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Lo scenario

COP28: per Neuberger Berman occorre riconoscere le sfide e potenziare i segnali positivi

Per la 28ª conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici Neuberger Berman segnala quattro aspetti che meritano particolare attenzione

di Leo Campagna 6 Dicembre 2023 09:51

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Il 17 novembre, la temperatura media globale della superficie terrestre ha superato per la prima volta di oltre 2°C la media dell’era preindustriale, oltrepassando la soglia massima prevista dall’accordo di Parigi del 2015. Un ulteriore allarme alla vigila della 28ª conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP 28) negli Emirati Arabi Uniti.

IL PRIMO ‘GLOBAL STOCKTAKE’


“Nell’edizione di quest’anno” fa sapere Sarah Peasey, Head of Europe ESG Investing di Neuberger Berman “è previsto anche il cosiddetto “Global Stocktake, un rendiconto che si svolge ogni cinque anni nei quali si intende valutare i progressi compiuti globalmente verso il raggiungimento degli obiettivi stabiliti dall’accordo di Parigi. Si propone di fornire raccomandazioni specifiche per un'azione rafforzata e congiunta per la mitigazione dei cambiamenti climatici”.

I DATI DELL’INTERGOVERNMENTAL PANEL ON CLIMATE CHANGE (IPCC)


Intanto l’Intergovernmental Panel on Climate Change, (IPCC, Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico) il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici, ha stimato a marzo che le emissioni di carbonio prodotte dall’uomo (cosiddette emissioni “antropiche”) devono diminuire del 45% entro il 2030, rispetto ai livelli del 2010, per limitare l'aumento della temperatura media globale a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali.

LE EMISSIONI STANNO ANCORA AUMENTANDO


Peccato che le emissioni stiano ancora aumentando rendendo arduo l’obiettivo di dimezzarne il consumo in sette anni. Soprattutto alla luce degli ostacoli per la produzione di energia pulita. Ad esempio, i costi dei materiali e la spesa per interessi dei produttori di energia eolica offshore (ovvero dell’eolico in mare aperto) sono aumentati. Le reti elettriche non ammodernate stanno limitando la diffusione delle energie rinnovabili, così come i lenti progressi nello sviluppo di carburanti sostenibili per l'aviazione e di alternative alle batterie agli ioni di litio.

GLI IMPATTI DI INFLAZIONE E COMPETIZIONE PROTEZIONISTICA


Non solo. L'inflazione globale, il conseguente aumento del costo della vita e gli elevati livelli di debito pubblico hanno reso il cambiamento climatico un argomento divisivo per la politica internazionale. Inoltre, aggiunge Peasey, la competizione protezionistica tra i tre grandi blocchi mondiali rischia di compromettere l'equilibrio tra decarbonizzazione, sicurezza energetica e accessibilità economica nella lotta contro il cambiamento climatico.

QUATTRO SEGNALI POSITIVI


“Nonostante il clima di pessimismo e sfiducia che si respira intorno alla COP28, segnaliamo quattro segnali di progresso che speriamo di vedere affrontanti durante le riunioni di quest'anno” riferisce l’esperta di Neuberger Berman. Il primo dei quali riguarda gli sforzi per sbloccare i finanziamenti privati verso le economie in via di sviluppo. Occorre coinvolgere le parti interessate della comunità degli investitori privati, in particolare mobilitando la notevole capacità finanziaria delle banche di sviluppo multilaterali per liberare flussi di capitale privato.

IL SECONDO SEGNALE


Il secondo segnale, riguarda invece il miglioramento della cooperazione e della diplomazia a livello globale. “I risultati del primo Global Stocktake potrebbero far emergere un terreno comune su cui costruire un'azione collettiva, compresa una possibile attenuazione delle politiche protezionistiche attuali. Riteniamo che l'obiettivo di zero emissioni nette possa essere raggiunto solo attraverso una coalizione guidata da una varietà di attori che includa governi nazionali, interi settori di mercato e aziende” sottolinea Peasey.

IL SETTORE ENERGETICO PUÒ ANCHE ESSERE PARTE DELLA SOLUZIONE


Il terzo segnale è l'accettazione del fatto che il settore energetico, ancora fortemente incentrato su petrolio e gas, può anche essere parte della soluzione. “Riteniamo fondamentale che i leader mondiali cerchino di sfruttare le potenzialità di questo settore, come la sua capacità di finanziare nuovi progetti e la sua esperienza nell'integrare nuove tecnologie, non solo per espandere l'esplorazione, ma anche per "neutralizzare" l'attuale sistema energetico” spiega la manager di Neuberger Berman.

COSA POTRÀ RENDERE NON DELUDENTE LA COP28


Infine, ma non meno rilevante, c’è l'integrazione della lotta contro il cambiamento climatico con le altre sfide contemporanee. Non possiamo risolvere la crisi della biodiversità senza affrontare il cambiamento climatico, e viceversa. “La COP28 ha il potenziale per affrontare queste questioni e incoraggiare governi e legislatori a sostenere la divulgazione da parte delle aziende dei rischi finanziariamente rilevanti. Se vedremo progressi in almeno uno di questi quattro punti, forse si potrà evitare di rimanere delusi dalle conclusioni della conferenza di quest’anno” conclude Peasey.

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