Reddito fisso
Generali Investments prevede emissione record di titoli di Stato in Eurozona nel 2024
Un commento di Florian Spate, senior bond strategist di Generali Investments, stima un volume lordo di 1.275 miliardi di euro l’anno prossimo con la Francia al vertice per emissioni nette seguita dalla Germania
di Stefano Caratelli 5 Dicembre 2023 18:30
L’emissione di titoli di Stato dell’Eurozona resterà ancora altissima nel 2024 con la Francia al vertice per volume netto emissioni. Florian Spate, senior bond strategist di Generali Investments, dopo che i Paesi dell’area hanno presentato alla Commissione Europea i loro piani di bilancio per il 2024, fornisce una prima valutazione dell'offerta di titoli di Stato dell'Eurozona nel 2024 con la stima di un volume lordo delle emissioni che si ridurrà solo marginalmente e rimarrà ad un livello altissimo per il prossimo anno, pari a 1.275 miliardi di euro.
L'offerta netta moderatamente inferiore rispetto al 2023, a 390 miliardi di euro contro 475 miliardi di euro, è infatti bilanciata da maggiori rimborsi, e grazie all'aumento del volume del Quantitative Tightening della BCE l'emissione netta si manterrà a un livello record di 620 miliardi di euro. Se, contrariamente alle aspettative di Generali Investments l'anno prossimo la BCE avvierà anche il PEPP QT, l'emissione netta aumenterà ulteriormente rispetto al 2023.
Spate avverte che le cifre sono attualmente ancora soggette a grande incertezza, perché ad esempio i sussidi all'energia possono ancora modificare il livello dei deficit di bilancio, la composizione dei finanziamenti non è ancora chiara, mentre anche la crisi di bilancio in Germania può lasciare il segno. Spate prevede che Germania, Spagna e Italia registreranno il maggior calo dell'offerta netta, mentre al contrario, Paesi Bassi e Belgio registreranno probabilmente un volume di emissioni leggermente superiore rispetto al 2023.
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Con circa 130 miliardi di euro di OAT, i titoli stato francesi, la Francia avrà il maggior volume netto di emissioni nel 2024, seguita dalla Germania con circa 70 miliardi. Le stime si inquadrano in un contesto di mercati finanziari più calmi nell’ultima settimana, con attese ridotte di taglio ai tassi che hanno spinto i rendimenti moderatamente al rialzo, mentre gli spread hanno continuato a restringersi e l’azionario ha proseguito positivo, a fronte di dati misti da USA e Eurozona. Generali Investments osserva che le attese di inflazione a lungo termine in USA viaggiano oggi comunque a nuovi massimi da 12 anni al 3,2%, secondo le rilevazioni dell’Università del Michigan, mentre in Eurozona gli indicatori di fiducia si sono stabilizzati a livelli bassi.
IL RUOLO DEL QUANTITATIVE TIGHTENING DELLA BCE
L'offerta netta moderatamente inferiore rispetto al 2023, a 390 miliardi di euro contro 475 miliardi di euro, è infatti bilanciata da maggiori rimborsi, e grazie all'aumento del volume del Quantitative Tightening della BCE l'emissione netta si manterrà a un livello record di 620 miliardi di euro. Se, contrariamente alle aspettative di Generali Investments l'anno prossimo la BCE avvierà anche il PEPP QT, l'emissione netta aumenterà ulteriormente rispetto al 2023.
PREVISIONI DIVERSE NEI VARI PAESI
Spate avverte che le cifre sono attualmente ancora soggette a grande incertezza, perché ad esempio i sussidi all'energia possono ancora modificare il livello dei deficit di bilancio, la composizione dei finanziamenti non è ancora chiara, mentre anche la crisi di bilancio in Germania può lasciare il segno. Spate prevede che Germania, Spagna e Italia registreranno il maggior calo dell'offerta netta, mentre al contrario, Paesi Bassi e Belgio registreranno probabilmente un volume di emissioni leggermente superiore rispetto al 2023.
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Con circa 130 miliardi di euro di OAT, i titoli stato francesi, la Francia avrà il maggior volume netto di emissioni nel 2024, seguita dalla Germania con circa 70 miliardi. Le stime si inquadrano in un contesto di mercati finanziari più calmi nell’ultima settimana, con attese ridotte di taglio ai tassi che hanno spinto i rendimenti moderatamente al rialzo, mentre gli spread hanno continuato a restringersi e l’azionario ha proseguito positivo, a fronte di dati misti da USA e Eurozona. Generali Investments osserva che le attese di inflazione a lungo termine in USA viaggiano oggi comunque a nuovi massimi da 12 anni al 3,2%, secondo le rilevazioni dell’Università del Michigan, mentre in Eurozona gli indicatori di fiducia si sono stabilizzati a livelli bassi.
