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I fondi per la decarbonizzazione

A COP28 è il giorno della finanza. Ecco quanto si investirà nella transizione green

Nella quarta giornata del vertice Onu dedicato al clima si guarda al ruolo degli investimenti sostenibili, del private equity e alle strategie per finanziare la decarbonizzazione come il carbon pricing

di Annalisa Lospinuso 4 Dicembre 2023 15:23

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Siamo nella settimana cruciale delle negoziazioni di COP28 di Dubai. E si parte con uno dei temi principali: il ruolo della finanza. L’esigenza di passare dalla teoria ai fatti spinge oltre 200 ceo del mondo della finanza ad incontrarsi a Dubai per parlare di strategie e azioni concrete. Tra di loro anche i big della finanza, come Larry Fink di BlackRock. Tanti i temi all’ordine del giorno, come il ruolo degli investimenti sostenibili, del private equity, i criteri Esg nell'asset management e la gender equality. Da Dubai arriva un ulteriore impulso agli investimenti green che, nel 2022, sono cresciuti di oltre il 10%, raggiungendo i 5,8 trilioni di dollari (comprese obbligazioni, fondi e altri strumenti), nonostante un contesto economico turbolento caratterizzato da un’elevata inflazione, dall’aumento dei tassi di interesse e dall’incombente rischio di recessione. In particolare, l’emissione di obbligazioni sostenibili è quintuplicata negli ultimi cinque anni. Nel 2022 il mercato obbligazionario sostenibile valeva 3,3 trilioni di dollari.

IL CARBON PRICING


Si discute anche del carbon pricing, su iniziativa della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, per promuovere un prezzo per chi utilizza carbonio. “Nell'Unione europea chi inquina deve pagare un prezzo – ha detto la von der Leyen – se non vuole pagare questo costo deve innovare e investire in tecnologie pulite. E funziona. Dal 2005 infatti il sistema di scambio di quote di emissione dell’Ue ha ridotto le emissioni nei settori interessati di oltre il 37% e le sue entrate hanno totalizzato oltre 175 miliardi di euro. Molti Paesi del mondo stanno adottando la fissazione del prezzo del carbonio, con 73 strumenti in funzione, che coprono un quarto del totale delle emissioni a livello mondiale. È un buon inizio, ma dobbiamo fare di più e accelerare i tempi. L’Ue è pronta a condividere la sua esperienza e ad aiutare gli altri in questo nobile compito”.

TUTTI I NUMERI DEGLI INVESTIMENTI


Tanti i numeri annunciati nel corso di questi primi quattro giorni di COP28: oltre 57 miliardi di dollari da destinare all’agenda sul clima. Di questi 2,5 miliardi di dollari sono stati mobilitati per le energie rinnovabili, 1,2 miliardi di dollari per la riduzione delle emissioni di metano e 568 milioni di dollari promessi per promuovere gli investimenti nella produzione di energia pulita. Si aggiungono al fondo Alterra da 30 miliardi annunciato dagli Emirati Arabi Uniti. Il paese ospitante ha anche annunciato 150 milioni di dollari per la sicurezza idrica, mentre la Banca Mondiale ha ha detto che aumenterà di 9 miliardi di dollari all’anno i finanziamenti ai progetti legati al clima, insieme a 725 milioni di dollari promessi dai paesi per il fondo di perdite e danni.

IL FONDO VERDE


Alla COP28 sono stati inoltre annunciati 3,5 miliardi di dollari per ricostituire il Fondo verde per il clima, 2,7 miliardi di dollari per la salute, 2,6 miliardi di dollari per la trasformazione dei sistemi alimentari, un importo simile per proteggere la natura, 467 milioni di dollari per l’azione per il clima urbano e 1,2 miliardi di dollari destinati agli aiuti, alla ripresa e alla pace. Sono state annunciate otto nuove dichiarazioni che contribuiranno a trasformare tutti i principali sistemi dell’economia globale.

GLI INVESTIMENTI USA E DEI PRODUTTORI DI PETROLIO


La vicepresidente americana, Kamala Harris, ha invece annunciato che gli Stati Uniti stanzieranno 3 miliardi di dollari al fondo per il clima. La presidenza della COP28 ha aggiunto che 116 Paesi si impegnano a triplicare la capacità di energia rinnovabile nel mondo da qui al 2030. Altro risultato raggiunto a Dubai è l’impegno dei 50 maggiori produttori di petrolio, fra i quali Exxon e Aramco, a ridurre le loro emissioni, anche quelle di metano. I 50 colossi rappresentano il 40% della produzione petrolifera globale. “Se vogliamo accelerare i progressi dell’agenda sul clima, dobbiamo rendere tutti responsabili”, ha detto il presidente di COP28, Sultan Ahmed Al Jaber, finito al centro delle polemiche per le dichiarazioni controverse sulla mancanza di basi scientifiche sulla riduzione degli effetti sul clima se si riduce l’uso del petrolio.

IL MESSAGGIO DEL PAPA


Il Papa, che non ha potuto essere di persona a Dubai per motivi di salute, ha affidato il suo messaggio al cardinale Pietro Paroli. “È acclarato che i cambiamenti climatici in atto derivano dal surriscaldamento del pianeta, causato principalmente dall'aumento dei gas serra nell'atmosfera, provocato a sua volta dall'attività umana, che negli ultimi decenni è diventata insostenibile per l’ecosistema. L’ambizione di produrre e possedere si è trasformata in ossessione ed è sfociata in un'avidità senza limiti, che ha fatto dell'ambiente l'oggetto di uno sfruttamento sfrenato. Il clima impazzito suona come un avvertimento a fermare tale delirio di onnipotenza. Torniamo a riconoscere con umiltà e coraggio il nostro limite quale unica via per vivere in pienezza”, ha detto il Pontefice. Il Papa ha anche rivolto un appello ai partecipanti: “Questa COP sia un punto di svolta, manifesti una volontà politica chiara e tangibile, che porti a una decisa accelerazione della transizione ecologica, attraverso forme che abbiano tre caratteristiche: siano efficienti, vincolanti e facilmente monitorabili. E trovino realizzazione in quattro campi: l'efficienza energetica; le fonti rinnovabili; l'eliminazione dei combustibili fossili; l'educazione a stili di vita meno dipendenti da questi ultimi”.

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