consumi statunitensi godono ancora ottima salute, e le statistiche di JPMorgan Chase sulle carte di credito segnalano un incremento della spesa. Gli investitori dovrebbero comunque monitorare con attenzione gli effetti che tassi “più alti più a lungo” producono sull’economia reale.
LE ATTESE DI MERCATO DI TAGLI DELLA FED NEL 2024
Il mercato si aspetta che la Fed inizi a ridurre i tassi il prossimo anno con proiezioni di tagli di 25 punti base entro maggio e 100 entro la fine del 2024. Se l’inflazione continua a scendere la Fed potrebbe essere in grado di attuarli. Il team di J. P. Morgan nota che la curva dei rendimenti 2/10 anni (la differenza tra il rendimento sul Treasury statunitense a due anni e l’omologo decennale) continua a trovarsi in territorio negativo, per quanto notevolmente migliorata rispetto a quest’estate. Con il progressivo calo dei rendimenti a breve termine e l’allungamento della duration da parte degli investitori, la pendenza della curva dovrebbe aumentare.
FINORA MOLTO GETTONATI I FONDI DEI TITOLI DI STATO USA
Per quanto riguarda il quadro tecnico, le indagini proprietarie di J.P. Morgan Asset Management indicano che già prima dei dati sull’inflazione era chiaro che gli investitori stavano assumendo posizioni di duration più lunga, in un trend destinato a rafforzarsi. Per tutto il 2023, inoltre, i fondi di titoli di Stato USA sono stati estremamente popolari, con gli attivi in gestione cresciuti del 20% in tutti i segmenti, superando i 100 miliardi di dollari. Più di recente, J. P. Morgan AM ha notato casi di riallocazione verso classi di attivo con maggior propensione al rischio, come i fondi High Yield. Se l’inflazione cala ancora e le probabilità di un atterraggio più morbido continuano a salire, secondo il team di J. P. Morgan AM gli investitori dovranno cercare di diversificare le esposizioni puntando su investimenti più remunerativi.