Dato clamoroso

L’inflazione in Italia a novembre crolla a +0,8% su base annua, il minimo dal 2021

Dopo il calo del mese scorso dal 5,3% all’1,8% anno su anno, questo mese il dato preliminare Istat batte sorprendentemente al ribasso le aspettative di chi pensava ad un rimbalzo tecnico dei prezzi

di Annalisa Lospinuso 30 Novembre 2023 11:16

financialounge -  economia inflazione istat italia prezzi al consumo
L’Italia archivia il mese di novembre con un’altra buona notizia, sia per l’economia reale sia per i mercati finanziari. L’inflazione di novembre, nelle stime preliminari dell’Istat, crolla a +0,8% su anno, minimo dal 2021. Dopo essersi annullata a ottobre, la dinamica tendenziale dei prezzi dei beni scende su valori negativi (a -1,3%), mentre quella dei servizi rimane su valori positivi, sebbene in ulteriore rallentamento (da +4,1% a +3,7%). Smentite così le aspettative di chi riteneva possibile un rimbalzo dei prezzi nel mese di novembre. Su base annua i prezzi del carrello della spesa registrano +5,8%.

RALLENTANO I PREZZI DEI BENI ALIMENTARI


Continuano a rallentare in termini tendenziali i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +6,1% a +5,8%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +5,6% a +4,8%). Come scrive l’Istat nella nota, la diminuzione congiunturale dell’indice generale si deve principalmente ai prezzi degli energetici non regolamentati (-3,8%), di quelli regolamentati (-2,4%), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-1,3%) e dei servizi relativi ai trasporti (-0,7%); tali effetti sono stati solo in parte compensati dall'incremento dei prezzi degli alimentari non lavorati (+0,9%) e lavorati (+0,6%).

CROLLA ANCHE LA COMPONENTE CORE


Si alleggerisce così il carrello della spesa anche nella componente core, aprendo la strada a una politica monetaria più accomodante e a un probabile taglio dei tassi di interesse già dal prossimo anno. L’inflazione di fondo, al netto di energetici e alimentari freschi continua a rallentare (da +4,2% a +3,6%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +4,2%, registrato a ottobre, a +3,7%).

DECELERANO I PREZZI ENERGETICI


Secondo le stime Istat, a novembre l’indice Nic con tabacchi registra una diminuzione dello 0,4% su base mensile e un aumento di 0,8% su base annua (minimo da marzo 2021), da +1,7% di ottobre. La decelerazione si deve prevalentemente ai prezzi energetici, sia non regolamentati (da -17,7% a -22,5%) sia regolamentati (da -31,7% a -36%) e al rallentamento degli alimentari lavorati (da +7,3% a +6,3%), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,5% a +4,6%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +4% a +3,5%). Effetti che risultano solo in parte compensati dall’accelerazione dei prezzi degli alimentari non lavorati (da +4,9% a +5,8%). L'inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,7%. L'indice armonizzato dei prezzi al consumo Ipca scende dello 0,4% su mese e aumenta di 0,7% su anno.

INFLAZIONE IN CALO ANCHE NELL’EUROZONA


Il tasso di inflazione annuale nell’area euro prosegue nella discesa: a novembre ha raggiunto quota 2,4% contro stime del 2,8%. A ottobre era del 2,9%, a settembre al 4,3%. Secondo la stima flash di Eurostat, alimentari, alcol e tabacco registrano il tasso più alto, 6,9% rispetto al 7,4% a ottobre; a seguire i servizi al 4% dopo 4,6%, beni industriali non energetici a 2,9% dopo 3,5%, energia a -11,5% dopo -11,2%. Se si esclude l’energia, il tasso annuale a novembre è del 4,3%.

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