Investimenti e etica
Etica Sgr e Ican ribadiscono il loro 'no' al finanziamento delle armi nucleari
Presentata nella sede dell'Onu, durante la Conferenza degli Stati Parte del Trattato sulle proibizione delle armi nucleari, una nuova Dichiarazione firmata da 90 istituzioni per fermare il sostegno economico a questo settore. 'Grazie alle pressioni del mondo finanziario, diverse società hanno iniziato a uscire da questo business'
di Redazione 5 Dicembre 2023 08:00
Etica Sgr continua il proprio impegno verso il disarmo nucleare. Un impegno ribadito alla Conferenza degli Stati Parte del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (Treaty on the Prohibition of Nuclear Weapons - TPNW) la cui seconda edizione si è volta a New York, attraverso un Investor Statement, una Dichiarazione agli investitori sottoscritta da oltre 90 istituzioni finanziarie internazionali che rappresentano oltre mille miliardi di dollari di masse in gestione.
Lo scorso anno, durante il primo incontro delle Parti svoltosi a Vienna, Etica Sgr aveva già presentato una Dichiarazione degli investitori redatta da Etica insieme ad Ican, la Campagna Internazionale per l'Abolizione delle Armi Nucleari, Premio Nobel per la Pace nel 2017. La Dichiarazione includeva indicazioni specifiche per gli Stati Parte, in relazione a modalità pratiche per fermare il finanziamento della produzione e del mantenimento degli arsenali di ordigni nucleari. Quest’anno, in occasione del secondo appuntamento, Etica Sgr e Ican hanno aggiornato la Dichiarazione, aumentando il numero delle indicazioni per gli Stati e prevedendo un impegno specifico per le istituzioni finanziarie sottoscrittrici.
“Il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari è il primo accordo internazionale che prevede di mettere al bando un’ampia gamma di attività legate alle armi nucleari tra cui l’uso, la minaccia dell’uso, lo sviluppo, il possesso e lo stoccaggio - spiegano da Etica Sgr - Inoltre, promuove l’assistenza alle vittime di armi nucleari e la bonifica degli ambienti contaminati dal nucleare”.
Adottato dalle Nazioni Unite nel 2017, il Trattato è entrato in vigore il 22 gennaio 2021. In questi giorni a New York si sono riuniti i Paesi che hanno aderito (ad oggi conta 93 firmatari e 69 Stati Parte, l’Italia non è tra questi) per discutere la sua applicazione pratica. C’erano anche, in qualità di osservatori, i delegati dei Governi di alcuni Paesi che non hanno sottoscritto il Trattato.
La Dichiarazione incoraggia tutti i Paesi ad aderire al Trattato e invita gli Stati Parte del Trattato a richiedere che le imprese statali, incluse le banche centrali e i fondi sovrani, integrino completamente il divieto previsto dal Trattato stesso su tutte le forme di assistenza. Inoltre, si chiede che gli Stati Parte garantiscano che gli obblighi previsti dal Trattato siano estesi anche agli attori non statali (compreso il settore privato) all'interno delle loro giurisdizioni. Da ultimo, è previsto per gli investitori che sottoscrivono la Dichiarazione un impegno specifico a non finanziare o investire nelle aziende che producono componenti chiave per le armi nucleari, dando priorità alla salute delle comunità, al clima e alle istituzioni democratiche rispetto ai profitti dell'industria delle armi nucleari. Etica Sgr ha inoltre sollecitato un ampio sostegno da parte di asset manager e società finanziarie, affinché la Dichiarazione segnali alle aziende, ai responsabili politici e alle altre parti interessate le aspettative di base degli investitori in relazione alla entrata in vigore del Trattato.
E’ stato Marco Carlizzi, Presidente di Etica Sgr, a leggere la versione aggiornata della Dichiarazione degli investitori: “Alla luce dei recenti eventi di guerra che stanno sconvolgendo sempre più Paesi nel mondo – ha spiegato – la nostra presenza in questa prestigiosa assemblea vuole affermare l’importanza che gli investitori dicano con chiarezza 'no alle armi nucleari, no alla produzione, alla distribuzione, al possesso e all’uso delle armi nucleari', promuovendo l’impegno all’assistenza alle vittime e al risanamento ambientale. Gli investitori, così come anche i risparmiatori - ha aggiunto Carlizzi - possono, attraverso le proprie scelte di investimento da un lato e di allocazione dei propri risparmi dall'altro, orientare e spingere i Governi a fare scelte più significative sul tema delle armi nucleari e siamo alle Nazioni Unite anche per affermare questo diritto”.
“Per noi - ha aggiunto Luca Mattiazzi, Direttore Generale di Etica Sgr - il disarmo rappresenta un tema cruciale e profondamente radicato nella nostra identità. Il nostro impegno non cambia in base alle esigenze del momento: in oltre vent'anni di storia, i fondi di Etica Sgr non hanno mai investito in società coinvolte nella produzione, utilizzo, manutenzione, distribuzione e stoccaggio di armi controverse o di parti chiave (come mine antiuomo, bombe a grappolo e nucleari) e nemmeno in armi convenzionali. Il disarmo nucleare è condizione essenziale per garantire la pace e la sicurezza internazionale”.
“Ican accoglie con favore il ruolo di leadership svolto da Etica Sgr nel promuovere gli sforzi volti a porre fine alle attività connesse alle armi nucleari - ha concluso Susi Snyder, Programme Coordinator di Ican - Con l’entrata in vigore del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, diverse società hanno iniziato a uscire da questo business a causa della crescente pressione del settore finanziario che evita di investire in società coinvolte nella produzione, dannosa e moralmente discutibile, di queste armi di distruzione di massa”.
Il testo completo della nuova Dichiarazione è pubblico, in inglese: Investor Statement to the Second Meeting of States Parties to the Treaty on the Prohibition of Nuclear Weapons. (Clicca qui)
GLI IMPEGNI PER I SOTTOSCRITTORI
Lo scorso anno, durante il primo incontro delle Parti svoltosi a Vienna, Etica Sgr aveva già presentato una Dichiarazione degli investitori redatta da Etica insieme ad Ican, la Campagna Internazionale per l'Abolizione delle Armi Nucleari, Premio Nobel per la Pace nel 2017. La Dichiarazione includeva indicazioni specifiche per gli Stati Parte, in relazione a modalità pratiche per fermare il finanziamento della produzione e del mantenimento degli arsenali di ordigni nucleari. Quest’anno, in occasione del secondo appuntamento, Etica Sgr e Ican hanno aggiornato la Dichiarazione, aumentando il numero delle indicazioni per gli Stati e prevedendo un impegno specifico per le istituzioni finanziarie sottoscrittrici.
COSA PROMUOVE IL TRATTATO
“Il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari è il primo accordo internazionale che prevede di mettere al bando un’ampia gamma di attività legate alle armi nucleari tra cui l’uso, la minaccia dell’uso, lo sviluppo, il possesso e lo stoccaggio - spiegano da Etica Sgr - Inoltre, promuove l’assistenza alle vittime di armi nucleari e la bonifica degli ambienti contaminati dal nucleare”.
Adottato dalle Nazioni Unite nel 2017, il Trattato è entrato in vigore il 22 gennaio 2021. In questi giorni a New York si sono riuniti i Paesi che hanno aderito (ad oggi conta 93 firmatari e 69 Stati Parte, l’Italia non è tra questi) per discutere la sua applicazione pratica. C’erano anche, in qualità di osservatori, i delegati dei Governi di alcuni Paesi che non hanno sottoscritto il Trattato.
LA DICHIARAZIONE DEGLI INVESTITORI
La Dichiarazione incoraggia tutti i Paesi ad aderire al Trattato e invita gli Stati Parte del Trattato a richiedere che le imprese statali, incluse le banche centrali e i fondi sovrani, integrino completamente il divieto previsto dal Trattato stesso su tutte le forme di assistenza. Inoltre, si chiede che gli Stati Parte garantiscano che gli obblighi previsti dal Trattato siano estesi anche agli attori non statali (compreso il settore privato) all'interno delle loro giurisdizioni. Da ultimo, è previsto per gli investitori che sottoscrivono la Dichiarazione un impegno specifico a non finanziare o investire nelle aziende che producono componenti chiave per le armi nucleari, dando priorità alla salute delle comunità, al clima e alle istituzioni democratiche rispetto ai profitti dell'industria delle armi nucleari. Etica Sgr ha inoltre sollecitato un ampio sostegno da parte di asset manager e società finanziarie, affinché la Dichiarazione segnali alle aziende, ai responsabili politici e alle altre parti interessate le aspettative di base degli investitori in relazione alla entrata in vigore del Trattato.
"NO ALLE ARMI NUCLEARI"
E’ stato Marco Carlizzi, Presidente di Etica Sgr, a leggere la versione aggiornata della Dichiarazione degli investitori: “Alla luce dei recenti eventi di guerra che stanno sconvolgendo sempre più Paesi nel mondo – ha spiegato – la nostra presenza in questa prestigiosa assemblea vuole affermare l’importanza che gli investitori dicano con chiarezza 'no alle armi nucleari, no alla produzione, alla distribuzione, al possesso e all’uso delle armi nucleari', promuovendo l’impegno all’assistenza alle vittime e al risanamento ambientale. Gli investitori, così come anche i risparmiatori - ha aggiunto Carlizzi - possono, attraverso le proprie scelte di investimento da un lato e di allocazione dei propri risparmi dall'altro, orientare e spingere i Governi a fare scelte più significative sul tema delle armi nucleari e siamo alle Nazioni Unite anche per affermare questo diritto”.
IL DISARMO TEMA CRUCIALE PER ETICA SGR
“Per noi - ha aggiunto Luca Mattiazzi, Direttore Generale di Etica Sgr - il disarmo rappresenta un tema cruciale e profondamente radicato nella nostra identità. Il nostro impegno non cambia in base alle esigenze del momento: in oltre vent'anni di storia, i fondi di Etica Sgr non hanno mai investito in società coinvolte nella produzione, utilizzo, manutenzione, distribuzione e stoccaggio di armi controverse o di parti chiave (come mine antiuomo, bombe a grappolo e nucleari) e nemmeno in armi convenzionali. Il disarmo nucleare è condizione essenziale per garantire la pace e la sicurezza internazionale”.
LA SODDISFAZIONE DI ICAN
“Ican accoglie con favore il ruolo di leadership svolto da Etica Sgr nel promuovere gli sforzi volti a porre fine alle attività connesse alle armi nucleari - ha concluso Susi Snyder, Programme Coordinator di Ican - Con l’entrata in vigore del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, diverse società hanno iniziato a uscire da questo business a causa della crescente pressione del settore finanziario che evita di investire in società coinvolte nella produzione, dannosa e moralmente discutibile, di queste armi di distruzione di massa”.
Il testo completo della nuova Dichiarazione è pubblico, in inglese: Investor Statement to the Second Meeting of States Parties to the Treaty on the Prohibition of Nuclear Weapons. (Clicca qui)