L'outlook
Amundi: il 2024 sarà l'anno del disordine globale, ma non mancheranno le occasioni
Gli investitori dovranno affrontare prospettive economiche frammentate e una maggiore volatilità, quindi nella prima parte dell'anno si potranno concentrare sulle obbligazioni di qualità e sui settori più resilienti dell'equity
di Annalisa Lospinuso 7 Dicembre 2023 07:55
Il 2024 sarà l’anno del “global disorder” per Amundi. Un anno caratterizzato da una crescita lenta e disomogenea e tre grandi rivoluzioni: tecnologica, geopolitica-fiscale ed energetica. Nell’outlook 2024 di Amundi, presentato a Milano da Matteo Germano, Deputy group chief investment officer di Amundi Sgr e da Monica Defend, Head of Amundi Investment Institute, si parla di un graduale rallentamento della crescita globale nei prossimi mesi, soprattutto negli Stati Uniti (0,6% nel 2024 e dell’1,6% nel 2025) e in Cina, con un’inflazione più bassa ma comunque ancora al di sopra degli obiettivi delle banche centrali. Più resiliente l’Europa, con una crescita dello 0,5% sia per l’Eurozona che per il Regno Unito nel 2024, e rispettivamente dell'1,2% e dell'1,3% nel 2025.
Non mancheranno le insidie ma nemmeno le opportunità per gli investitori che sapranno affrontare un contesto caratterizzato da maggiore volatilità. “L’inversione di tendenza nella crescita – commenta Monica Defend – nell’inflazione e nella politica monetaria genererà opportunità per gli investitori di rafforzare la loro esposizione agli asset rischiosi nel corso dell'anno”.
“Arriveremo al 2024 un po’ stanchi – sottolinea Germano – come ci arriveranno stanchi gli investitori”, ma chi saprà riconoscere le giuste occasioni sarà premiato. I cinque temi d’investimento per il prossimo anno saranno: allocazione dinamica degli asset in un contesto di cambiamenti, attrattiva delle obbligazioni in presenza di un picco dei tassi, ricerca della resilienza nelle azioni, mercati emergenti in grande spolvero, transizione energetica e temi strutturali. “Il rallentamento dell’economia mondiale in un quadro frammentato – continua Germano – sia dal punto di vista economico che geopolitico potrebbe favorire il ritorno di una correlazione negativa tra azioni ed obbligazioni, premessa necessaria perché la diversificazione dei portafogli dispieghi il suo valore, a cui potranno contribuire anche asset reali, alternativi e commodities”.
Per quanto riguarda la politica monetaria, secondo Amundi le banche centrali dei Paesi sviluppati manterranno i tassi invariati nel corso del primo semestre, fino a quando l'inflazione non apparirà ulteriormente sotto controllo. L’inflazione negli Stati Uniti influenzerà la risposta della Fed, determinando così la profondità della recessione. “Ci aspettiamo che nel 2024 la Fed e la Bce ridurranno i tassi di interesse rispettivamente di 150 e 125 punti base. Nei mercati emergenti, la disinflazione è in corso e le banche centrali hanno un certo margine di manovra per ridurre i tassi, ma poco margine di errore per riallineare l’inflazione”, dicono i due analisti. Oltre al tema dei tassi, però, ci sarà anche quello della restrizione del bilancio delle banche centrali che dovrà avvenire in modo graduale per non creare shock di mercato.
Se la crescita del pil mondiale è prevista al 2,5% nel 2024, Amundi prevede che i Paesi sviluppati si fermino allo 0,7% contro il 3,6% dei mercati emergenti. Per questo motivo sono visti con grande interesse in ottica di investimento. “Il reshoring o friend shoring come viene chiamato – spiega Monica Defend – avvantaggerà Paesi come India, Indonesia, Vietnam, Brasile e anche Latino America”. L’India sta emergendo come una nuova potenza con prospettive economiche promettenti grazie a una forte domanda interna e a investimenti sostenuti (crescita del 6,0% nel 2024 e del 5,2% nel 2025). Infine, i Paesi al centro di nuove rotte di approvvigionamento in Asia o ricchi di risorse naturali in America Latina dovrebbero segnare nuove rotte di investimento. In Cina, invece, ulteriori misure di stimolo fiscale non riusciranno a invertire il trend di rallentamento della crescita (3,9% nel 2024 e 3,4% nel 2025), ma rimane un mercato interessante nel lungo termine.
“Nel 2024 gli investimenti si concentreranno su obbligazioni sovrane e societarie di qualità – commenta Vincent Mortier, Group Cio di Amundi – e sul cercare la crescita con le azioni asiatiche, perché questa regione dovrebbe beneficiare di prospettive economiche migliori rispetto alle altre. Gli investitori dovrebbero inoltre ricercare opportunità nelle società posizionate su temi promettenti di lungo periodo, come la transizione energetica o la rilocalizzazione delle catene di approvvigionamento. Infine, gli investitori dovranno attendere la seconda metà dell'anno per prendere in considerazione le azioni europee”.
Nel 2024 gli investitori dovranno affrontare prospettive economiche frammentate e una maggiore volatilità. Le obbligazioni di qualità (sovrane o societarie) sono l’asset class da privilegiare per l’inizio del 2024, alle quali aggiungere gradualmente duration, per concentrarsi poi sul credito investment grade, sul debito dei mercati emergenti in valuta forte e sull'euro high yield a breve termine. Sarà necessario mantenere una posizione difensiva a inizio 2024 sull’equity, concentrandosi sulla sostenibilità dei dividendi, sulla qualità e sulla bassa volatilità. La gestione valutaria sarà un fattore chiave nel 2024, date le aspettative di indebolimento del dollaro Usa.
LE ASPETTATIVE DI INVESTIMENTO
Non mancheranno le insidie ma nemmeno le opportunità per gli investitori che sapranno affrontare un contesto caratterizzato da maggiore volatilità. “L’inversione di tendenza nella crescita – commenta Monica Defend – nell’inflazione e nella politica monetaria genererà opportunità per gli investitori di rafforzare la loro esposizione agli asset rischiosi nel corso dell'anno”.
CORRELAZIONE AZIONI-OBBLIGAZIONI
“Arriveremo al 2024 un po’ stanchi – sottolinea Germano – come ci arriveranno stanchi gli investitori”, ma chi saprà riconoscere le giuste occasioni sarà premiato. I cinque temi d’investimento per il prossimo anno saranno: allocazione dinamica degli asset in un contesto di cambiamenti, attrattiva delle obbligazioni in presenza di un picco dei tassi, ricerca della resilienza nelle azioni, mercati emergenti in grande spolvero, transizione energetica e temi strutturali. “Il rallentamento dell’economia mondiale in un quadro frammentato – continua Germano – sia dal punto di vista economico che geopolitico potrebbe favorire il ritorno di una correlazione negativa tra azioni ed obbligazioni, premessa necessaria perché la diversificazione dei portafogli dispieghi il suo valore, a cui potranno contribuire anche asset reali, alternativi e commodities”.
LA POLITICA MONETARIA
Per quanto riguarda la politica monetaria, secondo Amundi le banche centrali dei Paesi sviluppati manterranno i tassi invariati nel corso del primo semestre, fino a quando l'inflazione non apparirà ulteriormente sotto controllo. L’inflazione negli Stati Uniti influenzerà la risposta della Fed, determinando così la profondità della recessione. “Ci aspettiamo che nel 2024 la Fed e la Bce ridurranno i tassi di interesse rispettivamente di 150 e 125 punti base. Nei mercati emergenti, la disinflazione è in corso e le banche centrali hanno un certo margine di manovra per ridurre i tassi, ma poco margine di errore per riallineare l’inflazione”, dicono i due analisti. Oltre al tema dei tassi, però, ci sarà anche quello della restrizione del bilancio delle banche centrali che dovrà avvenire in modo graduale per non creare shock di mercato.
LA CRESCITA GLOBALE
Se la crescita del pil mondiale è prevista al 2,5% nel 2024, Amundi prevede che i Paesi sviluppati si fermino allo 0,7% contro il 3,6% dei mercati emergenti. Per questo motivo sono visti con grande interesse in ottica di investimento. “Il reshoring o friend shoring come viene chiamato – spiega Monica Defend – avvantaggerà Paesi come India, Indonesia, Vietnam, Brasile e anche Latino America”. L’India sta emergendo come una nuova potenza con prospettive economiche promettenti grazie a una forte domanda interna e a investimenti sostenuti (crescita del 6,0% nel 2024 e del 5,2% nel 2025). Infine, i Paesi al centro di nuove rotte di approvvigionamento in Asia o ricchi di risorse naturali in America Latina dovrebbero segnare nuove rotte di investimento. In Cina, invece, ulteriori misure di stimolo fiscale non riusciranno a invertire il trend di rallentamento della crescita (3,9% nel 2024 e 3,4% nel 2025), ma rimane un mercato interessante nel lungo termine.
IL POSIZIONAMENTO DEGLI INVESTITORI
“Nel 2024 gli investimenti si concentreranno su obbligazioni sovrane e societarie di qualità – commenta Vincent Mortier, Group Cio di Amundi – e sul cercare la crescita con le azioni asiatiche, perché questa regione dovrebbe beneficiare di prospettive economiche migliori rispetto alle altre. Gli investitori dovrebbero inoltre ricercare opportunità nelle società posizionate su temi promettenti di lungo periodo, come la transizione energetica o la rilocalizzazione delle catene di approvvigionamento. Infine, gli investitori dovranno attendere la seconda metà dell'anno per prendere in considerazione le azioni europee”.
IL RITORNO DELLA VOLATILITÀ
Nel 2024 gli investitori dovranno affrontare prospettive economiche frammentate e una maggiore volatilità. Le obbligazioni di qualità (sovrane o societarie) sono l’asset class da privilegiare per l’inizio del 2024, alle quali aggiungere gradualmente duration, per concentrarsi poi sul credito investment grade, sul debito dei mercati emergenti in valuta forte e sull'euro high yield a breve termine. Sarà necessario mantenere una posizione difensiva a inizio 2024 sull’equity, concentrandosi sulla sostenibilità dei dividendi, sulla qualità e sulla bassa volatilità. La gestione valutaria sarà un fattore chiave nel 2024, date le aspettative di indebolimento del dollaro Usa.